Suono il campanello della casa di Liz e attendo qualche minuto prima che si presenti alla porta.
Apre appena rossa in viso mentre sorride timidamente.
Lo yukata azzurro che le ho comprato fa risaltare ancora di più i suoi meravigliosi occhi castani mentre la cintura rosa le fascia la vita delicatamente e senza stringerla, come se fosse una rosa appena colta avvolta in un nastro di raso.
Mette dietro l'orecchio con la mano la frangia lunga come fa spesso quando si sente a disagio e mi guarda con insistenza.
《Come sto?》Chiede a bassa voce.
《Sei bellissima.》Rispondo senza esitare.
Lo è davvero.
Mi sento improvvisamente i battiti accelerare e le mani sudate, nonostante questo riesco ad avvicinarmi a lei per posarle tra i capelli appoggiata all'orecchio una Camelia che nel linguaggio dei fiori significa "amore eterno". Forse starò esagerando?
***
Quando arriviamo al festival ci perdiamo nel passeggiare a braccetto tra gli stand e le bancarelle sotto le luci rossastre e arancioni delle lanterne che ci illuminano il viso.
Ci guardiamo intorno mentre chiacchieriamo del più e del meno e decidiamo quali giochi fare, che piatti assaggiare o come fare le foto.
È la prima volta che usciamo da soli che parliamo in modo intimo di noi stessi proprio come in un vero appuntamento volto a conoscersi, ma è come se in realtà ci conoscessimo già da anni: completiamo l'uno le frasi dell'altro, ci scambiamo sguardi complici e facciamo battutine irriverenti, ma soprattutto ci sentiamo incredibilmente in sintonia, come forse non lo siamo mai stati con nessuno.
Sento il mio cuore battere così forte da quando l'ho vista in piedi sull'uscio di casa sua, con indosso l'abito decorato da piume di pavone. È semplicemente perfetta anche se piena di difetti: è orgogliosa, le piace rimanere da sola, scontrosa e dannatamente testarda, ma ha solo bisogno di qualcuno che scavi andando oltre la sua corazza, facendo uscire tutta la tenerezza e l'amore che ha, ed è questo suo lato celato che mi fa impazzire, che mi fa comprendere quanto sia passionale: come ride fino alle lacrime dopo le mie battute idiote, il modo in cui arrossisce e si guarda intorno per evitare di rispondere ad un complimento, se solo sapesse come la vedo io.
La serata passa velocemente tra un morso ai dolcetti, il tiro a segno che abbiamo svaligiato perché abbiamo entrambi un'ottima mira e la pesca a tempo di pesci rossi che poi abbiamo liberato nel laghetto - sperando non fossero d'acqua salata.
A cinque minuti dalla mezzanotte siamo andati insieme a tutti gli altri partecipanti al festival su una pedana in legno, proprio davanti al laghetto, mentre Liz a fatica teneva tra le mani un panda di peluche alto almeno un metro che avevamo vinto appena una mezz'ora prima.
Gli organizzatori ci hanno passato una lanterna a coppia di quelle che si accendono per poi essere lasciate volare in cielo.
Mi guarda negli occhi imbambolata mentre cerco di accendere il dado infiammabile della lanterna. Le sorrido timidamente appena mi accorgo del suo sguardo posato su di me e ricambia con un sorriso dolce.
Al segnale lasciamo che le lanterne volino verso il cielo buio, e mentre le osserviamo farsi sempre più piccole davanti a noi, quasi a confondersi con le stelle inizia uno spettacolo di fuochi d'artificio.
Avvolgo con un braccio i fianchi di Lizzie e la stringo a me mentre rimaniamo con gli occhi puntati verso le luci.
《Sono bellissimi.》 Dice tutto d'un fiato.
Mi giro verso di lei e fa lo stesso.
《Ryan... io...》le sue guance si colorano di rosso mentre cerca di trovare le parole giuste per quello che sta per dirmi.
Osservo le sue labbra dischiuse che mi chiamano, mi avvicino con sicurezza, ma quando arrivo a sfiorarle le prendo delicatamente il viso con due dita e le bacio la guancia.
Si allontana un po' da me per guardarmi negli occhi e studiare la mia espressione, forse con un po' di delusione nel suo sguardo, che si aspettasse davvero un bacio?
Quando i fuochi finiscono distogliamo lo sguardo imbarazzati, poi Liz si gira indispettita.
《Che succede?》
《Mi hanno rubato Amanda il Panda!》Dice quasi con le lacrime agli occhi.
***
《Ti giuro non capisco come sia potuto succedere, un secondo prima era lì e il secondo dopo hic, - singhiozza. - era sparito.》 Dice mentre manda giù l'ennesima ciotolina di sakè.
Sospiro e appoggio il mento sulla mano mentre la guardo divertito.
《Non capisco perché tu abbia deciso di darti all'alcol quando avremmo potuto vincerne un altro.》
Ovviamente non posso vincere una dicussione con lei in questo momento ma tanto vale vedere cosa succede, anche perché per colpa mia ho rovinato tutta l'atmosfera magica che si era creata.
《Devo affogare da qualche parte i miei dispiaceri, era come un figlio per me.》
Sta per mettersi a piangere, mi fa quasi tenerezza.
《Un figlio?》Chiedo con un sopracciglio alzato e il tono appena divertito. Ma che cavolo sta dicendo?
《Certo. Nostro figlio, di cui dovevamo avere cura, ma adesso non c'è più: se ne è andato.》
Si appoggia con la testa sulla mia spalla.
Mi giro verso di lei mentre la guardo stupito.
《N-nostro figlio?》 Chiedo arrossendo.
Annuisce risoluta mentre sorride con un'espressione che non riesco a decifrare.
Mi prende il viso con una mano e mi avvicina a lei per stamparmi un bacio sulle labbra.
《Liz...》 Mi sento il viso completamente in fiamme. Giuro non me l'aspettavo, non da lei, neanche in queste condizioni.
《Forse dovremmo andare a casa. Andiamo verso la macchina.》
Annuisce in silenzio e si lascia accompagnare all'uscita.
Non so perché mi stia comportando così, mi sento così stupido.
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Quanto pensi di vivere a lungo?
Short StoryRyan rimane folgorato dalla bellezza di una ragazza che ha la fama di aver rifiutato tutti i ragazzi dell'università che le hanno chiesto di uscire con una sola domanda. Imparerà Liz, riservata e misteriosa, ad aprire il suo cuore alla bellezza dell...