Draco aveva ragione

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Juliet's pov

Sono seduta sul letto della mia camera, mentre sono circondata dai miei migliori amici e da mio fratello, preoccupati di vedermi in quello stato pietoso e disperato.

Fatico a respirare; le lacrime scendono troppo copiosamente per farle smettere e questo mi sta portando a una forte emicrania. Sento le fitte trapassarmi le tempie, mentre cerco di concentrarmi sulla voce rassicurate di Harry 'Cosa hai sentito Juliet?' Mi chiede inginocchiato davanti a me con le sue mani che mi accarezzano le gambe per tranquillizzarmi.

Cerco di ispirare profondamente per riprendere fiato dai singhiozzi e con difficoltà rispondo 'Sirius Black ha tradito i nostri genitori, era loro amico.'
Faccio un momento di pausa, per asciugarmi le guance completamente rigate e continuo 'Ha riferito al Signore Oscuro dove si trovavano e ha ucciso poi anche Peter Minus, un loro vecchio compagno.'

Pronuncio l'ultimo nome a fatica, per cercare di non ricordare le parole del ministro Caramel: 'Solo un dito è rimasto di lui' aveva detto, mentre ero sotto quel mantello nella stanza privata di Madame Romserta qualche ora prima.

'Peter Minus?' Chiede incuriosito Harry, con espressione corrucciata, mentre Hermione e Ron hanno messo da parte le loro divergenze per consolarmi, seduti accanto a me sul materasso morbido.
Annuisco solamente a quella domanda.

'Come è possibile? L'altra sera girando per il castello con la Mappa del Malandrino ho visto scritto quel nome' spiega mio fratello, grattandosi la cicatrice per la confusione. Lo fa sempre quando è nervoso. Ma sono troppo delusa e sconcertata dalla situazione che riesco solo a rispondere 'So quello che ho sentito Harry.'

Rimaniamo in silenzio per diversi minuti, anche se sembrano ore. Sento il cuore rompersi a metà e il dolore squarciarsi nel petto non solo per Sirius Black; non solo per Fierobecco e Hagrid, ma anche per Draco. Per tutto questo tempo mi ha mentito e io come una stupida gli ho sempre creduto.

'Quando verrà giustiziato Fierobecco?' mi risveglia dal flusso di pensieri la voce preoccupata di Hermione, che non ha mai lasciato la mia mano per nemmeno un secondo. 'Tra poco' risponde Ron senza guardare in faccia la ragazza dai capelli folti.

Mi alzo con lo sguardo ancora perso nel vuoto, facendo cadere la coperta ricamata regalatami da Molly lo scorso Natale e annuisco ai ragazzi in segno di approvazione, prima di uscire dalla camera e dirigerci verso la capanna del nostro amico gigante Hagrid, che ora ha bisogno di noi.

Cammino lentamente, sempre al fianco di Hermione, guardando i miei anfibi che rumorosamente avanzano come se stessi andando incontro alla morte e in effetti è così. Verso la morte di Fierobecco, quella povera creatura vittima della cattiveria umana.

'E per Draco come stai?' ancora una volta la sussurrata domanda della mia amica mi fa ritornare alla realtà, ma ancor prima che io possa rispondere; la figura snella e slanciata, di colui che mi ha spezzato il cuore, è ferma a fissare la capanna di Hagrid dall'alto della collinetta in cui ci troviamo.

'Che ci fai tu qua?' sbotta Ronald, che ancora non sa quello che sta davvero succedendo, ma una strana sensazione mi sta facendo intuire che ben presto verrà a scoprire tutto. 'Vattene, non è il tuo posto questo, dopo quello che hai fatto' lo ammonisce Hermione con sguardo truce per cercare di portare un minimo di sollievo al mio umore.

'Ti prego Juliet fammi spiegare' la sua voce profonda lacera ancora una volta la mia ferita già aperta. Non voglio ascoltarlo, non ne ho la forza. Non ancora. 'Che c'entra Juliet ora?' chiede confuso Harry, spintonando il biondino dallo sguardo disperato e dispiaciuto, che non gli presta attenzione.

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