Anelito di scontro

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Tra le sacerdotesse del tempio, regnava il caos più totale. Non si sapeva quando quegli uomini così spietati sarebbero arrivati alle loro porte. 

"Quando arriveranno, noi li accoglieremo e li combatteremo con tutte le nostre forze, se necessario.", disse una di loro. I morbidi capelli ricci e castani non le cadevano sulle spalle come per le altre ragazze, questo dimostrava la sua peculiare unicità. All'epoca, nessuno aveva ancora scoperto la bellezza del diverso e della ricerca della propria e autentica versione di sè.

"Non posso credere che il tanto elogiato Sangue di Drago non si sia presentato a difendere il suo popolo, doveva essere il paladino tanto atteso e narrato dalle leggende.". Lei sentiva, dentro il suo cuore che la persona, alla quale si riferiva, era affine a lei, per questo non poteva credere alla sua mancanza sul campo di battaglia. I suoi occhi verdi smeraldo risplendevano di una fede incondizionata per l'eroe, per questo la sua speranza non si sarebbe di certo spenta davanti alle difficoltà più avverse.

"Capitano, non riesco a scalfire nemmeno uno di loro! Sembra come se riuscano a prevedere e bloccare i nostri attacchi!" In questo scontro, infatti, nemmeno gli alchimisti e gli sciamani più potenti potevano contribuire a rallentare il passo nemico, sempre più vicino al luogo più protetto della città. 

"Li sentiamo sempre più vicini al tempio! Hanno sbaragliato senza alcuna fatica la scorta imperiale, lasciandosi alle spalle una scia di morti e gravi feriti! Proteggete la pergamena con la vostra vita!": queste voci sopraggiungevano dalla lontananza, mentre le spade squarciavano la carne dei soldati. 

Parte delle sacerdotesse si erano messe a recitare e a cantare brani per invocare la protezione degli Dei, mentre la ragazza dagli occhi verdi rimaneva in piedi esattamente al centro della struttura circolare, a fissare il cielo funesto dal foro sopra di sè. 

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