Brioches e Chiamate Perse

2 0 0
                                    

Come avevo detto, da questo capitolo iniziano i pov. Se volete vi consiglio di ascoltare qualcosa dei The Vamps in sottofondo, sarebbe perfetta Would You, che è la loro nuova canzone! 

---

Jessie

Il rumore ansiogeno e persistente della sveglia, che continuava a suonare da dieci minuti abbondanti, segnava l'inizio di una nuova mattinata. Penso che un giorno o l'altro distruggerò quella sorta di oggetto indemoniato, prima che diventi la causa di una mia possibile crisi nervosa, ma del resto il suo compito è proprio quello di farmi iniziare la giornata con il piede sbagliato, quindi non feci altro che alzarmi. 

Quando mi sollevai dal letto notai tutto il disordine che io e Lapis avevamo lasciato la sera prima, in preda alle nostre conversazioni. La notte precedente avevamo deciso di dormire lì, così avremmo potuto uscire in anticipo e farci un giro per il campus.

 Io e i miei capelli spettinati giravamo per la stanza, ed ero intenta a non pestare tutti gli oggetti sparsi sul pavimento che non avevamo messo a posto. Nel frattempo si sentiva lo scorrere dell'acqua del bagno, probabilmente la mia compagna di stanza si era svegliata prima di me (cosa molto prevedibile) e aveva deciso di farsi una doccia. Mi sciolsi i capelli dalla treccia malfatta e massaggiai le palpebre per cercare di riprendere un minimo senso di conoscenza, ma a liberarmi da quella sensazione fu invece una notifica proveniente dal mio cellulare. Mi diressi verso il comodino e lo afferrai.

3 chiamate perse da Baylee💕

Mi si fermò il cuore per un istante.

Baylee, la mia...  migliore amica. Non saprei descrivere la sensazione che provavo in quel momento, nella novità delle ultime settimane mi ero dimenticata della mia vita a Branchville. Dopo la sera in cui sono arrivata con mamma qui, dopo essermi trasferita dalla Virginia... Non mi ero più accorta di non averci pensato. 

Mi girava la testa, era bastato un messaggio sul telefono per distorcere quello che sembrava il mio nuovo inizio. Negli ultimi giorni ero sempre più convinta di intraprendere una nuova strada, tanto da trascurare il passato, e ne avrei risentito... In più occasioni.

Ma qualcos'altro mi risvegliò dai miei pensieri angoscianti.

<< JESS! PUOI PORTARMI LA TROUSSE CHE C'E' SUL MIO COMODINO?!>>

Fino a quel  momento avevo lo sguardo fisso verso il vuoto, ma la voce di quella ragazza, che stava un po' a rappresentare una parte del mio nuovo inizio, fece in modo che distogliessi gli occhi dalla mia tristezza.

<< Arrivo!>>

Passò mezz'ora, io e Lapis stavamo uscendo dalla stanza, parlavamo del più e del meno, ma io continuavo a percepire che più la nostra conversazione andava avanti, sempre più ero incuriosita e affascinata da lei. Mi sentivo davvero in sintonia, e fin troppo fortunata per avere una nuova amica come lei. Man mano che chiacchieravamo, mi sentivo come se ci conoscessimo da sempre. Senza accorgerci di nulla, eravamo alla caffetteria esterna con in mano le nostre brioches e i cappuccini. Mi raccontava tutto di tutti, non in molti conoscevano lei ma Lapis sapeva qualsiasi cosa di chiunque fosse in quella scuola.

Poco dopo, però, qualcosa di più magnetico del gossip rubò la mia attenzione. Dietro di ella si fece strada una figura alta, dai capelli scuri scompigliati, la camicia mal abbottonata e due occhi in grado di intrappolarti dentro di essi. Camminava a testa bassa con le mani nelle tasche dei jeans, sembrava stanco, duro, aveva l'aria di uno troppo severo con se stesso. Un'espressione che poteva raccontarti subito la storia di un ragazzo che era stato ferito, ma che sopprimeva il sentimento prevalente dentro di se, non lasciando entrare più nessuno nella sua vita. Forse è solo quello che mi sembra di vedere, forse quello che sto dicendo non rispecchia nemmeno un po' la realtà, o magari ci ho azzeccato in pieno. Potrò scoprirlo solo conoscendolo. 

Tutte le ragazze e i ragazzi preferivano quelli più "popolari", come il quaterback della squadra di football maschile, o altri, come i chitarristi del club di musica. Ma lui... praticamente tutti tranne io sapevano qualcosa di lui, che giustificava il comportamento delle persone intorno a me. Questo qualcosa, d'altro canto lo portava sempre a fare il bello e dannato della situazione. Ma non mi importavano i pettegolezzi sul suo conto, con la mia personalità, prima o poi sarei riuscita a lasciare che con me si aprisse. 

Non feci in tempo a finire di autoconvincermi e motivarmi, che i due occhi ferrigni puntarono le loro pupille verso di me. Ebbi una scossa profonda e tutto rallentò. La voce di Lapis ormai era solo un ronzio lontano, la sua voce non era udibile. C'eravamo solo io e lui, a comunicare senza le parole. Era qualcosa di magico, e i brividi pizzicavano la mia schiena. 

Poi entrambi girammo lo sguardo e io continuai a fingere di non aver perso il filo del discorso. Ma sapevo che entrambi provavamo la stessa sensazione. Niente innamoramento, solo attrazione.

---

Ed eccoci alla fine del capitolooo! 😅

Finalmente sono riuscita a scriverlo. Lo so che è corto, ma come vi avevo detto per me è più funzionale se  il formato è sempre questo. Beh, grazie a chi leggerà e buona giornata ragazzi!

- Sunny ✨ 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 28, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Dimmi che ti manco...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora