Quando Lapis se ne fu andata Jess si risedette sulla panchina in attesa che suonasse la campanella mezz'ora dopo. Dopo qualche istante le arrivò un messaggio dalla segreteria dell'accademia che diceva di andare nell'atrio principale del secondo piano in attesa della signorina Peters. Siccome quel campus era davvero grande la ragazza prese un dépliant con tanto di mappa chilometrica della scuola.
<<Accidenti è incomprensibile! >>
Ma dopo una ventina di minuti era già pronta nell'atrio seduta su un divanetto bordeaux.
Ad un certo punto vide una ragazza in lontananza che si dirigeva frettolosa verso la stanza. Era molto slanciata e aveva un fisico magrolino ma atletico. Dei capelli color nocciola si adagiavano composti in una specie di chignon ordinato e due occhi di ghiaccio parevano ansiosi del lavoro da svolgere. La ragazza arrivò con il fiato corto davanti a Jessie e si presentò.
<<Ciao. Mi chiamo Amina, sarò la tua guida per il campus oggi. Non svolgerai le lezioni fino a domani, ci sono troppe cose da farti vedere. Tu seguimi e non perdere il passo, quello che ti dico non lo ripeto e non ti ambienterai in fretta, questo te lo posso garantire. Tu devi essere Jessie vero? >>
<<Si sono io, piacere! Da dove cominciamo? >>
<< Dunque... Sarebbe più comodo partire da qui ma andiamo per ordine. >>Amina partì con il piano terra, praticamente infinito. Lì c'erano le classi di matematica, geografia e altre materie del genere con tanto di laboratorio di scienze. Al primo piano si trovavano il corsi umanistici come storia, lettere e molti altri di cui la nuova arrivata ignorava lo scopo. Al terzo piano c'era la stanza del giornale della scuola, la prima biblioteca e altre classi. Al quarto piano si trovavano tantissimi club e varie zone studio ed informatiche. Al quinto c'erano altri club e gruppi di lavoro, un'altra biblioteca più piccola e una zona relax per gli studenti.
Poi ci si spostava nell'edificio a fianco che doveva essere il dormitorio per quello del college e un'altra struttura ancora, le camere per gli alunni del liceo.
Ancora dietro ad esse si trovava un altro parco interno, il campo da football, quello da tennis, e poi una palestra per basket dove si allenavano anche le chearleaders e un'altra dove c'erano piscine per la squadra di nuoto. Per visitare il tutto ci misero circa tre ore, dopodiché in programma c'era altro.Per far si che Jessie avesse una spiegazione completa del campus la sua guida doveva portarla con lei nei vari corsi e nei club che frequentava, poi il pomeriggio la nuova studentessa si sarebbe occupata di iscriversi ai corsi obbligatori e a quelli che le interessavano.
In ogni caso, riguardo ad Amina, era una ragazza molto brillante e simpatica. Certo, forse un po' troppo narcisista ed egocentrica, ma in fondo assomigliava molto a Jess e questo le rendeva sicuramente più compatibili. Era la ragazza modello, quella persona che sarebbe stata l'ispirazione della nuova arrivata per crearsi l'immagine di sé che l'avrebbe rispecchiata alla perfezione. Una specie di costume che avrebbe dovuto calzarle a pennello. Ecco, Ami il suo costume se l'era già ideato e costruito, e lo stesso avrebbe fatto Jessie. Amina era una specie di stella polare.
Tornando al primo giorno di scuola, dalla palestra di basket le due ragazze si avviarono al primo piano per arrivare al corso dell'università di letteratura americana, in questo modo la quindicenne avrebbe avuto modo di osservare le lezioni di Amina. Nonostante avessero età diverse la struttura dei corsi era molto simile. Jess seguì così la guida fino ad un aula al fondo del corridoio del piano, Ami aprì la porta e le fece strada per varcarla, per poi seguirla con gli appunti sotto braccio. L'aula era tuttalpiù enorme ma del resto era abbastanza prevedibile. Ami entrò, e subito dietro Jess, ancora sbarlordita.
Siccome le ragazze erano in anticipo la maggiore iniziò a parlare all'altra dei club extra scolastici: <<Sai, potresti entrare nelle chearleaders. Io ovviamente sono il capo gruppo, ma potrebbe esserci spazio anche per te.>>
Jessie stava per controbattere tenendole presente che le avrebbe piacere, ma che aveva altri progetti, quando una figura le passò davanti, interrompendola.
<<Lasciale stare le chearleaders. O per meglio dire, oche. Capitanate dalla regina delle galline con la voce più straziante ed egocentrica del mondo. Sinceramente, senza offesa, ma non ti ci vedo>>
Il ragazzo si mise di fianco ad Ami, che lo scrutava imbronciata. Lui era alto, aveva le spalle robuste e sembrava molto sportivo. La carnagione meticcia e una pelle davvero liscia, insieme ai capelli corvini spettinati, gli davano un'aria mozzafiato. Due occhi grigi scuri in grado di perforarti completamente. Di certo non era brutto, ma non sembrava il tipico ragazzo popolare e un po' stronzo, quello scontato.
Jess non era in completo disaccordo con questo tale, ma di si curo non era la persona più simpatica sulla faccia della Terra, nonostante il tono delle sue parole fosse palesemente ironico. Intanto quei due occhi nebbiosi osservavano la ragazza incuriositi e vivaci, mentre un sorrisino con tanto di fossetta belliss- ehm ehm... fastidiosa, si disegnava sul suo volto.
<<Tom finiscila! Le cheerleaders sono l'animo della scuola! E' così che dai il benvenuto a Jessie?>> Ami si pavoneggiava con tono scherzoso, sembrava che i due fossero in confidenza.
<<Uh uh, certo. Beh, credimi, non ti ci vedo a mangiarti la faccia con il quaterback, non so se mi spiego. Niente di personale.>> rise lui riferendosi a Jess, mentre si sistemava una cartella sulla spalla.
<< Grazie per il consiglio, non ti preoccupare, davvero. Terrò a bada me stessa.>> Ribatté la ragazza, facendo una smorfia << Come hai detto che ti chiami scusa?>>
<< E sentiamo, perché ti interessa uh?>>
<< In realtà non mi interessa, semplice cortesia caro. Ammesso che tu sappia cosa sia.>>
<< Però, già con i nomignoli, si va di fretta a quanto pare!>> l'aria di scherno si ammassava velocemente.
<<Oookay... Comunque lui è Thomas, un mio amico. Thomas; Jessie!>>
<< Allora buona fortuna coi pon-pon, mi raccomando! Io ho di meglio da fare. Ciao Ami, vado ad allenarmi. Ah e attenta con lo spelling! Potrebbe essere troppo complicato per il tuo cervello. >>
<< Jess, devi scusarlo, di solito è gentile all'inizio! Chissà cosa gli è preso... Tipico atteggiamento da ragazzo della porta accanto.>>
Le ragazze si sistemarono ai loro posti e poco dopo iniziò la lezione, finita quella Jessie uscì dalla stanza per dirigersi alla segreteria.
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Ciao a tutti!
Sempre per i quattro gatti che stanno leggendo, volevo solo dire che, tra vari impegni, alla fine pubblicherò un capitolo ogni due settimane, magari anche prima. Ma non vi garantisco nulla purtroppo. Però ho una buona notizia! Da lunedì a mercoledì ci saranno le vacanze di Carnevale, perciò penso di riuscire a fare un'eccezione e pubblicare almeno due capitoli, spero.
Solo per me queste sono settimane abbastanza pesanti? Dai! Ancora 16 lunedì e siamo liberi finalmente.
Siccome in questo angolo mi metto spesso ad elencare fatti che non hanno un nesso tra loro, stavo pensando che mi sento in dovere di raccontarvi qualcosina di me, anche se probabilmente non importa a nessuno. Sapete, giusto per essere certi che non ci sia un maniaco psicopatico dietro allo schermo del mio computer.😅 Ok scherzo, accidenti, che umorismo pessimo! 😑
Intanto vi saluto! Anche se siamo in pochi, voglio bene a tutti voi! Baci. 😘
- Sunny ✨
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Dimmi che ti manco...
Literatura FemininaLa gente dice: "Mi hai letto come un libro aperto"... Ma qualcuno si è mai chiesto chi ha deciso di aprire quel libro vecchio e impolverato? --- Jessie è solo una di quelle persone con cui incroci lo sguardo nel via vai di una grande città. Avete pr...