capitolo 46

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gn: è un gioco strategico da tavolo:

Regole base

Le regole base degli scacchi giapponesi Shogi (da non confondere con gli scacchi cinesi Xiangqi, ispiratori tra l'altro del gioco finale di ) sono simili a quelle degli scacchi nostrani, ed è ovvio, visto che i due giochi derivano dallo stesso antico gioco indiano... ma chissenefrega! L'obiettivo è quello di dare scacco matto al Re avversario, e valgono tutte le regole degli scacchi tradizionali per quanto riguarda il Re sotto scacco (che deve essere messo al sicuro immediatamente), lo scacco perpetuo, la patta e simili.

La regola che più distingue gli Shogi dagli scacchi tradizionali è la cosiddetta regola del "drop": i pezzi mangiati (o meglio, catturati) non vengono semplicemente eliminati dal gioco ma posso essere reinseriti nella scacchiera dalla parte di chi li ha mangiati! Quindi se perdete una pedina oltre a rischiare l'inferiorità numerica potreste addirittura trovarvela contro... dov'è finito il senso dell'onore dei samurai? Mah..

La scacchera e i pezzi

Gli scacchi giapponesi si giocano su una scacchiera 9×9 (mentre quella degli scacchi nostrani è 8×8) con le caselle non contrassegnate... ah già, non ve l'avevo detto? I pezzi non sono colorati. Non ci sono i bianchi o i neri, le pedine di un giocatore sono identiche a quelle dell'avversario: si distinguono per la direzione verso cui è rivolta la punta della pedina (ecco perché hanno quella forma strana!), rendendo così molto semplice schierare dalla propria parte gli ex-pezzi avversari senza problemi di colore, necessità di doppie pedine o simili.

Le pedine dello shogi non si riconoscono per la forma (come le nostre) ma per gli ideogramma che c'è dipinto/stampato sopra. Alcuni pezzi (tutti tranne il Re ed il Generale Oro, in realtà) hanno degli altri ideogrammi stampati sul retro: sono il nome che il pezzo assume DOPO la promozione: infatti non funziona come negli scacchi in cui i pedoni possono essere trasformati in qualunque pezzo (di solito in regine) ma, negli Shogi, ogni pedina ha un modo e un pezzo particolare in cui promuove.

Veniamo ora alla descrizione delle singole pedine: per ogni pezzo abbiamo sia la pedina contrassegnata dai Kanji, la versione abbreviata (di solito usa il primo kanji del nome completo) e una versione illustrata, per facilitare a noi occidentali il riconoscimento dei pezzi. Chi ci gioca dice che si impara in fretta a distinguere le pedine anche con gli ideogrammi

io: credo di aver capito ma si gioca solo in 2 vero?

gn: faremo a coppie.....

io: come le facciamo le coppie?

gn: mmmm

mt: con la morra cinese i primi 2 che vincono sono in coppia insieme

io: ok

il: non ho idea di cosa sia

gon gli spiega poi al primo vinciamo io e illumi usando sasso e forbici mentre gon e mito usano forbici iniziamo a giocare all'inizio sia io che illumi mettiamo i pezzi a caso quasi ma dopo una mezz'oretta inizio a capire e iniziamo a giocare decentemente

io: giusto gon me ne ero dimenticato domni mattina io e illumi abbiamo il dirigibile alle 6 per tornare a casa dobbiamo parlare con nostro padre te cosa vuoi fare vieni o rimani qua?

gn: ovviamente vengo con voi

io: perfetto 

continuiamo a giocare fin quando fi fa molto tardi e decidiamo di andare a dormire ci cambiamo poi ci mettiamo sotto le coperte gon fa toccare il mio petto con la sua schiena senza persarci l'abbraccio all'altezza dello stomaco poi gli do un bacio sul collo e appoggio la testa sopra la sua 

io: buonanotte

gn: buonanotte

si addormenta poco dopo poi mi addormento anche io

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