ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 6

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- diciassette anni prima -

Il signor Hirai si trovava ad Osaka quella giornata poiché a quanto pare la donna che si era portato a letto aveva avuto una bambina che a quanto pare era sua, in realtà ad egli non importava più di tanto aveva fatto credere alla donna nell'amore che provava per lei solo per mettere le mani sulla sua incredibile fortuna e sul patrimonio della sua famiglia, così in poco tempo si era procurato un veleno che distribuiva sempre alla madre della nascitura quando le preparava il thè sperando che morisse anche la bambina, ma non era mai successo la bimba era sana come un pesce.
Arrivato all'abitazione entrò velocemente nella casa trovando già la donna con in braccio quella bambina paffuta

Jae HIrai: <<Perdona il ritardo avrei voluto vederla>>

Disse mentre preparava la solita tazza di thè inserendo le ultime gocce del veleno.

??: <<non ti preoccupare>>
Sorride la donna <<comunque ho deciso di Chiamarla Sana>>

Il signor Hirai si girò verso la donna stesa a letto con gli occhi stanchi magra e la pelle bianca cadaverica

Jae HIrai: <<É un nome Bellissimo Jisoo>>

Le accarezza dolcemente la guancia mentre la donna dai bellissimi capelli neri bevve il suo thè

Jisoo: <<Volevo dirti che ormai ho capito a che gioco stai giocando Jae>>

Jae inarca un sopracciglio con uno sguardo confuso

Jisoo: <<Oh non fare il finto tonto so che mi hai avvelenato e che ormai per me non c'è più nulla da fare infondo sei un ottimo assassino>>
Prosegui lei col sorriso sulle labbra mentre del sangue iniziò a fuoriuscire dalla sua bocca <<so anche cosa vuoi da me. E mi dispiace dirti che non l'avrai é già passata a mia figlia.>>

In quel momento l'uomo scatta in piedi e si avvicina pericolosamente alla donna afferrandole l'esile collo stringendolo tra le sue grandi mani.

Jae HIrai: <<É una presa per il culo vero? Non lo hai fatto>>

Jisoo: <<E invece n-no>>

Jae fu nero di rabbia e velocemente sbatte la donna al muro avvicinandosi alla bambina ma prima che potesse farlo fu immediatamente fermato.

Jisoo: <<Non puoi ucciderla tu, se lei morirà sarai subito indagato>>

Jae HIrai: <<Che cosa hai fatto?>>

Jisoo: <<Ho fatto sì che tu non possa toccarla>>

La donna cadde sulle ginocchia sputando sangue mentre il respiro divenne pesante mentre lo sguardo si appanna Completamente

Jae HIrai: <<Troverò il modo di prendere la sua eredità>>

Jisoo: <<Sei s-solo un a-assasino>>

Jae scoppia in una grande risata Completamente fuori di testa passandosi la mano fra i capelli mentre prendeva la bambina tra le braccia.

Jae HIrai: <<Se la uccido io é un conto. Se si suicida o accidentalmente viene uccisa da qualcun altro nessuno dirà nulla e a quel punto la tua eredità sarà mia>> guarda la bambina che stava iniziando a piangere <<Ti renderò la vita un inferno>>

Ormai la donna non aveva più la forza di reagire Completamente inerme al pavimento alzo una mano verso sua figlia la quale venne portata via dall'uomo

Jisoo: <<Resisti amore mio..>>

E con quelle ultime parole che sembravano più dei sussurri che delle vere e proprie parole, si abbandona completamente all'ombra della morte.
Nello stesso momento l'uomo partì per la Corea doveva velocemente tornare a casa non avrebbe cambiato il cognome della bambina dal momento che per lui non era assolutamente nulla, ma l'avrebbe fatta crescere insieme a Momo fino ad un'età giusta cioè quella dei diciotto anni e poi l'avrebbe uccisa o meglio l'avrebbe fatta uccidere dopo averla divisa dalla sua vera figlia.

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