⠀⠀⠀⠀𖤐 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟐: 𝐭𝐚𝐞𝐡𝐲𝐮𝐧𝐠

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Seoul, una delle più grandi metropoli del mondo, capitale della Corea del Sud

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Seoul, una delle più grandi metropoli del mondo, capitale della Corea del Sud.

Era lì che gli Skulls agivano. Avevano conquistato il monopolio della più importante città del paese ed erano la gang più potente lì e nei dintorni, la classifica trimestrale che li vedeva al primo posto da oltre due anni lo dimostrava.

Agivano segretamente alla luce del sole. Il loro quartier generale, infatti, non si trovava in un posto sudicio e nascosto nei meandri della città, ma niente di meno che nella grandissima e importantissima Kim Corporation.

Perché mai una delle associazioni illegali più ricercate della Corea dovrebbe azzardare una mossa del genere? La verità era che nessuno sapeva la loro identità.

I signori Kim stessi erano al capo della organizzazione. Si nascondevano dietro la facciata dei grandi imprenditori ma in realtà non erano altro che criminali, la loro ricchezza nasceva niente meno che dal traffico di droga e armi che controllavano e dai vari grandi colpi che compievano, rubando e poi vendendo inestimabili opere d'arte.

I loro depositi di trovavano in punti strategici della città ed erano strettamente e costantemente controllati da numerosi uomini.

Proprio per questo motivo, il fatto che cinque di questi fossero stati completamente distrutti da dei piromani ignoti faceva imbestialire i signori Kim e, ancor di più, il loro unico figlio, V.

Lui era il capo delle operazioni sul campo, infatti anche se al comando generale c'era il padre, era quello che monitorava realmente gli affari. Aveva una mente brillante, ottima per escogitare i grandi colpi in cui lui e la sua personale squadra si cimentavano.

Questa era chiamata Bangtan ed era composta da altri cinque membri: Kim Seokjin, Jin, il loro medico ambulante che però nascondeva un lato fortemente bravo nel combattimento; Kim Namjoon, detto RM, il loro maldestro hacker che preferiva stare lontano dalle lotte ma che sapeva sporcarsi le mani all'occorrenza; Min Yoongi, Suga, abilissimo negli scontri a fuoco e con una mira impeccabile; Jung Hoseok, JHope, il sole in mezzo a tutte quelle tenebre, oltre che agilissimo e bravissimo nella lotta corpo a corpo; Park Jimin, il più minuto di tutti, anche lui era agile e un ottimo combattente in più, con il suo visino innocente, riusciva a distrarre anche il più astuto e crudele degli uomini.

Infine c'era proprio V, il cui nome di battesimo era Kim Taehyung, che nonostante fosse il più piccolo della banda mostrava un potenziale strepitoso già dalla tenera età, per questo motivo suo padre gli aveva insegnato tutto ciò che lui stesso sapeva e lo aveva messo a capo delle operazioni sul campo. Tralasciando il suo talento per gli affari loschi e la sua grandissima intelligenza, però, era anche un ragazzino fin troppo pieno di se e viziato. Trattava spesso gli altri con superiorità e non accettava l'aiuto di nessuno perché riteneva gli altri inferiori a lui. Era sempre stato abituato a ricevere tutto ciò che desiderava e, quando una delle cose che aveva pianificato non andava a buon fine, faceva di tutto per ottenerla, diventando un uomo crudele e senza scrupoli.

Tornando ai piromani, questi sembravano essere intoccabili. Erano mesi che i sei ragazzi, affiancati anche da qualcuno degli uomini più esperti del padre, cercavano di trovarli ma non avevano avuto nessun risultato.

Al momento del colpo, tutte le telecamere di sicurezza dei dintorni venivano manomesse e cominciavano a trasmettere sempre le stesse immagini, facendo credere a chi le controllava che non stesse succedendo nulla.

La maggior parte degli uomini di guardia venivano allontanati, ogni volta per ragioni completamente diverse, e i pochi che rimanevano venivano messi fuori combattimento con dei fazzoletti intrisi di cloroformio. Questo, però, aveva un tempo di azione di cinque minuti o più, perciò azionavano dei generatori di ultrasuoni, ovvero suoni ad una frequenza molto alta, che causavano alle guardie un grande stato di disorientamento.

L'unica telecamera ad essere azionata era quella che avrebbe generato le immagini dei video che venivano inviati agli Skulls e che quindi erano sotto il controllo dei piromani.

Come facessero a scovare i numerosi depositi era ancora un grandissimo mistero, visto che era escluso che qualcuno facesse la spia.

La frustrazione di V era palpabile ogni giorno di più perché si sentiva impotente e si rendeva conto che qualcuno lo stava superando senza che lui riuscisse a impedirlo. A volte non dormiva neanche la notte guardando e riguardando tutto ciò che possedeva su quella gente. Voleva scoprire qualcosa in più ma sembrava non esserci verso, a quanto pareva erano dei professionisti non intenzionati ad uscire allo scoperto.

RM aveva cercato di risalire a qualunque cosa potesse anche solo mostrargli una pista ma non era servito a nulla, sembravano fantasmi. Ad essere onesti, non sapevano neanche quanti fossero ma erano sicuri che non fosse una sola persona, sarebbe stato impossibile.

Vivevano nell'ignoto e non potevano in alcun modo immaginare le loro prossime mosse per cercare di fermarli in qualche modo, quindi l'unica soluzione era quella pensata da Suga e Taehyung sperava che funzionasse con tutto il cuore perché non voleva più perdere nulla.

Gli Skulls erano i più potenti della città ed erano anche tutti addestrati a combattere in modo impeccabile quindi sarebbe stato veramente difficile sconfiggerli direttamente, "probabilmente è per questo che si nascondono così" si ripeteva V ma, ormai, non ne era più così sicuro.

Non aveva paura, era conscio delle sue capacita e di quelle dei suoi compagni, ma non voleva più vivere in quella situazione perché suo padre diventava intrattabile.

Era stato un buon padre, più o meno.

Lo aveva sempre costretto ad allenarsi senza sosta, spesso portandolo anche a ferirsi in modo estremamente grave, perché sosteneva che prima o poi Taehyung avrebbe dovuto prendere il controllo di tutto.

Generalmente era innocuo e trattava Taehyung con gentilezza ma, quando sbagliava o era nervoso a causa di alcuni affari andati male, diventava estremamente crudele e violento, terrorizzando anche il figlio a volte.

L'unica persona che trattava con impressionante rispetto anche in queste situazioni era la signora Kim, la sua compagna di vita.

Taehyung con il tempo aveva imparato ad essere come lui, freddo e calcolatore, pieno di se ed estremamente egoista, in modo da non farsi sopraffare mai da nessuno e tenere il potere tutto per se.

Tuttavia desiderava, prima o poi, di trovare una persona alla sua altezza che lo affiancasse nel lavoro e nella vita, una persona che fosse sua alleata anche se tutto il mondo gli avesse voltato le spalle e, ne era sicuro, questo sarebbe inevitabilmente successo.

Tuttavia desiderava, prima o poi, di trovare una persona alla sua altezza che lo affiancasse nel lavoro e nella vita, una persona che fosse sua alleata anche se tutto il mondo gli avesse voltato le spalle e, ne era sicuro, questo sarebbe inevitabi...

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