Il Patto

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INT. STANZA DEL RITO

CLARK si trova in piedi davanti a un muro di mattoni, in parte coperto da venature di radici nere. L’unico rumore che si sente è quello del piede fremente del ragazzo.

Il tallone continua a sollevarsi da terra solo per potervici tornare, seguendo un ritmo veloce e costante.

Ai piedi della parete sono posizionate delle candele nere, tutte ugualmente consumate, che compensano l’assenza di luce naturale.

Anche se piuttosto giovane, Clark sfoggia delle vistose occhiaie nere e il principio di una stempiatura. Guarda dritto a sé con le labbra serrate mentre riflette.

Nella mano destra stringe un foglio di carta mal ripiegato.
La stretta si rafforza stropicciandolo ulteriormente.

Alle sue spalle si trova una lunga galleria scarsamente illuminata da una manciata di torce.

Clark si volta a destra e vede, attaccato alla parete, un giradischi antiquato e particolarmente segnato dal tempo. Le
radici circondano lo strumento senza mai toccarlo.

Sono solo due le candele che illuminano questa parte della stanza ma, rispetto alle altre, sono di dimensioni maggiori e la loro fiamma risulta molto più intensa.

Un disco in vinile si trova posizionato sul piatto, pronto per essere ascoltato.

Il ragazzo sposta lo sguardo sul foglio e si avvicina al muro davanti a sé.

Nel mezzo di questo si trova un buco corrispondente a una mattonella mancante ed è da qui che partono le radici, di varie dimensioni e lunghezze.

Clark ne osserva una in particolare e prova a seguirne il percorso.

Questa si muove seguendo diverse traiettorie, andando a incrociare altre sue sorelle, per poi perdersi nella moltitudine nell’angolo con il soffitto.

Arrivato al muro, il ragazzo vede sporgere da una mattonella, in prossimità del buco, un chiodo arrugginito.

Le radici lo circondano senza toccarlo.

Il pollice sinistro di Clark si poggia titubante sulla punta. Ci vuole qualche secondo prima che, con un gesto rapido, questa sparisca, immersa nella carne.

Altrettanto velocemente, il ragazzo ritira il dito ferito e lo preme contro il foglio di carta, impregnandolo di sangue.

Fa un respiro profondo prima di inserire quest’ultimo nel buco.

Fa un passo indietro e aspetta.

Nulla accade per qualche secondo, fino a quando Clark non si dirige verso il giradischi.

Sposta la puntina sul vinile e si allontana.

Il disco gira emettendo rumori gravi quasi impercettibili mentre Clark lascia la stanza passando dalla galleria.

INT. BAR - NOTTE

Clark, seduto al tavolo più nascosto del locale, sta bevendo del Whisky senza ghiaccio. Il rumore della musica è talmente assordante che riesce quasi a nascondere le voci degli altri CLIENTI.

Seduto con lui c’è WYATT, un coetaneo che però, all’apparenza, dimostra molti anni di meno. Nelle mani stringe un boccale di birra rossa mezzo pieno.

WYATT
Ti sei spaventato?

CLARK
No. Serve qualcosa di più che qualche candela e un giradischi vecchio per mettermi soggezione.

Clark si concede due sorsi prima di proseguire.

CLARK
Ho fatto come mi hai detto. Mi sono punto il pollice sinistro con quello schifo di chiodo arruginito.

Sfoggia fiero un cerotto sulla punta del pollice sinistro.

CLARK
Poi ho firmato il foglietto con il sangue e l’ho infilato nel buco. Prima di andare ho messo la canzone e poi fine, eccomi qui. Ad aspettare che qualcosa accada.

Finisce di bere mentre Wyatt osserva la sua birra senza consumarla.

WYATT
Non è finita Clark.

CLARK
Lo so, lo so. Vedrò di non fare stronzate.

Questo si porta il boccale alla bocca e trangugia senza sosta per qualche secondo. Finito, fissa l’amico.

WYATT
I primi giorni sarai un po’ su di giri. Ti aspetterai che succeda qualcosa. Ma, il più delle volte, ci vuole tempo. Io sto ancora aspettando e l’ho infilato un mese fa. Russel lo ha messo giovedì e giura che la sua richiesta sia già stata soddisfatta.

Sorride scettico.

WYATT
Conoscendolo gli avrà chiesto qualche centimetro in più di cazzo.

Clark si porta la mano davanti alla bocca prima di scoppiare in una risata a stento soffocata.

CLARK
Cosa pensi che potrebbe avergli chiesto in cambio?

WYATT
Stiamo parlando di uno scambio con Satana. Se è equo come dicono... si sarà preso qualche centimetro di larghezza.

CLARK
Quel cazzo è diventato una matita.

Insieme, i due ridono di gusto. Clark finisce il Whisky e fa cenno a CAMERIERA di riempirgli il bicchiere.

CLARK
Senza dirmi cosa hai chiesto, dato che viola le regole, dimmi... cosa pensi che ti chiederà in cambio?

Cameriera riempe il bicchiere e Clark ringrazia con un cenno del capo.

Wyatt riflette e il suo sguardo si perde nella poca birra rimastagli.

WYATT
Non farmici pensare. Ho passato giorni a tormentarmi con questa domanda, e ogni volta arrivavo a un passo dal tornare a riprendermi il biglietto.

CLARK
Anche se--

WYATT
Anche se è contro le regole. Il problema è che io ho bisogno che la mia richiesta venga esaudita in tempi brevi.

Clark lo vede arrivare al fondo del bicchiere.

CLARK
Te ne ordino un’altra?

L’amico scuote la testa.

WYATT
Domani lavoro, non posso esagerare.

Tra i due cala il silenzio. Il locale si sta svuotando e la musica inizia ad abbassarsi.

WYATT
Ripassiamo le regole prima che me ne vada.

Clark sbuffa prima di rigorizzare ciò che gli era rimasto nel bicchiere.

CLARK
Non pregare, non entrare in chiesa e non baciare un crocifisso.

WYATT
Queste sempre.

CLARK
Dopo che il mio desiderio sarà esaudito, non posso chiederne un altro prima di aver saldato il debito.

WYATT
E per finire?

CLARK
Una volta saldato il debito devo ringraziarlo.

WYATT
Ricordati quest’ultima in particolare, il Diavolo ci tiene.

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