Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 1

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𝑲𝒂𝒈𝒆𝒚𝒂𝒎𝒂 𝑷𝒐𝒗

Sono Kageyama Tobio, studente del primo anno al liceo Karasuno, alzatore della squadra di pallavvolo della scuola e sinceramente non so bene cosa sto facendo.

La cosa più logica e sensata sarebbe dire che sto semplicemente aspettando un compagno di squadra per andare a scuola, ma in realtà dubito fortemente si possa definire cosí la mia situazione attuale.

Mi trovo appoggiato a uno di quei pali che indicano la fermata dell'autobus, aspettando uno stupido rosso che non arriva.

Penso sia illegale uccidere qualcuno, ma bisogna anche valutare le ragioni dell'omicidio, e il suo ritardo è una motivazione più che valida per commetterne uno.

"Se non arriva entro cinque minuti, giuro che lo lascio qui." Continuavo a ripetermi da più di venti minuti, eppure ero ancora lì ad aspettare quel Boke come un cretino.

Beh per essere "amici" di Hinata devi essere scemo per forza.
È impulsivo e non ascolta mai quello che li viene detto, e non credo ci siano ragioni per instaurare un rapporto di amicizia con lui.

Eppure, di nuovo, credo sia stato il mio vero primo amico, e da questo si può intuire tutta la mia disperazione.

Continuo ad osservare l'orologio: 8.10.

Cazzo.

Dovevo essere a scuola dieci minuti fa.

"Basta adesso ti arrangi Boke." E giro i tacchi, per andare a scuola da solo.

In realtà ci si aspetta che in queste occasioni, come una storia o l'inizio di un film romantico, il diretto/a interessato ti raggiunga tutto sudato per la corsa fatta intenta a raggiungerti, e inizi goffamente ad accantonare scuse imbarazzanti, peccato che siamo nella vita vera, e che sono abbastanza scettico del fatto che Hinata mi raggiunga correndo.

Alla fine arrivai a scuola alle 8.20 e la Professoressa stava per mandarmi dal preside, ma l'unico mio pensiero durante tutte le lezioni era trovare quell'ingrato di Hinata e gridargli in faccia di quanto fosse stupido e insensibile da lasciarmi aspettare più di mezz'ora per andare a scuola insieme.

Non che mi interessi la sua presenza, ma è una questione di rispetto, e qualcuno deve insegnare a quello stupido l'educazione quà in Giappone.

Dopo le lezioni, allo squillare della prima campanella che segnava un breve intervallo, mi fiondai fuori dalla classe, ignorando completamente le lamentele dei miei compagni che a quanto pare voleve """parlare""", e mi diressi con passo deciso alla classe del rosso.
La maggior parte dei suoi compagni
erano fuori nel corridoio, ma stando attenti a non allontanarsi troppo dalla classe, data la severità dei professori, tra quelle facce, però, non vedevo Hinata.

<<Scusa devo passare.>> Cominciai a dire, facendomi spazio tra i ragazzi della sua classe e finì con il capo completamente nella stanza, dove si apriva una visuale di banchi sparsi dappertutto, e libri a terra.

Il ragazzo era lì.

Seduto su uno dei posti in fondo a parlare con dei ragazzi, alti decisamente più di lui (anche se d'altro canto ci voleva davvero poco, data l'altezza limitata di Hinata).

<<Oi.>> Urlai dal fondo della classe al rosso, e il diretto interessato alzò leggermente il capo, per poi cambiare radicalmente espressione alla mia vista.
<<Shoyo non è quel tuo amico nel Clud di pallavolo?>> Domandò a bassa voce uno dei ragazzi che aveva accanto, ma abbastanza forte da farsi sentire da me.

Wɪᴛʜ ᴀʟʟ ᴛʜᴏsᴇ ᴡʜᴏ ᴄᴏᴜʟᴅ ʜᴀᴘᴘᴇɴ, ᴊᴜsᴛ ʏᴏᴜ?!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora