È l'alba. I primi fasci dorati di divina luce, entrano nella valle che i nativi chiamavano Sete del Demone, mischiandosi con la nebbia formando uno foschia densa e dolce, simile a una nuvola di sabbia d'oro e con la rugiada trasformando il tappeto fiorito nello scenario di una metropoli che si risveglia da una notte silenziosa e viva solo nei propri locali notturni. E proprio come una grande città eccoli, i nostri pendolari che escono dai loro "buchi", sgranchendo le loro minuscole zampette nere e mettendosi in riga come soldati prima della ginnastica mattutina, poi arriva il "Generale", grosso e tozzo ma con le mandibole più grandi degli altri, che quasi improvvisamente parte per un avventura con il suo "plotone nero" sempre e rigorosamente in riga, infatti oggi hanno una missione importantissima: trovare un luogo dove stabilire una nuova tana per la loro regina. Quindi ecco i nostri avventurieri, che si inoltrano in una foresta di ciuffi e steli delle più svariate sfumature di verde, come il filo nero dell'ago si fa strada tra le fibre di un abito, al loro passaggio si risvegliano altri mattinieri, con i loro corpi grossi e pelosi, sembrano indossare il maglione della loro squadra preferita, di un nero e giallo sgargiante. Questi tifosi oggi hanno ancora molto da fare per completare la loro dimora, ora come ora assomiglia a un grosso sasso, giallastro, spaccato al cui interno giacciono i dormiglioni di turno, nelle loro stanzette esagonali con un fare molto pigro e dolce.
Intanto nella vera foresta, iniziano a rialzarsi anche gli abitanti più grandi, con i loro grugniti e i canini sporgenti, i cinghiali si incamminano verso i loro "tavoli" di foglie e bacche per la colazione mentre dei graziosi usignoli perlustrano la valle in cerca di "dolci" vermiciattoli, per sfamare i loro "dolci" uccellini. La natura quindi, si sta risvegliando e dalla cima di un palazzo, al centro della valle, diroccato e leggermente inclinato da un lato, parte una luce riflessa da un oggetto discordante con questa atmosfera di inizio primavera illuminando nello specifico un antico sentiero ormai rovinato e abbandonato, ricoperto da erbe alte e incolte, come un indiano facesse dei segnali alle persone in arrivo da quella stradina tortuosa. Devo ammettere che con ogni probabilità questa scena assomiglia molto alla volta in cui tutto è cominciato... un dannato colpo di fortuna che mi portò lontano da quella valle tranquilla e rilassante per imbarcarmi in un'avventura in cui non ne vedevo mai la fine, ma dopo molto tempo infine, sono riuscito a tornare in questo Paradiso di mondo e ora mi ritengo pronto per questo ultimo ruolo della mia esistenza ovvero quello di raccontare ai posteri, a voi, la verità che da migliaia di anni governa questo mondo. Ah giusto non mi sono ancora presentato, beh, per me potete chiamarmi solo Albert o Abe, anche se il mio nome di nascita è Albert Einstien. Lo so, questo nome lo conoscono tutti nella vostra epoca, alcuni mi chiamano il Padre della Fisica Moderna, ma fidatevi per come erano andate le cose, nel mondo in cui sto scrivendo questa avventura un altro scienziato si era preso il merito della mia scoperta... povero sciocco, alla fine lo capirono e mi diedero i dovuti titoli tra cui il Nobel per la fisica nonostante la mia misteriosa sparizione dalla circolazione nel lontanissimo 1904. Avrete le idee confuse adesso e vi starete chiedendo: " Ma A. Einstein non era vissuto fino al 1955? ed era morto di morte naturale? in che senso scomparso?"
STAI LEGGENDO
Jules e gli Orologi della Scienza
Science FictionIn un tempo assai remoto, le conoscenze dell'universo furono racchiuse in sigilli viventi dentro cui ristagnano le anime dei loro utilizzatori, uno di questi sceglie un ragazzino come compagno e lo avventura in uno dei segreti rimasti ancora oscuri...