20-The End

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Khatia's pov

Dietro la porta delle sirene risuonavano a volume basso mentre i lampeggianti illuminavano fievolmente la stanza assieme alle luci a neon. Alcuni corpi di persone con il camice giacevano a terra a lato del corridoio, senza vita.
Proiettili e vetri erano ovunque, insieme alle pistole dei morti.

W: "Cos'è successo qui?"

Ci dividiamo per ispezionare la sara, facendo attenzione a non calpestare nessuno. Un flusso di dati scorreva sui pannelli, quelli rimasti intatti proiettavano lo schermo di qualche computer.

N: "Ci stavano studiando. Per tutto questo tempo."

Un pulsante rosso lampeggiava fievole nel pannello di fronte a Thomas.

K: "Thom."

Il moro accorgendosi della cosa lentamente avvicina la mano e preme il pulsante.
Uno schermo al lato della stanza si illumina, lasciando spazio ad una donna bionda in abito bianco.

X: "Salve." venne interrotta da qualche interferenza "Io sono la dottoressa Ava Paige. Sono la direttrice del WCKD, il World Catastrofy Killzone Department. Se mi state guardando significa che siete riusciti a completare la prova del labirinto, vorrei essere li per congratularmi con voi di persona-" alle sue spalle una sirena comincia a suonare "ma le circostanze purtroppo hanno voluto il contrario. Sono sicura che a questo punto sarete tutti molto confusi, arrabbiati, spaventati, ma io posso solo assicurarvi che tutto quello che vi è successo, tutto quello a cui vi abbiamo sottoposto, è stato fatto per una ragione. Voi non ve lo ricorderete ma il sole ha carbonizzato il nostro mondo. Miliardi di uomini sono stati uccisi dal fuoco, dalla fame e dalle condizioni estreme in cui versavamo."

Sullo schermo la sua immagine si dissolve lasciando spazio a delle immagini orribili. Sconvolti e schifati guardiamo le immagini, stringendoci tra noi. Sento la mano di Newt stringermi il polso e il sui viso contorto in una smorfia. Prendo la sua mano tra le mie e lo guardo negli occhi per qualche secondo. Lo sento rilassarsi leggermente e riprendiamo insieme a guardare lo schermo.

Dr. P.: "Era uno scenario apocalittico e quello che è venuto dopo è ancora peggio. L'abbiamo chiamato l'Eruzione. Un virus mortale che attacca il cervello. È violento, imprevedibile.....incurabile. O almeno cosí pensavamo. Nel corso del tempo è nata una nuova generazione capace di sopravvivere al virus, improvvisamente c'era motivo di sperare che ci fosse una cura. Ma trovarla non è stato facile. I piú giovani hanno dovuto essere testati, altri addirittura sacrificati in ambienti ostili, dove la loro attività celebrale potesse essere studiata. Tutto questo per scoprire cosa rende VOI cosí diversi."

Alle sue spalle appaiono degli uomini e si scatena il caos. Ci lanciamo qualche occhiata per poi riportare la nostra attenzione sulla dottoressa.

Dr. P.: "Sfortunatamente le vostre prove sono appena iniziate. Come scoprirete molto presto, non tutti approvano i nostri metodi. I progressi sono lenti, la gente ha paura, potrebbe essere troppo tardi per noi, per me, ma non per voi. Il mondo esterno aspetta e ricordatevi...WCKD è buona!"

La donna impugna una pistola alla tempia mentre i soldati dietro di lei cominciano a rompere i vetri. Dopo le sue ultime parole la dottoressa si spara. Sussulto al rumore e sento Newt stringermi la vita tirandomi a se.
Thomas voltandosi scorge il corpo della donna che giace a terra in una stanza vicina.
Improvvisamente una porta si apre lasciando spazio ad un corridoio dove si intravede della luce.

C: "È finita?"

N: "Ha detto che siamo importanti, che cosa dovremmo fare?"

To: "Non lo so, ma andiamo via da qui."

G: "No."

To: "Galli."

Te: "Non avvicinarti, è stato punto."

Tra le mani il ragazzo tiene la chiave per la porta che lascia cadere e una pistola. La sua espressione contorta esprime disperazione e paura.

G: "Non possiamo andare via."

K: "Ma non capisci siamo già fuori. Siamo liberi."

G: "Zitta! Liberi? Credi di essere libera li fuori? No, no non si puo scappare da questo posto."

Galli alza il braccio dove impugna la pistola puntandola verso Khatia. Tutti i presenti si allarmano raddrizzandosi e mettendo le mani in avanti cercando di calmare il biondo ma con scarsi risultati.

K: "Adesso ascoltami bene, non sei abbastanza lucido, fidati di noi, possiamo aiutarti."

N: "Metti giú la pistola."

G: "Io appartengo al Labirinto..."

M: "Matti giú quella pistola Galli."

G: "E anche tutti voi..."

To: "GALLI!"

Per un momento tutto si è fatto silenzioso, il tempo è sembrato fermarsi, non percepivo piú nulla. Poi tutto è andato fin troppo velocemente. Lo strattone di Newt per tirarmi fuori dalla traiettoria, il suono dello sparo, Minho che tira una lancia e colpisce Galli che si accascia a terra, sento Thomas chiamare il mio nome e Chuck che si mette di fronte a me. Chuck...

K: "CHUCK!"

Il piccolo riccioluto cade fra le mie braccia e si accascia a terra. Quel bambino gioioso che era sempre stato vicino a me ora stava per non esserlo piú. Il proiettile aveva perso lui. Stava sanguinando ed era colpa mia.

K: "Chuck no, non ci credo non è vero, andiamo amico ti prego, guardami, guardami, andrà tutto bene, ti riprenderai."

C: "Stai tranquilla. Khatia, tieni."

Chuck, quel ragazzino che ho promesso di proteggere, quel ragazzo a cui avevo detto che avrebbe rivisto i suoi genitori, quel bambino paffutello a cui avevo dato tutto per vedere il suo dolce sorriso.
Proprio lui mi porgeva una statuina di legno a forma di uccellino, una di quelle che lo avevo visto intagliare mentre eravamo alla radura, una di quelle che avrebbe dato ai suoi genitori, se mai li avesse rivisti.

K: "No no Chuck, glielo darai tu, te l'ho promesso."

C: "Prendilo tu Khatia, ti prego. Perfavore. Thomas, grazie, gra zie, g r a z i e."

To: "No Chuck perfavore. Chuck. Hey. Hey Chuck rispondimi!"

K: "Thomas..."

To: "Coraggio svegliati. Chuck... perchè? Ce l'avevamo fatta. Chuck... MALEDIZIONE."

La porta alla fine del corridoio si aprí lasciando entrare la luce e dei soldati che ci spinsero fuori. Mi presero per le spalle per tirarmi su e mi tirarono via insieme a Minho.

K: "Thomas! La statuina!"

Di colpo il ragazzo si tolse dalle braccia degli uomini e corse a prendere la statuetta dalle mani del piccolo ormai privo di vita. Quando la statuina era nelle sue mani, gli sconosciuti trascinarono di peso Thomas e lo spinsero sull'elicottero dove eravamo stati caricati.

X: "State bene ragazzi? Non preoccupatevi, siete al sicuro adesso. Potete rilassarvi"

Volando si intravede dal vetro l'intera immensa struttura del Labirinto con tutte le strade su cui avevamo corso, tutti i campi distrutti che avevamo coltivato, gli animali allevati ormai morti, le abitazioni costruite distrutte.
Per distogliermi dal pensiero Newt si avvicina a me e sussurra.

N: "Vieni, siediti qui"

Offrendomi un posto tra le sue gambe dove potermi rilassare e chiudere gli occhi per un pó.

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Hey guys, it's your girl.

Inanzitutto mi scuso per la lunga assenza, la scuola mi ha tenuto impeganata e ultimamente ho ripreso la mia vita sociale.

Questo è l'ultimo capitolo, la fine. Se sarà richiesto potrei fare anche la seconda parte, altrimenti no.

Come sempre se vi è piaciuto lasciate una stellina.

Da me è tutto.

Bye Greenie.

Maze Runner: La RaduraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora