Tra marito e marito non mettere il dito - ShaMi

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Nessuno aveva mai detto che la convivenza potesse essere semplice, ne tanto meno rispettare un impegno così tanto grande come quello del matrimonio, ma non era una scusante per tradire. No, Shanks non avrebbe mai tradito il suo amato marito, perché anche se era un po' scorbutico, rude verso i suoi confronti, sapeva perfettamente che lo amava. O non avrebbe mai detto di sì davanti al sindaco del paese. Eppure lo aveva fatto, si era preso la responsabilità di sopportare fino alla sua morte quell'uomo dai capelli rossi, un po' esuberante e dal sorriso sempre stampato sul volto. Certo, nessuno al di fuori di quel matrimonio avrebbe potuto dire che era un matrimonio come tutti gli altri, ma c'erano i loro momenti di complicità, i loro momenti in cui andavano d'accordo e riuscivano anche a rispettare i propri doveri matrimoniali. Ma col tempo le cose cambiavano, forse un po' per lo stress del lavoro o forse perché quella passione che c'era all'inizio si stava affievolendo.

Nel guardare quella fede d'oro massiccio sul suo anulare sinistro, Shanks non riuscì ad immaginarsi nessun altro uomo con cui avrebbe avuto un legame per tutta la sua vita e non voleva che quel noi si potesse spezzare. Quindi, una volta uscito dal suo ufficio si prestò a raggiungere il più fretta possibile un negozietto di fiori, forse l'unico che potesse essere ancora aperto a quell'ora e si avviò con la sua macchina lucida nera verso un drive, perché era un inetto ai fornelli e secondo, sapeva che il suo amato marito non era ancora tornato a casa dal lavoro. Infondo il loro primo appuntamento fu proprio a base di patatine fritte e hamburger. Erano ancora così piccoli e giovani, frequentavano scuole diverse e fu un caso che si ritrovarono nel cammino dell'altro, così diversi tra di loro e così opposti per attrarsi. Ma gli opposti si attraggono, e negli anni i loro amici si dovettero ricredere, soprattutto quando il rosso annunciò con un grande sorpresa quel imminente matrimonio.

Tornò a casa, esausto, ma ancora con un po' di forza per sistemare il salotto in un luogo caldo e accogliente per la sua dolce metà, che da lì a poco sarebbe rincasato. Quella casa era il loro nido d'amore, ed era stato conquistato con sudore e fatica, giorni liberi che venivano impegnati con degli extra a lavoro e alcuni lavori part-time che impiegavano anche le poche ore di tempo libero. Fu faticoso, atroce, poiché in quello stesso periodo i due si erano distaccati così tanto che si temesse un'imminente rottura del loro rapporto. Ma no, ancora una volta sorpreso tutti quando avevano annunciato che sarebbero andati a convivere in pieno centro. Ed ora ecco che la casa dei loro sogni era nelle loro mani, con un arredamento moderno che tendeva dal rosso, al bianco e che arrivava persino al nero con qualche tonalità di grigio. Poteva essere monotona, forse un po' spenta, ma Shanks aveva accettato le condizioni di Mihawk sull'arredamento, poiché fu costretto proprio dal rosso nell'andare a vivere in un luogo caotico come il centro, mentre lui preferisce essere lontano dal caos il più possibile.

Se a volte erano loro a stupire gli altri, c'era anche il contrario purtroppo. Quando i loro giorni liberi non coincidevano tra di loro, Shanks si ritrovava a uscire con i propri amici e si sorprese che proprio uno di loro, il suo miglior amico dai capelli azzurri, gli avesse dato una risposta spiazzante allo sfogo che aveva appena fatto. "Se non trovate un po' di tempo da passare insieme, come pretendi che questo matrimonio continui?" e si prese un sonoro copino sulla nuca da uno dei suoi altri amici. Ben forse era l'unico che non si intrometteva poi così tanto nella loro vita, perché desiderava che il suo amico dai capelli rossi potesse sbagliare anche lui di tanto in tanto e apprendere dai propri errori.

Mentre a Buggy sembrava piacere mettere zizzania nella coppia. Forse era geloso, poiché una testa bacata come quella di Shanks aveva trovato l'amore prima di lui, proprio davanti ai suoi occhi o forse stare in sua compagnia, sentiva che qualcosa stava andando storto in quel rapporto di amicizia. Ma l'uomo non volle pensarci, infondo era sposato e sembrava persino fiero e felice di portare quella fede al dito. Lui non poteva essere la causa di quella rottura, e non voleva nemmeno esserlo, o l'ira di "Occhi di Falco" si sarebbe scatenata su di lui. Era stato proprio lui stesso a dare un soprannome così "stupido" all'uomo dagli occhi gialli come il volatile.

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