Cosa si fa ad un appuntamento? - ItaFushi

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Entrambi avevano sedici anni, ma avevano affrontato così tanto in così poco tempo che si erano persi completamente di vista la parte fondamentale del loro periodo: l'adolescenza. Perché Itadori non sapeva cosa volesse dire prendersi una cotta, sentire il proprio cuore voler esplodere all'interno della propria cassa toracica e sentire le farfalle nello stomaco, e per un certo periodo pensò addirittura di essersi ammalato. Poi no, pensò che se la causa di quella malattia fosse Fushiguro non si sarebbe mai riuscito a curar di lui. Perché per il castano, il corvino, era un'ancora di salvezza da quella normalità in cui era stato catapultato a forza e si sentiva al sicuro solamente con Fushiguro al suo fianco. Indagò, spinto dalla curiosità di dare un nome a quella malattia e quando nel suo cammino incontrò Gojo, be' per Itadori, il professore, aveva riservato un intero pomeriggio del suo prezioso giorno libero per fargli una lezione speciale solo per lui.

Dopo quel giorno, senza rivolgersi al professore o alla loro amica in comune Nobara, sia Fushiguro che Itadori avrebbero vissuto all'ombra di quel sentimento che li stava divorando entrambi. Fushiguro capì. Capì all'istante che quella strana sensazione che lo stava mangiando dall'interno era un sentimento troppo forte per essere represso nei confronti di Itadori. Quindi lo soffocava, e inconsapevolmente scatenava solo l'effetto contrario. Se pensava che facendo così i suoi sentimenti si sarebbero appassiti, Fushiguro si sbagliava di grosso e mentre i giorni passavano, faceva sempre più fatica a reprimere quei sentimenti.

E il giorno in cui sarebbe ceduto, era sicuro che fosse questo. Solo lui e Itadori, uno affianco all'altro a passeggiare per le strade affollate di Tokyo. Senza maledizioni, senza Nobara e senza Gojo, non avrebbe avuto via d'uscita il piccolo corvino dai capelli sempre sparati in aria.

Entrambi erano disorientati, in balia di pensieri contrastanti e circondati da un silenzio imbarazzante che li avvolgeva. Cosa si faceva ad un appuntamento? Perché il professore Gojo spinse Itadori a fare una cosa della quale prima non sapeva nemmeno l'esistenza? "Puoi farcela Yuuji-kun!" disse; "Dovrai solamente dichiaragli i tuoi sentimenti e poi... vi baciate! Muah!" disse iniziando a boccheggiare in quello che doveva essere un bacio. Era decisamente imbarazzante, poiché Itadori sapeva perfettamente con quale tipo di persona aveva a che fare. Megumi Fushiguro, un giovane stregone astuto e intelligente, riservato e dalla pelle così chiara che sembrava latte. Il castano si soffermò su questo particolare, come era possibile che fosse così pallido? Forse non prendeva abbastanza sole? Era sicuro di non vederlo molto uscire dalla sua stanza, o semplicemente i loro orari non coincidevano tra di loro. Se Itadori dormiva fino a tardi, Fushiguro aveva la possibilità di fare molte più cose di lui. Ad esempio allenarsi senza che la sua presenza potesse distrarlo e mettere in pratica le sue lezioni di cucina su una colazione che riusciva si e no. Poi il castano si svegliava, e il corvino sembrava avere già terminato la sua giornata, rinchiudendosi così poi nella sua camera approfittando dell'assenza di maledizioni nei paraggi.

«Fushiguro!»

Il corvino, che fino a qualche istante fa era un passo in avanti al castano, si girò sentendosi chiamare proprio da lui. I loro sguardi si incrociarono, e Itadori volle sprofondare in quel momento.

Il professore Gojo lo aveva messo in guardia anche dei pericoli dell'amore, che ne racchiude più di quanti Itadori si era aspettato. Ti coglie alla sprovvista, ti logora dentro e quando ti accorgi di quella sensazione è oramai già troppo tardi per fermare quell'amore che cresce. Ma aveva anche dei difetti. Ti insinuava dubbi sulla tua personalità, sul tuo corpo e sul tuo modo di comportarti. Itadori era un ragazzo, goffo e spesso e volentieri anche un po' stupido, erano proprio sicuri che sarebbe stato l'uomo ideale per risiedere al fianco di un ragazzo così bello come Fushiguro? Forse non era nemmeno della sua stessa sponda, e questo peggiorava la situazione.

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