𝗖𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝟵: 𝙥𝙖𝙨𝙩 𝙖𝙣𝙙 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙚𝙣𝙩

410 38 6
                                    


Come da regolare usanza inglese ecco un domestico palesarsi all'entrata, una giacca scura indosso, una camicia bianca e una cravatta rimboccata.

"Posso aiutarvi?" domandò il maggiordomo con un'espressione annoiata ed inquisitoria in volto. Taehyung si mise davanti a Jungkook con un sorriso sulle labbra, già più o meno mentalmente preparato al caos che sarebbe scoppiato di lì a poco.

"Buona sera Jensen, è bello rivederti" disse calmo, il suo nervosismo ebbe sfogo solo sulla mano del suo accompagnatore. Le pupille del domestico si fecero enormi quasi come in un film comico, mentre il resto dei suoi lineamenti esprimevano shock e sorpresa.

"Padrone Taehyung! Non mi avevano avvisato sarebbe venuto sta sera. Oh cielo guardi com'è cresciuto!" esclamò, la sua vecchia mano venosa raggiunse la destra del biondo stringendola in una gentile e amichevole stretta; quello era tutto l'affetto che gli era consentito mostrargli ora.

Taehyung era il suo bimbo preferito quando la famiglia Harding era solita fare visita alla tenuta durante l'estate. Si era guadagnato quel podio speciale in quanto unico ragazzo a non guardare dal basso in alto lo staff, non vi erano sdegno o superiorità alcuna nei suoi occhi. Vedeva loro come semplici esseri umani e, per lui, non erano solo membri dello staff.

"Nonna Ann Marie mi ha chiamato un'oretta fa. Probabilmente sarà una sorpresa anche per tutti gli altri..." farfugliò Taehyung nascondendo la sua ansietà dietro le labbra strette in un'unica linea. Fu allora che Jensen notò la mano di Jungkook intrecciata con quella sinistra del minore.

"E tu chi saresti?" chiese protettivo, non gli piaceva l'aria da delinquente motociclista che aveva il ragazzo appiccicato al suo protetto.

"Sono Jeon Jungkook, il fidanzato di Taehyung. È davvero un piacere incontrarla" rispose educatamente il moro sorprendendo Jensen. Il maggiordomo si aspettava qualcosa di più crudo e freddo, invece quell'uomo era davvero un tipo dalle buone maniere. In caso contrario, quantomeno, era un bravissimo attore.

"Suvvia, voi due sarete piuttosto stanchi non è così? Entrate" li esortò Jensen facendo un passo a sinistra dell'entrata, così che Taehyung e Jungkook potessero fare ingresso nell'ampio ed elegante atrio.

Jungkook tentò di non rimanere troppo a lungo con la bocca spalancata di fronte a tutti i pregiati particolari: statue d'oro ai lati della stanza, antichi ritratti sulle pareti, pavimento di solido e levigato marmo. Gli pareva d'essere appena entrato in un romanzo storico.

"Le scarpe stanno ai piedi" sussurrò Taehyung in coreano ed il maggiore annuì togliendosi il giacchetto di pelle quando Jensen indicò loro una stanza dove riporre i cappotti. Taehyung si affrettò al suo fianco per sistemargli il colletto della camicia assicurandosi che il tatuaggio fosse ben nascosto.

"Grazie. Pare mi servirà una guida attraverso usi e costumi inglesi, qua fate tutto in modo diverso" ammise onesto Jungkook mentre si arrotolava sopra il polso le maniche della camicia nera. Taehyung sorrise ed afferrò nuovamente la sua mano dandogli una leggera stretta.

"Certamente. Dimmelo qualora ti servisse aiuto" lo rassicurò il biondo, Jensen lo guardò confuso.

"Che lingua è quella Padrone Taehyung?" chiese curioso il maggiordomo guidandoli per il maestoso corridoio dell'entrata.

"Coreano. Ann Marie me l'ha insegnato quand'ero piccolo. Essendomi trasferito a Seoul ora lo parlo spesso" rispose timidamente il ragazzo.

"Meraviglioso! Sei diventato un tal giovane di cultura!" lo lodò Jensen calmando considerevolmente Taehyung.

"Grazie Jensen" ridacchiò e Jungkook sorrise. Lo rallegrava sapere che alcune persone lo sostenevano senza pregiudizi o esitazione.

"Quasi tutti sono nella stanza da biliardo. Alcune delle signore sono nel Solar Parlor *1"

The Wedding Date: Taekook | ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora