Il mio primo pensiero alla mattina era sperare che la mamma non si accorgesse che non facevo colazione, altrimenti mi sarei beccata una bella ramanzina, come praticamente succedeva tutte le mattine. All'incontrario di quasi tutte le mie compagne di scuola che il loro problema era dimagrire, ed erano sempre a dieta, il mio era ingrassare, ma a me questo poco importava. Io sono stata sempre diversa dalle mie compagne, loro adoravano le feste, andavano in discoteca e ad ogni loro compleanno facevano delle mega feste, e di sicuro avranno avuto anche molti soldi a disposizione a differenza mia.
La mia situazione era complicata.Mia madre è di origine italiana, di Reggio Calabria, lei non ha mai avuto ottimi rapporti con la sua famiglia, mi ha sempre detto che erano troppo oppressivi, per questo alla sola età di vent'anni si è trasferita a St.Paul in Minnesota per frequentare l'università di psicologia. Li ha conosciuto mio padre, un certo Stev Obrien, che era il suo insegnante di filosofia, all'ora aveva trentun anni, ed era già praticamente pelato e i pochi capelli che gli rimanevano erano già bianchi, era basso, con un viso scavato ed era abbastanza grassoccio. Non so cosa abbia potuto trovare di bello in quell'uomo, visto che non è neanche mai stato simpatico, sempre molto silenzioso, anche troppo, e non faceva mai battute, lei che è sempre stata l'esatto contrario, una donna molto solare e sempre allegra, avrebbe di sicuro potuto trovare di meglio, è sempre stata una bella donna, all'ora aveva dei bellissimi capelli neri e ricci e gli occhi scuri e una pelle olivastra, all'incontrario di mio padre che sembrava uno zombie, era alta, ma non troppo, e magra; io ho sempre pensato che lo abbia sposato solo per ottenere la "Green card".
Si sono sposati dopo neanche quattro mesi di fidanzamento, dopo neanche un anno di matrimonio sono nata io è per volere di mia madre, anzi credo che a mio padre neanche interessasse, mi hanno dato questo nome, secondo me orribile: Brianna ma da quando ho iniziato a frequentare la scuola, credo per comodità, hanno iniziato tutti a chiamarmi Bry, e devo dire che mi piace anche molto di più così.
Abbiamo vissuto per 6 anni a St.Paul in un appartamento vicino all'università, ed era abbastanza grande, da quello che mi ricordo.
Mio padre, quando avevo 6 anni ha ottenuto un trasferimento a Chicago, così si è andato a trasferire la da solo, dicendo che sarebbe stata una cosa momentanea, mentre io e mia madre siamo rimaste a St.Paul per via del suo lavoro in un negozio di fiori, aveva smesso di frequentare l'università per riuscire a stare più tempo con me.
Però Stev si è presto dimenticato di noi, ha chiesto dopo poco il divorzio e si è fatto una nuova famiglia con una certa Lizzy da cui ha avuto due figli, Abby e Luke.
L'affitto per mia madre era troppo alto così ci siamo trasferite in Arizona a Hudsonville, una piccola cittadina, dove abitiamo tutt'ora, in una piccola casetta, non troppo lontana dal centro, su due piani, ma comunque piccola e molto accogliente e calda. Li ha trovato un lavoro in un grande magazzino che vende fiori.Li non ho mai avuto molti amici, ma ho sempre avuto una migliore amica, Melody Amberson, lei è sempre stata diversa dalle altre, anche per quello forse eravamo così amiche, lei anche se era perfetta non si vantava con gli altri. Lei è la classica ragazza dell'Arizona: tanti capelli castani, occhi marroni e una pelle che sembra sempre abbronzata di un colore dorato; nonostante fosse considerata una delle ragazze più belle della scuola aveva un carattere semplice.
Io invece sono l'esatto contrario: ho dei capelli biondissimi, lunghi ma li tengo sempre raccolti, occhi chiari e ho la pelle bianchissima che mi fa sembrare un cadavere, purtroppo ho preso molto più da mio padre che da mia madre.
Ci siamo conosciute quando mi sono trasferita a Hudsonville, il primo giorno che ho cominciato a frequentare la scuola elementare, eravamo in banco insieme e abbiamo iniziato subito a parlare.
Quasi tutti i pomeriggi andavo a casa sua, o viceversa, ci chiudevamo in camera e parlavamo dimenticandoci che che il tempo passava."Bry! Bry! Briannaaaaa! Scendi che dobbiamo andare!" Urlò mia madre dal piano di sotto. Mi ero completamente dimenticata che dovevo uscire con mia mamma e Ella, la sua migliore amica, nonché colleghe di lavoro; mi avrebbero portata da Melody e loro sarebbero andate a cena in un ristorante. Ella era molto simpatica, veniva da New York, e sinceramente non ho mai capito perché si è trasferita qui, a Hudsonville, lei ha sempre detto per comodità! È una donna simpatica, un po' misteriosa, e ha un figlio che ha 4 anni in più di me, Jeremy, che abita con il padre in una piccola cittadina in Arizona, non troppo lontana da Hudsonville e viene a trovare Ella almeno una volta al mese.
Scesi le scale velocissima e presi il cappotto.
"Dai sbrigati che siamo in ritardo" urlò mia madre.
"Melinda non esagerare, Bry preparati pure con calma, che poi rischi di dimenticare qualcosa a casa" rispose Ella "al massimo avviso il ristorante che arriviamo con un po' di ritardo, ma non credo che ci sia il pienone visto che è mercoledì".
"Sono pronta" aggiunsi io.
E salì in macchina.
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La luce della notte
Teen FictionBrianna Obrien, una sedicenne americana. Una ragazza speciale, un po' malinconica. La sua sottile ironia la accompagna tutti i giorni. Vive a Hudsonville, una piccola cittadina in Arizona, con la madre, Melinda Ramella. Bry, è una semplice ragazza c...