Appena arrivai in casa mi tolsi il cappotto e corsi in camera mia. La mia stanza era meno accogliente di quella di Melody, ho un armadio a ponte di un azzurrino pallido, con il letto sotto e di fronte ho la scrivania, che è perennemente incasinata, le pareti sono bianche ma piene di disegni stile graffiti, fatti da me.
Così mi buttai a letto e iniziai a fantasticare riguardo la festa di sabato. In base a quanto detto da Melody ci sarebbe andato anche il ragazzo che mi piaceva, Riley, frequenta il mio stesso corso ma in un'altra classe. È alto ha i capelli castano chiaro e degli occhi verdi stupendi. Lo conosco dalle medie e mi è sempre piaciuto, ma non ci ho mai parlato.
No no, anche se me lo ritrovo davanti non ho di certo il coraggio di parlargli, e poi cosa gli dico "ciao, scusa se ti parlo, ma ti trovo molto carino", no, suonerebbe troppo di maniaca. Oppure potrei dirgli "Ciao, ti va di bere qualcosa?" ma dopo penserebbe che sono un alcolizzata.
È inutile, in queste cose sono negata, preferisco solo stare nel mio letto a fantasticare una vita parallela, non che non mi piaccia la mia vita, ma non mi sento realizzata.La mattina arrivò troppo presto e lanciai il cuscino sulla sveglia che non smetteva di suonare.
Prendo i primi vestiti che vedo dall'armadio, una felpa nera molto larga con scritto "Creepy" in gigante e dei jeans neri strappati. E di certo non potevano mancare le mie converse nere, erano talmente rotte che ho smesso di aggiustarle e mia mamma mi minacciava sempre di buttarle via, per questo le nascondo dentro l'armadio.
Prendo lo zaino e scendo di corsa le scale.
"Ciao mamma" urlo, mi metto il cappotto e corro fuori.
Credo mi abbia fulminata con lo sguardo, dice sempre che faccio troppo casino e corro sempre, dice che ho la stessa grazia di un orso. Ora ho smesso di ascoltarla. Non mi va di farmi complicare la vita ulteriormente.
Salgo sul primo autobus e mi siedo dietro e metto le cuffiette con i Paramore a tutto volume. Sono uno dei miei gruppi preferiti. Il mio sogno è di farmi i capelli come quelli della cantante: Hayley Williams, quella donna è un mito. Prima o poi me li farò.Arrivo a scuola e vado dritta al mio armadietto, con la mia solita espressione, che Melody definisce "osarmi parlare e ti becchi un pugno" , ma quella è la mia faccia e non ci posso fare niente. Forse se avessi i capelli rossi starei meglio, ma non riuscirò così facilmente a convincere la mamma. Già per farmi fare il secondo foro all'orecchio ci ho messo più di un anno. Di sicuro per la festa di sabato non riuscirò a convincerla.
"Hey mi passi davanti e neanche mi vedi" mi urla Melody tirandomi per un braccio "ma a cosa stavi pensando, mi hai pure pestato un piede e non mi hai vista?".
"Voglio tingermi i capelli di rosso" lo dico così senza neanche pensarci.
"Tu cosa...? Quando li facciamo?"
"Tanto mia madre non mi dirà mai di si. Sarebbe troppo bello andare così alla festa di sabato".
"E cosa aspetti a chiederglielo?".
"Tanto so già la risposta" replicai.
"Allora te la faccio io, senza chiederglielo"
"Ma sei pazza! Non mi farà più uscire di casa per un anno e mi manderà da mio padre e Lizzy"
"Ma no! Diciamo che sono stata io a obbligarti"
Poi suonò la campanella. Presi i libri e segui Melody in classe. Ci sedemmo nei primi posti liberi. Fortunatamente in terza fila, così potevo pensare ad altro. Non avevo proprio voglia di seguire la lezione di Storia.
Così iniziai a pensare alla festa di sabato. Avevo forse qualche speranza in più di farmi notare da Riley se mi tingevo i capelli di rosso? Forse avrei dimostrato qualche anno di più, quindi si. E se poi non mi nota? Si mi stavo facendo troppi problemi. Però erano seri. No! Non poteva non notarmi. Così presi la decisione che oggi mi sarei fatta la tinta. Che mia madre volesse o no."Brianna Obrien!" Urlò la signora Miss. Merion "visto che non ascolti mai, rispondimi a questa domanda: che cosa è la pars massaricia?"
"Miss. Merion, se lei sostiene che io non ascolto mai le sue lezioni, perché mi fa questa domanda?" Risposi senza pensarci, poi me ne pentì subito.
"Mi stai forse prendendo in giro" stava urlando, sembrava pazza. "E con questo ti metto un altro meno".
E mi accorsi che tutti mi stavano fissando " hey ma che avete da fissare, vi credete tanto superiori solo perché sapete la pars massaricia? Sapete dove ve la dovete cacciare la pars massaricia?". Urlai.
Ecco, forse era meglio che li lasciassi immaginare dove potevano mettersela la pars massaricia, perché adesso ho una nota disciplinare nuova. È questo non mi aiuta di certo. Non posso proprio permettermelo ora che la mamma lo venga a sapere. Succederebbe un casino. Se non le dico niente di sicuro non lo scopre.Per fortuna la lezione finisce e così sono libera da un altro giorno di scuola. Anche se non sono a metà anno. Ma se la metto così mi sale il panico, quindi non ci penso.
Metto la musica a tutto volume e corro a casa senza neanche salutare Melody, non ho voglia di darle spiegazioni di quello che è successo, anzi preferisco propio dimenticare l'accaduto.Appena arrivo a casa mi chiudo in camera mia senza neanche mangiare, tanto la mamma non c'è, e aspetto Melody per andare al centro commerciale. Inizio a immaginare che vestito potrebbe starmi bene. Non sono una che porta vestiti, ma per una volta voglio provare ad essere un po' femminile. Così mi metto a cercare foto di abiti su internet fino a che non suona il campanello e mi precipito ad aprire.
STAI LEGGENDO
La luce della notte
Teen FictionBrianna Obrien, una sedicenne americana. Una ragazza speciale, un po' malinconica. La sua sottile ironia la accompagna tutti i giorni. Vive a Hudsonville, una piccola cittadina in Arizona, con la madre, Melinda Ramella. Bry, è una semplice ragazza c...