Capitolo 4

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Appena esco vedo Melody, già seduta in macchina di sua madre. Apro lo sportello per salire.
"Buon giorno signora Kayla" dico subito a sua madre.
"Ciao Bry, come va? Tutto bene a scuola?"
Perché questa domanda proprio adesso, che stavo proprio cercando di dimenticare la scuola. No non glielo posso di certo dire, non voglio correre il rischio che lo dica alla mamma. Allora decido di stare più sul vago "si tutto bene dai".
"Mi fa molto piacere, uno di questi giorni puoi studiare con Melody!".
"Si sicuramente, lo sa che non possiamo stare per più di due giorni senza vederci".
E scoppiammo tutte e tre a ridere.

Finalmente siamo arrivate al centro commerciale e scendiamo dalla macchina.
"Forza, andiamo subito da Harby che ha dei vestiti carinissimi, poi possiamo andare da Delicious per prendere degli orecchini e infine andiamo da HairShock per prendere la tua tinta!" Mi urlò Melody.
"Ma come puoi aver già pianificato tutto, tu sei pazzesca!"
"Si, modestamente lo so" mi rispose " poi ho detto alla mamma di venirci a prendere che ti porto a casa mia e ti faccio fare la tinta da mia sorella, incredibile sono anche riuscita a convincerla".
"Fantastico".
"Solamente fantastico? Non sei stra felicie?"
"Si....è che ho solo paura che mia madre mi cacci via di casa".
"Ma che dici, Melinda è buonissima, al massimo ci parlo io".
"Sei troppo fantastica Melody, come potrei fare senza di te, eh?"
"Dai ora muoviamoci che altrimenti non finiamo più", e così mi prese per mano ed entrammo nel primo negozio.
Mi ritrovai davanti ad un miliardo di vestiti ed erano uno più disgustoso dell'altro, con strascico in pizzo, con orribili fiorellini rosa, troppo corti, troppo lunghi. No, io non mi sarei mai messa uno di questi robi, se così si possono definire.
"Ma fanno tutti schifo questi vestiti!" Buttai là.
"Ma che dici" mi guardò subito male "provati questi". Mi lanciò in mano due vestiti, uno verde abbastanza corto da arrivare a malapena a metà coscia, con in vita una fascia con paiette e un altro vestito blu a balze, con tutta la scollatura di perle. Li detesto entrambi. Ma se questo serve per farmi notare da Riley, li avrei messi.
Provo prima quello blu, perché mi piace un po' di più. Ma appena mi guardo allo specchio mi fa totalmente schifo.
"Dai esci, fa vedere come stai!" Mi dice Melody.
Così esco. "Ti sta male, sei troppo piatta per questo vestito, l'altro ti dovrebbe andare meglio".
"Già dovrebbe" aggiunsi io.
Così misi l'altro ed uscii. "Ti sta da favola, sembra fatto per te!" E mi abbracciò.
Io rimasi ferma e lei mi scompigliò tutti i capelli.
Era una nostra regola, quando facevo troppo "l'orso", lei faceva così per farmelo notare, ma fino ad ora non ha mai funzionato. Io sono così. Punto. Non posso e non voglio migliorare, anzi proprio non ci riuscirei.
Così presi la faticosa decisione di acquistare quel vestito al prezzo di 90 dollari. Una follia.
Mentre Melody comprò un vestitino rosa, cortissimo davanti e con uno strascico di pizzo dietro, che le stava semplicemente da urlo. Ma a lei dopotutto qualsiasi cosa le sarebbe stata bene.

Nel negozio di orecchini cominciai a dire che mi facevano tutti schifo.
"Dai Melody, non posso mettere queste cose, poi costano troppo" le dissi.
"Vabbè dai te ne posso prestare io un paio, ne dovrei avere sul verde" mi ripose.
"Okay, ci sto".

Infine andammo a prendere la tinta. Rossa shocking. E tornammo a casa Amberson.

Melody mi prese per un braccio e mi mollo appena davanti alla porta chiusa di Kate. Appeso alla porta c'era un cartello con su scritto "entrare a proprio rischio e pericolo, proprietà di Katrine Amberson". Katrine è il nome completo, ma io da quando la conosco la ho sempre sentita chiamare Kate. Non era molto invitante quella stanza. Ma non le potevo di certo dire che sua sorella mi sembrava una manica e che piuttosto che farmi fare la tinta da lei avrei preferito stare tre giorni chiusa a scuola sotto stretto controllo della preside. Dopo tutto era pur sempre sua sorella.
Apri la porta in modo molto scocciato "Forza entrate, ma non toccate assolutamente niente che siete solo due bambine viziate".
Quella ragazza era orribile secondo me, non come aspetto, ma come carattere. Era molto alta, con occhi verdi e capelli castani, con sfumature rosse. Però il suo abbigliamento era tutto un dire, indossava una maglietta di pizzo nero completamente trasparente e una mini gonna rossa e portava delle pantofole a forma di unicorno. L'unica cosa decente.
Camera sua era ancora peggio, c'era una totale confusione e, una orribile puzza di marcio. Non oso immaginare cosa faccia qui dentro. Kate è completamente diversa dai fratelli che mi domando se abbiano gli stessi genitori.
Rimaniamo qui perché la sua stanza ha anche un bagno, così la signora Kayla non si insospettisce.
Kate inizia a farmi la tinta e, dopo un tempo che mi sembra un'eternità, comincia ad esultare di aver finito il suo capolavoro. Melody mi porse uno specchio e quando mi guardai rimasi stupita da quanto stavo bene.
"Che stupida che sono stata a non farmeli prima" dichiarai.
"Ora andatevene via, che ho una vita da vivere" urlo Kate, sbattendoci praticamente la porta in faccia.
"Ti accompagno a casa a piedi, così ti aiuto con Melinda" disse Melody.
"Grazie, grazie grazie, grazie, grazie" e la abbracciai.

Arrivate a casa mia, entriamo e vediamo la mamma in salotto sdraiata sul divano a mangiare patatine. Come sempre. Da quando si è separata da papà si è ingrassata notevolemente, lasciandosi andare. Questo mi dispiace tantissimo, perché anche se io fingo che vada tutto bene e che siamo una famiglia normale non è così. E io non posso farci niente.
"Che cavolo ti sei fatta ragazzina. Non capisci niente" urlò buttando il sacchetto di patatine per aria.
Mia mamma è una buona persona, ma quando facevo qualcosa che non dovevo diventava una iena. E ultimamente questo succedeva molto spesso. E io ci stavo male. Mi faceva paura che da un momento all'altro potesse scoppiare. Ne aveva già sopportate troppe in vita sua.
"Mamma scusami". Riuscii a dire solo questo.
"Signora Melinda mi dispiace, ma sono stata io a convincere Bry" mi difese Melody "che secondo me sta da urlo con questo colore".
Lo disse con una tale spontaneità che la mamma iniziò a ridere "si dai non stai poi così male, poi vedo che punizione darti ragazzina".

Accompagnammo Melody a casa e ci fermammo in un Mc drive. La mamma odiava cucinare e così questa era la sua soluzione.
Finito di mangiare ci buttammo sul divano abbracciate. In questo momento ero felice e mi sentivo protetta. Eravamo entrambe fragili. Ne avevamo vissute troppe di brutte esperienze in vita nostra, ma insieme ci davamo forza. Restammo così per qualche ora e prima di andare a letto la mamma mi prese per un polso "il prossimo fine settimana vai da tuo padre e Lizzy, e non ti lamentare perché altrimenti ti ci mando questo che hai il ballo". Disse.
"Grazie mamma" aggiunsi e corsi a letto.

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