Epilogo: All'autore ignoto

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Cari amici lettori, siamo giunti alla conclusione di questa pubblicazione. In realtà diversi altri autori mi hanno promesso che quanto prima risponderanno carinamente alle mie curiosità e per loro aggiungerò nel mezzo altri capitoli, ma questo resterà quello conclusivo.

L'avevo intitolato a un autore che però ha declinato l'invito. Sarebbe stata una voce molto originale, ma... credo che proprio la sua particolarità l'abbia spinto a tacere. Perché? Me lo sono chiesto a lungo. 

Mi sono chiesta in particolare se la consapevolezza che i nostri pensieri e desideri si discostano da quelli della maggior parte degli altri possa rendere il manifestarli più difficile. 

Forse potrebbe farci correre il rischio di sembrare presuntuosi. Come se volessimo distinguerci e ci ritenessimo 'più'. O ancor peggio, potremmo rischiare di sembrare 'giudicanti'. Si potrebbe pensare che avendo un nostro pensiero, che certo per noi è quello 'esatto', giudichiamo 'sbagliato' quello altrui...

Quale che sia stato il motivo dell'autore ignoto, mi ha portato a riflettere sulle diversità di pensiero, e sul fatto che ciascuno, sviluppando il proprio, dovrebbe riconoscere agli altri l'identico diritto di formarsi, ciascuno, delle opinioni proprie.

Il discorso fa salvi, è ovvio, i principi basi della civile convivenza, sui quali non è lecito avere idee personali che li violino. Per il resto, avere desideri e pensieri propri testimonia solo che siamo unici.

TUTTI siamo UNICI.

Non migliori, non peggiori. UNICI, e dunque originali e diversi.

Ecco, la mia riflessione è partita nell'ambito della scrittura, ma può essere allargata: ognuno deve cercare e trovare la sua strada, nella vita, che lo faccia sentire bene. Nel caso della scrittura ogni ragionamento e scelta di cui si è parlato in queste pagine non vuol essere da parte di nessuno un 'insegnamento', ma solo una testimonianza: per noi, autori, ha funzionato bene così, per ciascuno una cosa diversa. Per chi il digitale, per chi il cartaceo, per chi il self, per chi la CE, per chi la pubblicità e la promozione, per chi il: ci pensi l'editore, se vuole.

E se per voi che leggete, tra questi sentieri, non c'è quello adatto... bene:

TUTTI siamo UNICI.

Non migliori, non peggiori. UNICI, e dunque originali e diversi.

(Se l'autore ignoto passerà di qui, spero che condivida la mia riflessione ispirata dalla sua ritrosia).

Con affetto, a tutti voi che siete giunti a queste ultime righe, un abbraccio e un augurio.

AD  MAIORA

Cinzia

Cinzia

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