9 (Fine)

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3 anni dopo.

Alla fine ho deciso di scriverti questa lettera. Ti amo Evelyn.
Ti ricordi quando eravamo bambini? Non riuscivamo a stare lontani neache per due minuti. Ricordi come parlavamo scrivendo su dei fogli da una finestra all'altra? Ricordi il nostro primo appuntamento romantico? Io si, ricordo di essermi cambiato almeno quattro volte perché non sapevo se ti sarei piaciuto vestito con quegli abbinamenti. Tu invece eri fantastica con quel vestito rosso. Forse entrambi eravamo pieni di ansie e insicurezze: avrebbe funzionato tra noi due? Saremmo stati felici?
Si. Adesso ne sono più che certo.
Leggere il tuo diario é stato lo sbaglio più bello che io abbia mai fatto. Mi ha fatto capire che senza di te la mia vita é vuota. Quando non sei accanto a me nulla ha senso.
Vederti sorridere mi rende felice, come quella volta al parco sotto la pioggia. Camminavamo mano nella mano e tu parlavi di come era andata a lavoro, sorridevi. Anche quando iniziò a piovere e incominciammo a correre per poi trovare un riparo sotto un porticato, sorridevi. Ci baciammo per un tempo che sembrava essere infinito. Ricordo quel bacio come se fosse successo ieri, inoltre é stato il bacio più bello della mia vita. Forse secondo solo ad un altro bacio, quello di due mesi fa.
Eravamo al ristorante che ami tanto, e dopo aver cenato ti ho chiesto di sposarmi.
Devo essere sincero avevo paura a chiedertelo. Avevo dubbi su dubbi. Mentre ti mostravo l'anello tremavo, ero sicuro che avresti detto di no, invece hai detto di si e mi hai baciato. Non so descrivere a parole quello che ho provato in quel momento, sò solo che ero l'uomo più felice della terra grazie a te.
Tutto quello che posso dire é che ti amo e ti amerò per sempre, e questa é la promessa che voglio farti oggi e ogni giorno della nostra vita.

Guardai quella lettera più e più volte, rileggendo quelle parole, come per cercare di tornare indietro nel tempo e rivivere quei momenti.
Mi alzai dalla sedia su cui ero rimasto seduto per un tempo indeterminato, andai davanti allo specchio e mi guardai. Avevo un colorito decisamente pallido. Mi aggiustai il vestito elegante quando sentii qualcuno bussare alla porta della mia stanza, Louis entrò senza nemmeno aver aspettato una risposta.

<Vorrei chiederti come stai, ma credo di saperlo>

Disse lui, tuttavia io non risposi. Mantenevo lo sguardo fisso sul mio riflesso.
Louis prese la lettera che era sul tavolino e la lesse, e dal riflesso dello specchio potevo vedere che mi stava guardando. Anche lui era vestito in modo elegante.

<É bellissima>

Non risposi ancora, in parte perché non ci riuscivo, in parte perché non volevo.
Louis mi passo la lettera, poi mi posò una mano sulla spalla.

<Zayn, dobbiamo andare, o faremo tardi>

Annuì e con un sospiro trovai il coraggio di uscire di casa.
Passai tutto il tempo del tragitto da casa mia alla chiesa a pensare a quanto mi sarebbe piaciuto vedere Evelyn sull'altare, vederla sorridere e infine scambiare gli anelli e le promesse.
Quando finalmente Louis parcheggio la macchina davanti alla chiesa scesi dalla macchina.
Erano tutti fuori. Amici, parenti da parte di entrambi, colleghi di lavoro. Molti erano in lacrime, specialmente i genitori di Evy.
Avevano tutti lo sguardo puntato su di me.
Guardai la chiesa e lentamente mi feci avanti per entrare. Mentre passavo davanti alle persone non salutai nessuno, nemmeno mia madre.
Percorsi la navata lentamente, ogni passo si faceva più pesante rispetto a quello precedente. Guardai in alto, forse quel gesto avrebbe facilitato il tutto. Mi sbagliavo.
Arrivato davanti all'altare, davanti la bara di Evy, sentii che il dolore che avevo certato di trattenere era diventato insostenibile.
Le lacrime che per troppo avevo trattenuto caddero, e ormai non avevo più la forza per fermarle.
Un pianto silenzioso, l'unica cosa che ero in grado di fare.
Il senso di colpa mi stava distruggendo da giorni.
Se soltanto non le avessi chiesto di venire a prendermi lei non avrebbe avuto quel maledetto incidente. Adesso saremmo stati in chiesa per un altro motivo.

Al cimitero guardai la sua tomba per ore. La gente continuava a dirmi che ce l'avrei fatta, che sarebbe andato tutto bene, che non era colpa mia, che non potevo farci niente... Che sarei andato avanti.

<Non ci riesco. Non voglio andare avanti>

Sussurrai al nulla, con gli occhi fissi sull'incisione del suo nome.
La leggera brezza mi sfiorava il viso come una carezza, per un attimo fu come sentire di nuovo la mano di Evelyn sul mio viso.

Ti amo.

Tutto quello che rimaneva era un eco dello sua voce. Un ricordo indelebile.
Posai la lettera davanti alla sua tomba, con la speranza che in qualche modo potesse arrivare a lei.
La luce del tramonto mi circondava ormai. Mi alzai e lasciai un ultimo sguardo alla lettera, un ultimo sguardo al suo ricordo.

Ti amo.

È tutto ciò che rimane.

Dear Lover  ||Z.M. (Sequel Dear Diary...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora