online

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Quel fottuto "online" comparire a tempi alterni.
Che significava tutto come niente, e implicitamente mi diceva che la tua vita fosse andata avanti, lasciando indietro me.
E chissà, se il ricordo di me ti era rimasto incastrato tra le costole, se a volte ti ostruiva il respiro e ti faceva pensare che volevi fossi io, a portarti in cima al mondo, dove il vento soffia forte e ci scompiglia i capelli.
Chissà se, avevi ancora un po' di me sulla pelle, se ti sei dannato per lavare via ciò che resta di quei momenti di estasi, in cui "eravamo", pur non essendo mai.
Quel fottuto "online", che mi faceva dire "puoi mettermi da parte se vuoi", con la speranza che tu non lo facessi mai.
E te l'ho detto che non mi mancavi, egoista come sono, è la mia vita ad aver bisogno del tuo respiro sul collo. È la mia vita ad aver bisogno che tu ci viva dentro, a tua volta. È la mia vita ad aver bisogno che mi parli delle tue filosofie reverse.
Che per quanto "nulla eravamo" e "nulla siamo", nulla è cambiato, ma continua a cambiare nel suo periodico esitare. Quel "se, ma, forse, magari", e magari un giorno saresti tornato, forse mi avresti amata per davvero, se solo avessi capito, ma continuavi a non comprendere mai: ed io, ero stanca di spiegarmi.
E quindi, quel fottuto "online" può restare tale, perché ti ho consumato e mi hai consumato l'anima, e la pelle pure: e nessun amore tanto forte, potrà più farlo.

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