capitolo 7 - CIBO!

835 54 0
                                    

- Allora, come si fa a mantenere il controllo?

- Devi lasciare che la forza ti invada e faccia parte di te stessa. Devi cedere al suo impeto, ma dominarla.

- E come faccio ad avere quella forza?

- Con una scarica di adrenalina.- mi risponde lui con semplicità.

Io sto per chiedergli cosa intende, ma lui si lancia verso di me. Io mi sposto velocemente. Appena in tempo. Lui passa a qualche centimetro da me.

Sento salire l'adrenalina, sento aumentare il mio battito cardiaco. La mia mente abbandona il corpo trasformato.

- Controllalo!- mi urla Ethan.

Provo una terribile sensazione di vuoto.

Provo ad aumentare la mia concentrazione, ma non ci riesco. Frustrata, urlo nella mia mente. Il suono riecheggia.

- Trova la tua ragione di vita! Quello per cui combatteresti fino alla fine!

Le sue parole mi arrivano come un eco, lontane e confuse.

Quale è la mia ragione di vita? Per cosa sarei disposta a morire?

La risposta mi arriva subito, leggera e veloce: la libertà. Quella fantastica sensazione che ho avuto quando ho corso con l'Alfa fino al parco.

Mi lascio invadere da quella sensazione.

Lentamente comincio di nuovo a sentirmi la punta delle dita. Riesco a governare il mio corpo, nonostante sia mutato.

Lascio un respiro di sollievo.

- Cosa hai trovato?- mi chiede Ethan, avvicinandosi.

- La libertà.- dico io lentamente, assaporando quella parola.

Ritorno umana senza fatica.

Rimango ferma per qualche secondo.

- Adesso potrò resistere alla luna piena?- chiedo ansiosa.

- È una cosa diversa. È come...come l'alcool e quella polvere. All'alcool è facile resistere, mentre con la polvere è infinitamente più complicato. Per resistere alla luna piena bisogna usare come minimo la metà della propria forza, se ci si riesce.

- E allora come faccio?- chiedo io sconfortata.

- Devi continuare ad allenati la mente, fino a che sarai sicura di non perdere mai più il controllo. Solo allora potrai essere moderatamente tranquilla.

- E quanto tempo ci metterò?

- Dipende. Alcuni ci mettono anni, altri poche lune

- Per poche lune intendi pochi mesi?- chiedo ancora più sconfortata di prima.

- Sì. Ma tu sei veloce ad imparare, ci metterai poco.- mi dice lui cercando di confortarmi.

Ma io non sono per niente tranquilla.

Pochi mesi? Avrò tutto il tempo di ammazzare la mia famiglia!

- Allora, andiamo?- mi chiede lui, distraendomi dai miei pensieri.

- Dove?

- A casa tua. Mi hai promesso che mi avresti aiutato, e lontani siamo molto più deboli.

Annuisco poco convinta ed esco. Credo che sarà molto complicato spiegare questo a mia madre. Per non parlare delle bende e della maglietta "nuova".

Lui mi segue. Sale sulla moto e la accende.

Mi fa cenno di salire e io monto dietro di lui.

Timidamente gli metto le braccia intorno al torace. Lo sento fare un leggero sobbalzo e tendere tutti i muscoli. Sento l'odore del suo disagio. Poi lentamente si rilassa e partiamo. All'inizio non parliamo. Poi faccio l'unica domanda che può venire in mente ad una ragazza.

The OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora