Stavo lentamente camminando malvolentieri in direzione della metropolitana. Era il mio primo giorno di scuola, ed essendo fottutamente timido anche se non lo do mai a vedere, ero preoccupato come non mai. Speravo di fare nuove amicizie ed avere dei compagni di classe più decenti rispetto a quelli dell'anno scorso. Sono stato costretto a cambiare classe per via del loro comportamento nei miei confronti: mi trattavano male, mi insultavano, a volte sono anche arrivati a minacciarmi e picchiarmi.
Ed ecco che mentre stavo per salire sulla metro questi ricordi mi assalgono, rendendomi come vulnerabile nei confronti del mondo, come non avrei mai dovuto essere, e come mi ero già ripromesso di non essere. Invano ovviamente.
Non feci in tempo ad entrare nella metro a causa del fatto che rimasi lì come un emerito coglione a farmi assalire dalle rimembranze.
'Ci mancava questa'
Allora mi diressi fuori dalla metro sperando di trovare una fermata dell'autobus lì vicino.
Niente.
Mi recai presso un bar lì vicino, era piccolo ma grazioso, a volte prendevo il caffè con la mia migliore amica lì dentro. Già, Sally era la mia migliore amica. È davvero così strano per la gente che un ragazzo coreano e una ragazza di origini americane sono migliori amici e non fidanzati o scopamici?
Quella volta entrai nel bar solo per dare un'occhiata all'orario dato che, idiota come sono, ho dimenticato anche il mio orologio ed il telefono era scarico.
7.45
"Merda" dissi ad alta voce attirando l'attenzione di due signore sedute al tavolo più vicino all'entrata intente a guardare la televisione. In quei giorni nel famoso talent show guardato da tutta la Corea del sud, "Il cantante mascherato", aveva vinto proprio il coglione che odiavo la sera prima, e tutti i notiziari ne parlavano. Uscii ulteriormente adirato da lì, e mi diressi correndo verso la scuola, che distava almeno 15 kilometri da lì.Mentre correvo verso uno dei grattacieli più grandi di Seoul, il 63 building, un emerito idiota fu in procinto di investirmi.
"Ma vuoi stare attento a dove vai emerito coglione!" Urlai all'ebete che mi squadrò incerto all'interno della sua Mercedes bianca.
Aveva la solita aria da fighetto pieno di arroganza e sicurezza, ma cupo in viso e con gli occhiali da sole enormi che gli sovrastano mezza faccia.
Pensai di star per uscire di senno quando il tipo dopo avermi squadrato dall'interno dell'auto, scese di colpo chiudendo lo sportello dietro di sé per corrermi appresso.
"Ehy aspetta! Perdonami ti prego!"
"Guarda che non ti chiedo mica l'assicurazione, ora vado di fretta coglione."
Gli urlai dietro di me.
Il tipo mi raggiunse con fretta, e prendendomi per il braccio per fermarmi mi disse: "Ascoltami ragazzino non ho tempo da perdere con dei bambocci che fanno i cretini come se fossero uomini d'affari in ritardo per entrare al loro prestigioso posto di lavoro. Per farmi perdonare potrei offrirti un passaggio se vostra altezza non si offende data il mio umile mezzo di trasporto."
Spero stia scherzando.
"Divertente che me lo dica proprio uno che come 'umile mezzo di trasporto' ha una Mercedes. Ma i soldi li caghi o cosa?"
"Senti ultima offerta. Vuoi salire con me in quella cazzo di macchina o no?"
Ero già in ritardo. Parlare ancora con quello sconosciuto avrebbe solo peggiorato la situazione. Quindi valutando attentamente l'opzione di salire con un potenziale maniaco nella sua auto, mi resi conto che era l'unica che in quel momento poteva offrirmi un vantaggio maggiore.
"Va bene, vengo con te."
"Bene allora, sali davanti, dietro è occupato da alcune cose."
Tornammo di corsa alla sua auto, bianca e lucida come uno specchio. Entrai e sentii subito un profumo di deodorante aromatizzato alla lavanda, che mi disgustò.
Allacciai di corsa la cintura e attendendo quel coglione perdendo quasi la pazienza, mi mangiucchiai le unghie. Quando finalmente si decise a partire tolse anche gli occhiali da sole, e mi resi conto che era un ragazzo forse della mia stessa età. Era davvero bellissimo, i capelli biondo cenere che ricadevano delicatamente scompigliati sul suo viso bianco come il latte. I suoi occhi erano color merda ma erano comunque bellissimi vista la loro forma e non il colore. Le sue labbra erano rosee e bellissime, e per finire il suo naso, beh il suo naso era carinissimo, aveva anche un piccolo neo vicino alla punta.
Distolsi lo sguardo dal profilo di quel ragazzo bellissimo, che continuava a guardare la strada. Nessuno osò aprire bocca fin quando arrivammo davanti a scuola.
'Ma come cazzo faceva a sapere dove dovevo andare. Ma sono un idiota allora nemmeno gli ho chiesto dove doveva accompagnarmi. Vaffanculo. Ma allora è davvero uno stalker maniaco e sapeva già dove stessi andando.'
"Se ti stai chiedendo come facessi a sapere dove stessi andando, è perchè i ragazzi della tua età che procedono verso la direzione in cui stavi appunto procedendo vanno sempre alla Han Lim Arts School. E perchè anche io frequento questa scuola."
Dichiarò leggendoli nel pensiero mentre ero impegnato a imprecare e darmi del deficente.
"O-ok, comunque grazie" dissi un po sconvolto.
Stavo ancora cercando di metabolizzare l'accaduto e realizzare cos'era successo, ma alla fine non dovevo preoccuparmi, nè pensarci tanto.
"Come ti chiami?" Mi chiese mentre stavo per avviarmi verso l'entrata con molta fretta.
"Sono Jeon Jungkook. Sono della 3^D."
"Oh, capisco. Io sono Kim Taehyung, della 5^A."
"Bene allora, ciao Taehyung e grazie ancora."
"Ciao, spero di rivederti."
Entrando in preda al panico all'interno della scuola, sia per l'orario che per l'incontro appena avuto con quel ragazzo, continuai ad imprecare contro me stesso.
'Ma perchè sono sempre i ragazzi del quinto ad essere così belli, fanculo'
Quando entrai in classe, riconobbi subito il mio professore, che era intento a fare lezione di matematica.
"Oh Jeon, eccoti qui. Pensavamo ti avesse sbranato un cinghiale mentre stavi recandoti qui per degnarci della tua presenza."
Dice con ironia, facendo ridere tutta la classe.
Non ho mai sopportato quell'idiota. Ha sempre usato quell'"ironia" un po pesante per i miei gusti, e tendeva a usarla con tutti ridicolizzandoli, e a volte mancando anche di rispetto senza rendersene conto. C'era sempre stato un po di astio in particolare tra noi due.
"No prof, come può vedere nessun cinghiale vorrebbe sbanarmi sapendo, anche loro quanto sono acido. Devo fare un permesso per l'entrata in ritardo?"
Dico anche io con molta ironia tagliente.
"Ma no dai Jeon, non sei acido. Comunque si, se non vuoi una nota devi andare dal vicepreside a farti firmare il permesso. Buona passeggiata, hai sempre una buona ragione per saltare matematica visto che è 'inutile'.
"Va bene prof, vado e torno, grazie."
Mentre andavo verso l'ufficio del vicepreside al piano di sopra, pronto già ad attendere nella fila delle altre 48374 persone arrivate in ritardo come me, mi scontrai con un ragazzo.
"Ahia, stai attento." Disse lui toccandosi il naso dolorante per lo scontro. Io che invece ero finito in terra mi lamentai "Perchè non stai attento tu invece, emerito coglione."
Avevo subito riconosciuto quella voce, perciò lo chiamai come feci la prima volta che ci eravamo incontrati, praticamente un quarto d'ora fa.
"Oh ciao Jungkook, scusami non ti avevo visto."
"Ciao Taehyung, è un piacere rivederti sempre nelle situazioni peggiori."
"Lo so sono una spina in culo eh?"
"Puoi dirlo forte."
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𝐍𝐨𝐭 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐞𝐬 - 𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤
BeletrieKim Taehyung è un ragazzo solitario di 19 anni, che vive al centro di Seoul. Traumatizzato da uno shock infantile, vive in depressione e perennemente imbronciato; va male a scuola, vive una vita sregolata, e l'unica cosa che lo tira su è perfezionar...