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"Seo interrogato"
Viktor deglutì alzandosi dalla sedia per mettersi vicino alla lavagna e aspettare che la prof gli facesse qualche domanda.

Seojoon alzò su il pollice per incoraggiarlo, anche se sapeva che non sarebbe servito a molto.

Il ragazzo era molto teso, aveva paura di prendere un altro brutto voto, i suoi genitori gli avevano detto chiaro e tondo: 'Se prendi un altro brutto voto allora Seojoon non verrà qui a casa, è tu non andrai da lui!'
Viktor voleva troppo bene a Seojoon, il ragazzo stava più a casa dell'amico che nella sua, erano praticamente fratelli.

Viktor durante l'interrogazione cercò di non andare nel panico come al solito e di rispondere correttamente alle domande.

"Va bene Seo, vai pure al posto." Il ragazzo sospirò di sollievo andando subito a sedersi. Si sentiva libero, in quel momento non sentiva più il peso che aveva prima in corpo, era tranquillo e non gli interessava più il voto.
"Sei andato benissimo, fidati di me" Disse Seojoon a bassa voce mentre la prof chiamava un altro loro compagno per interrogarlo.

Viktor accennò un sorriso, prendendo un libro dallo zaino per leggerlo così da far passare il tempo.

[...]

Yejoon si ritrovò nella solita aula di una scuola che lui reputò 'abbandonata' perché non c'era mai nessuno oltre a lui e un altro ragazzo.

E quel ragazzo era proprio lui, ma Yejoon non lo sapeva, perché non sapeva che, nella sua vita precedente, in realtà lui era Han Jisung.

Stette, come sempre, seduto sulla sedia con le braccia sul banco ad aspettare l'arrivo di quel ragazzo dai capelli mori e dagli occhi scuri, con un viso che ricordava tanto quello di uno scoiattolo.

Quel ragazzo entrò finalmente nell'aula e, senza dire nulla, andò a sedersi proprio vicino a Yejoon. Poggiò la testa sul banco chiudendo gli occhi, nel mentre Yejoon lo guardò, ma non parlò, non c'era bisogno di parlare.

Si sentì un rumore di una porta aprirsi, ma la porta di color marrone dell'aula rimase chiusa. Dei passi si fecero vicini, ma in quella stanza non c'era nessuno che stava camminando. Il rumore di una sedia spostarsi si sentì in tutta l'aula, ma non c'era nessuno a spostare una sedia per sedersi.

Si sentivano solo rumori, come se ci fosse qualcun altro lì con loro, ma nessuno compieva quei gesti.

Altri passi di scarpe si fecero vicino ai due ragazzi, Yejoon continuò a guardare il ragazzo accanto a lui e quest'ultimo, invece, continuò a tenere la testa appoggiata al banco.

"Che ci fai qui?" Domandò una voce, ma nessuno parlò. Il ragazzo accanto a Yejoon alzò il capo.
"Allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Parlò di nuovo la voce, lasciando il ragazzo di stucco.

Il ragazzo tremò appena 'vide' la voce di quello che sembrava un ragazzo giovane, come lui, come loro due.
"Non ti ho mai visto per i corridoi, tu saresti?"
"O-oh sono Han Jisung della sezione B" Rispose balbettando un po'.
"Piacere, io sono Lee Minho della sezione D, ma a quanto pare non serviva presentarmi... O mi sbaglio?"
"Oh no, non serviva, io sono qui da tre anni, ho sempre sentito parlare di te e degli Stray Kids, quindi no, non serviva" Disse il ragazzo spostando lo sguardo verso la finestra.
"Io invece non ho mai sentito parlare di te, di solito noi componenti degli Stray Kids conosciamo tutti i ragazzi della scuola, tranne te"

La voce non continuò a parlare, è con lei nemmeno il ragazzo parlò, rimase fermo immobile a fissare fuori dalla finestra.

Yejoon si alzò dal banco andando vicino alle finestre aprendone una, guardando il cielo.
Guardò intensamente le nuvole, pensando quanto bello sarebbe poterle toccare: così morbide e comode, tanto da poter dormirci sopra, meglio di un letto.

Non sapeva nemmeno lui perché aveva questa 'ossessione' delle nuvole, gli piacevano, tutto qui, ma alcune volte pensava di togliersi la vita pur di andare lì sopra.

Yejoon si reputava un pazzo, anche se non lo era veramente, ma solo pensare una cosa del genere lo reputava da matti.

Come lo era lui nella sua vecchia vita.

La sveglia suonò segnando le 06:20 del mattino. Yejoon si alzò dal letto ancora un po' scosso di aver fatto per l'ennesima volta lo stesso e ripetitivo sogno.

Odiava quel sogno, non riusciva a capirne il senso, era tutto così confuso.
Aah! Di nuovo, non ci voglio credere, perché faccio sempre lo stesso sogno? Cos'è una maledizione?! Pensò il ragazzo prendendo i vestiti andando in bagno a prepararsi.

Dopo qualche minuto andò in cucina per mangiare qualcosa, uscendo poi subito di casa.
"Hey Yejoon hyung!" Urlò un ragazzo.
"Ciao Ha-Yoon, ciao Chung-Ho" Salutò I due ragazzi con un gesto della mano.

Kim Ha-Yoon e Kim Chung-Ho erano fratelli gemelli. La ragazza, Ha-Yoon, aveva i capelli lunghi e neri, occhi scuri come il catrame e le labbra erano sul rosso pastello, il ragazzo, Chung-Ho, portava i capelli corti e sul castano scuro, anche lui aveva gli occhi scuri e le labbra sul rosso pastello.

"Come stai Yejoon?" Chiese la ragazza dandogli una pacca sulla spalla.
"Ho rifatto di nuovo quel sogno"
"Cosa? Ancora?! L'avrai sognato almeno cinquanta volte!"
"In realtà la sognato ventinove volte, Chung-Ho"
"Era per dire" Rispose con tono seccato.

Yejoon sorrise lievemente, era felice di essere con i suoi due amici più fidati.

angolo autrice
boh non ho ricontrollato il capitolo quindi non so se ci sono errori, sorry-

"love after death" 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora