Four

35 4 0
                                    

Un mese dopo


-Arrivo mamma, calmati-

Finalmente era giunto il giorno della partenza per la gita con la scuola. Ero molto agitata, ma credo mia madre lo fosse maggiormente tra tutte e due. Mi ero svegliata alle 5.45 ed entro le 7.00 dovevo essere davanti alla stazione.
Jess aveva dormito da me così avremmo facilitato le cose e lei non avrebbe dovuto sopportarsi il suo fratellastro.

-Mio Dio, ma cos'ha tua madre? Puoi dirle di smetterla di urlare? - mi disse Jess ancora sotto le coperte

Mi cambiai per una volta non troppo velocemente, volevo sistemarmi decentemente. Sarebbero stati dei giorni da non dimenticare questi, piene di cazzate da adolescenti e serate cinema e popcorn con la mia migliore amica.

Legai i miei biondi capelli in una coda alta con una fascia per tenere i ciuffi più corti, una volta appartenuti alla mia frangia, che cadevano. Già, ho detto frangia. Mai più me la farò. Mai più.

L'anno scorso Jess ed io eravamo in casa da sole e ad un certo punto mi aveva chiesto di tagliarle i capelli con una frangetta. Una volta fatto a lei stava benissimo e così, convinta che sarebbe stato lo stesso per me, me la feci anche io. Fu un disastro, sembravo una psicopatica con un groviglio di capelli in fronte, da quei giorni avevo comprato mollette e barattoli di lacca a più non posso. E meglio che non vi racconti la reazione di mia madre.

Detto ciò; andai in bagno e una volta datami una rinfrescata per svegliarmi mi misi un pochino di trucco come al solito e un lieve strato di mascara. Aprii il mio beauty e iniziai a riempirlo per poi metterlo in valigia.

Misi all'interno solo un disco di cipria e il mio piccolo mascara, quando Jess fece irruzione nel bagno.

-Ma che cazzo fai? - esclamò guardandomi mettere i trucchi nella borsetta.

-Cosa? - non capivo di cosa stesse parlando.

-O mio Dio Ell! Ora ti spiego... se poi non capisci ti prendo pure una lavagnetta e un pennarello. Noi staremo vai per un'intera settimana, questo vuol dire pochissime regole, serate da sballo e niente genitori. E tu ti limiti a portare quelle due robette? Io spero tu stia scherzando-

Mi si avvicinò ed io la guardavo con occhi strabuzzati. Aprì l'armadietto dei trucchi e prese un tubetto di fondotinta, blush, ombretto ed eyeliner.

-Ma non metterò mai tutte queste robe-

-Innanzitutto, queste "robe" hanno un nome e non preoccuparti ci sarò io ad obbligarti a metterli. O e voglio che tu prenda una gonna e non solo pantaloni. -

Oh, no. La gonna non l'avrei mai messa. Sapeva che...ah no giusto. Lei sapeva di mia madre e mia madre per una settimana non ci sarebbe stata. Decisi di metterne una in valigia, solo per farla contenta. Non l'avrei mai usata.

Al contrario mio Jess era molto azzardata, si mise un'abbondante dose di mascara e eyeliner...come faceva non ne avevo idea.

Scendemmo e mia madre mi aspettava con una seconda valigetta.

-Allora Ell, ti ho messo delle pastiglie, un kit di emergenza e una tuta termica in caso qualsiasi cosa possa andare storto. Ed anche una torcia-

-Mamma vado alle Hawaii mica nel Sudafrica pieno di leoni o tigri- voleva sempre avere la situazione sotto controllo ed era già stato difficile convincerla a farmi andare, ma alla fine non aveva potuto farci niente. Volevo provare qualcosa di nuovo. Era il primo anno per me, le altre volte non mi aveva lasciata partire e quindi potevo solamente godermi le giornate in videochiamata con Jess.

Questa volta sarebbe stato diverso, mi sarei divertita con la mia migliore amica e avrei fatto una gita indimenticabile.

Salimmo in macchina e ci avviammo alla stazione.

--------------------------

-Tesoro io devo andare al lavoro, rimanete qua e aspettate i vostri insegnanti. E un'ultima cosa-

Al parcheggio mi fermò prendendomi per un braccio e tirò fuori la mano dalla tasca e mi diede un tubetto di spray al peperoncino ed un coltellino.

-Mamma! E se mi scoprono? -

-Tu nascondili e nessuno li vedrà-

Non si sentiva ancora abbastanza tranquilla a lasciarmi andare da sola. Aveva ancora paura. Non voleva che nessuno mi facesse del male.
A volte questi suoi atteggiamenti mi preoccupavano, sembrava star male più lei di me. L'abbraccia e vidi che una lacrima le bagnava la guancia.

-Non fare così o dopo piango anche io mamma e non vorrei passare per una stupida ragazzina- le sussurrai ridendo.

Mi avvicinai a Jess e salutai mia madre.

-Pronta? - mi chiese con aria maliziosa

-Io sono nata pronta-

-Su questo avrei qualche dubbio- mi rispose dandomi un piccolo pugno sulla spalla. Peccato solo che c'era un sasso sotto di me e persi l'equilibrio.

Poi però sentii delle braccia possenti afferrarmi. Un odore di sigaretta e menta stuzzicò le mie narici. Era un profumo fastidioso, ma neppure così male. Era frizzante.

Mi sollevai di scatto e mi girai per osservare chi fosse il mio "salvatore", quelle braccia erano sicuramente di un ragazzo.
Ed eccolo di nuovo lì, con i suoi occhi verdi ghiaccio, il piercing al sopracciglio e la mascella ben scolpita. Harry. Harry Styles.

Nel corso del primo mese lui e i suoi amici era diventati conosciuti come i Darkside nella scuola, una gang delle strade, ma a dire il vero nessuno sapeva quel che erano veramente. Solo che erano persone che non socializzavano e non facevano altro che spacciare.

Alla vista del ragazzo mi voltai subito e evitai di ringraziare. Mi girai verso Jess e vidi che stava fissando Styles con uno sguardo sprezzante.

Poi una voce.

-Non si ringrazia? Avrei potuto lasciarti cadere a farti battere la testa e quindi anche avere un trauma cranico. In poche parole, ti ho appena salvato la vita- disse in tono sarcastico.

Lo guardai, ma non riuscii a parlare, c'era qualcosa che mi bloccava. Ero quasi spaventata da lui. La mia amica, il mio braccio destro, parlò al posto mio.

-Vaffanculo Styles e torna dalla tua banda di spacciatori-

-Scusami Eveline- disse col suo fare arrogante -Oh e non preoccupatevi cercherò di non fumare in vostre circostanze in questa lunga settimana. -

Si allontanò di qualche passo poi si girò.

-Niall non mi aveva detto di avere una sorellastra così sexy- lei le fece il dito medio e detto questo salimmo sul treno per l'aeroporto.


*Nota dell'autrice*

Buongiorno, oggi solo un capitolo sono riuscita a fare, spero sia decente questa storia. Non sono bravissima a raccontare le cose in modo più lungo, mi piace sempre arrivare al punto. E nulla. Se avete dei consigli o trovate errori avvisatemi pure. 

Cosa pensate succederà nel prossimo capitolo? Scrivetemi quel che pensate succederà nei commenti. Byee❤

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 04, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

The DarksideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora