One

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-Sveglia-

Mia madre mi chiamava. Non avevo la minima voglia di ricominciare scuola.

-Muoviti Ell, non c'è tempo da perdere-

-Arrivo mamma!- Non c'era nulla da fare per rimanere a letto. Mi feci una breve doccia, mi misi l'uniforme che consisteva in una giacchetta con lo stemma della scuola e la gonna dello stesso colore. Per me però il preside aveva fatto un eccezione. Avevo il permesso di usare i pantaloni dell'uniforme da ragazzo.

Mi truccai velocemente, con una leggera pennellata di cipria e un'invisibile dose di mascara per poi scendere a far colazione. 

-Ell hai preso tu le mie chiavi?- mia madre, la mia cara smemorata madre. Ogni singola cosa che toccava la perdeva.

-No mamma, ma ci sono quelle di scorda nella cassettiera del soggiorno-

-Grazie tesoro sei la mia salvezza- mi disse per poi arrivare e darmi un bacio in testa.

-Buona scuola e di a Jess di evitare di pomiciare pure il primo giorno di scuola- a quella battuta non riuscii a far meno di non ridere, anche perché Jess era proprio rossa sulla porta di casa che mia madre aveva spalancato un attimo prima.

-Salve signora Jackson- le disse rossa come un peperone

ess era la mia migliore amica, ci eravamo conosciute da piccole e non ci eravamo mai più separate.

-Ell, puoi spiegarmi come tua madre sa tutto di tutti?- mi chiese ancora un po' imbarazzata-

-Ciao anche a te Jess, e no non ne ho idea. Probabilmente avrà nascosto un microfono in camera tua per spiarci?-

-Non farmici pensare- disse questa volta sull'orlo delle risate

-Beh allora pronta?- le chiesi finiti i miei pancake

-Ovvio che sì, non vedo l'ora di scoprire se c'è qualche matricola sexy quest'anno-

-Per portartela a letto e fargli perdere la verginità?-

-Esattamente...tu mi conosci troppo bene-

-Ma per favore. Che schifo- Dissi fingendomi disgustata

-O ma smettila, vedrai che quest'anno troverai il ragazzo adatto da scopare-

-JESS!!! Lo sai che non sono così-

Odiavo il solo pensiero di mostrarmi nuda a qualcuno, non riuscivo neppure a farlo allo specchio.

- - - - - - - - - - - - - - - - 

-Elisabeth Jackson?-

-Presente-

La lezione era iniziata e neppure molto bene. Test a sorpresa di matematica. Io ero negata, ci mancava solo questo.

Finita l'ora mi diressi verso la direzione. Ero rappresentate degli studenti, quindi mi toccava fare il discorso di benvenuto.

-Ragazzi e Ragazze della Yharvey High School ben trovati per un nuovo inizio. Come tutti sapete ogni anno finiti i test d'ingresso si andrà in una città scelta da voi per una gita di una settimana. Il che vuol dire niente compiti né verifiche. Potrete scegliere dal catalogo che oggi appenderemo in bacheca la vostra meta preferita e votare sul nostro sito. Nel frattempo buon inizio a tutti e cercate di studiare con costanza.-

Ed il discorso me lo ero tolta dalle scatole. Devo dire che era sempre imbarazzante.

Entrai nella sala informatica per attivare le votazioni del sito e appena entrai mi trovai davanti ad uno scenario inaspettato.

C'erano 5 ragazzi intenti a farsi delle canne.

-O mio dio. Uscite immediatamente da questo posto prima che possa chiamare qualcuno-

-Ah sì? E chi vorresti chiamare? Il preside.
Oh peccato, perché passeresti per la ragazza che fa la leccaculo agli adulti. Non lo vuoi vero?-

Non riuscivo a parlare.

-Perché sai, il mio amico Zayn, proprio qui, di fianco a me, stava registrando il nostro lavoretto e perciò temo abbia registrato pure la tua scenetta da lecchina- guardai il ragazzo dalla pelle molto abbronzata e il ciuffo scuro con in mano il telefono

-Se non vuoi finire online ti conviene chiudere quella graziosa bocca ed imparare ad usarla per qualcos'alto- credo fosse un riferimento esplicito e questo mi scandalizzò molto. Solo una persona nella mia vita si era mai permesso di parlarmi così. 

Rimasi paralizzata da quel discorsetto fatto in tono minaccioso.

Ad aver parlato era stato un ragazzo che non mi sembrava di aver mai visto prima, così come i suoi amici. Aveva un cappello nero da cui  alcuni riccioli spuntavano per ricadere sulla fronte, occhi verdi, ma freddi come il ghiaccio e piercing nero al sopracciglio.

Un vero e proprio delinquente, ma non potevo combatterlo.

"Io...io...andatevene. Non dirò nulla!" esclamai con un leggero tono di inquietudine.

Era già difficile essere guardata male perché ero rappresentante ed essere considerata la cocca degli insegnanti. Ci mancava solo questo.

I cinque ragazzi persero la loro erba e se ne andarono ed io ancor un po' scioccata mi diressi al computer.


*Nota dell'autrice*

Ciao a tutti ragazzi, ecco il primo capitolo della mia storia. Ho cercato di scriverne molte in passato, ma dopo no avevo mai tempo di aggiornare o non avevo voglia. Ora che sono cresciuta un po' sto cercando di cimentarmi nel mondo della scrittura meglio di quanto facessi in passato quindi spero che vi questo libro possa piacervi ed intrigarvi. 

Non vedo l'ora di continuare. Ecco il primo capitolo. Scusate se è un po' corto. Byeee❤

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