Una ragazza ed un mistero che sta dietro al suo rapimento.
La storia d'amore tra lei e il suo rapitore.
Ma chi c'è dietro tutto ciò? Quel è il segreto che nessuno vuole rivelarle?
ATTENZIONE CONTENUTI ESPLICITI
A scrivere questa storia mi sono ispir...
Ed ecco che un nuovo giorno iniziava. Dopo l'inizio di ieri la mia voglia di alzarmi era completamente scesa a -10 e perciò rimasi nel letto.
-Ancora cinque minuti mamma!-
-Ell lo sai che devo uscire prima oggi-
-Non m'interessa- risposi ad occhi chiusi.
-Ok arrangiati io me ne vado, tanto verrà Jess!-
Non risposi, avevo gli occhi appesantiti e continuavo a sbadigliare. Guardai la sveglia, erano le 6.49. Arei dormito ancora dieci minuti...nulla di che.
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-ELISABETH JACKSOOOOON!!!-
Mi svegliai di colpo al sentire l'urlo del mio nome. Guardai la sveglia. Porca merda erano già le 7.40. Avevo dormito quasi un'ora in più e non ero ancora pronta.
Mi spogliai in fretta e proprio quando ero mezza nuda Jess entrò in camera.
-Jess lo sai che si bussa?!-
-Ell lo sai che ci si sveglia?! E comunque non preoccuparti non è la prima volta che ti vedo mezza nuda-
In effetti era vero. Andai verso la mia cabina armadio e cercai i pantaloni. Dove cazzo erano i pantaloni? Frugai tra tutte le montagne di vestiti accumulati da giorni e giorni. Non ce n'era traccia. Chiamai mia madre, ma non rispondeva. Poi ricordai. Li aveva portati in lavanderia e sarei dovuta andare a ritirarli esattamente...DIECI MINUTI FA. No no. Non era possibile.
-Jess porca puttana abbiamo un problema-
-Ah solo uno? No perché sai mi pare di avere un'amica con molti problemi- mi rispose in modo sarcastico. Jess era sempre così. Sfacciata, ribelle e sarcastica. Era una delle poche persone che riusciva sempre a farmi ridere, piena di difetti e molto logorroica, ma la migliore amica di sempre.
-Non sto scherzando-
-E allora? Metti la gonna. Ogni tanto almeno potrai mostrare le tue gambe sexy-
Non volevo mettere la gonna. Non volevo metterla.
-Tanto che ne sa tua madre. Torna stasera tardi e farai in tempo oggi pomeriggio a passare in lavanderia- aggiunse.
Le avevo detto che era mia madre che non voleva usassi le gonne, perché secondo lei erano poco consone. Non era vero. Era stata una mia scelta, ma Jess non poteva saperlo.
Intanto erano già le 7.50. Avevo ancora dieci minuti al suono della campana. Non avrei mai fatto in tempo. Ritardo il secondo giorno: meglio di così non poteva andare.
Presi la gonna e una calza maglia. Era leggermente bucata, ma non mi andava di lasciare le mie gambe all'aria. Me la infilai e mi guardai allo specchio, quella non ero io. Era solo una ragazza qualsiasi con una gonna. Non io. Non riuscivo a guardarmi. Sì avevo la calza maglia, ma sentivo comunque l'aria sfregarmi sulle gambe. Era fastidioso. Avrei dovuto sopportare questo abbigliamento per le prossime ore.
Mi truccai come al solito lievemente. E mi misi una bandana. Magari sarei passata inosservata e le persone nascondendomi sotto la bandana non mi avrebbero notato.
Uscii dal bagno e mi ritrovai davanti Jess addormentata sulla poltrona.
-Che cazzo Jess, poi sono io quella che dorme sempre-
-Non preoccuparti sono sveglia. Oh e ho chiesto un passaggio dato che sono le 7.57 e il prossimo bus passerà alle 8.15- mi disse tutta tranquilla.
-Oddio Jess. A chi lo hai chiesto?-
-Mark- spalancai gli occhi. Mark era il suo ex. Non mi andava di salire in macchina con quel puttaniere Aveva spezzato il cuore a Jess.
Alla festa dell'ultimo giorno di scuola Jess mi stava accompagnando in bagno. Eravamo nella casa di una ragazza dell'ultimo anno. Aprimmo la porta sbagliata e lì dentro trovammo Mark che si stava limonando un'altra ragazza. Ricordo ancora che Jess entrò e gli mollò uno schiaffo, poi ce ne andammo. Non volevo che facesse pace con quello stronzo ed un passaggio in macchina sembrava essere un segno di pace.
-Jess? Perché?-
-Non preoccuparti, non è come pensi- mi rispose con un tono molto calmo. Iniziavo ad insospettirmi.
Uscimmo di casa. Mark ci stava aspettando davanti a casa, con la sua BMW rossa da riccone. In macchina con lui c'era un altro ragazzo. Lo osservai meglio. Aveva una faccia già vista.
-Ciao sorellina- esclamò Mark interrompendo i miei pensieri. Con chi stava parlando? Me?
Sentii la voce di Jess rispondere.
-Sta zitto Mark. Oh e non preoccuparti, ora che viviamo insieme non pensare che torneremo a scopare-
No no. Calmi. Cosa stava succedendo?!
Guardai Jess con un punto di domanda stampato in fronte.
-I nostri genitori, si sono messi insieme-
-Coosa?! Perché non me lo hai detto-
-Sai...è un po' imbarazzante, ma comunque lo avresti scoperto in qualche modo-
Jess andò al posto davanti, io dietro di fianco al ragazzo misterioso.
-Ciao, io sono Niall. Il fratello maggiore di Mark...e tanto per dire non guida lui perché è più figo, ma solo perché io non ho la patente-
Lo osservai, era vestito tutto di nero con un piccolotatuaggio sul braccio. Un triangolo che da colorato di ventava nero come la pece. Era molto strano, non era un tatuaggio molto comune. Lo osservai senza farmi notare. Capelli biondi e occhi azzurri. Azzurri, ma di ghiaccio.
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Un flashback della giornata precedente mi passò davanti agli occhi. Era uno dei ragazzi che avevo trovato nell'aula d'informatica.
Deglutii e mi allontanai un poco, schiacciandomi contro la portiera.
Non appena arrivammo a scuola mi catapultai giù dall'auto e inizia a correre con Jess alle calcagna.
Entrammo ed il professore di storia ci stava aspettando.
-Signorina Jackson, signorina Eveline, vi sembra l'orario per entrare in classe?- ed ecco che un'altra mattina era cominciata.
*Nota dell'autrice*
Ciao a tutti ragazzi, ecco il secondo capitolo. Ne approfitterò di questa ultima settimana di DAD per pubblicare più che posso. Fatemi sapere nei commenti se vi piace e/o che cosa potrei migliorare. Ho in mente una trama, ma se avete qualche idea da suggerirmi scrivetemi pure anche in privato! Oggi cercherò di fare altri due aggiornamenti. Byee❤