Una leggera brezza di freddo mi accolse non appena uscì dalla metro facendomi tremare come una delicata foglia mentre il vento la spinge via dalla sua dimora. Sapevo che a Parigi faceva freddo, ma non fino a questo punto. E non potevo immaginare che la gente fosse così scorbutica e maniaca di se stessi ["Piccolo chiarimento" sono francese io e questa frase non è per offendere nessun'altro. sono solo dati di fatto che ho provato sulla mia pelle"]
Trasferirmi qua per intraprendere gli studi alle "Belle Arti" mi sembrava così lontano fino a qualche anno fa.. ma caspita, eccomi qua. Con la mia solita giacchetta nera XL di mio padre -pur portando una S, amo indossare largo- e la mia borsa beige, sono qua, davanti a un enorme edificio pieno di ragazzi che aspettano ansiosi di entrare.
Ma chi non lo sarebbe eh.
Mi strinsi a me e mi buttai nella folla di ragazzi per iniziare ad analizzare ogni individuo. Notai subito che la gente era a gruppetti -come alle medie- a quel pensiero mi venne da ridere -gli anni più brutti della mia vita-
Come prima lezione ho arte applicate nella A407 con il Prof. Smith. Straniero eh?
-F..- sputai quella lettera come se avessi mangiato limone
Lettera F, io devo andare alla A.. fantastico! Sono in ritardo.
Dopo circa 15 minuti trovai la classe e con timore, bussai per poi entrare -S-scusate, sono Rose e sono qui per la lezione di arte, mi scuso per il ritardo.. ma il prof non c'è?- chiesi a un ragazzo di circa la mia età, o forse più, che mi guardava impalato davanti alla lavagna.
La sua espressione da sorpreso si fece divertito
-Entra pure Rose, diró io al professore che sei entrata dopo..- detto questo continuó il suo lavoro davanti alla lavagna.
Non me lo feci ripetere due volte, mi imbucai tra le file di banchi per trovarne uno accanto alla finestra ad aspettare il professore.
-Bene, ora ci siamo tutti no? Mi presento. Sono Dan Smith il vostro professore di arte, non che il vostro prof principale. Eh si Rose, togli quella faccia da pesce morto, ho solo qualche differenza di età fra voi, ma ciò non vuol dire che non sono qualificato per fare questo mestiere-
Rimasi, come disse lui, di sasso. Non potevo credere che lui fosse il mio prof, ma di più che ho fatto una figura oscena il primo giorno
-Che dire ragazzi, benvenuti e buon coraggio- ci sorrise e mi guardó facendomi l'occhiolinoFantastico.
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Oblivion
RomanceQuando parlavo con lui sapevo benissimo che non mi stava ascoltando. Ma che viveva in un mondo tutto suo.