Fallen

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La notte la passai a girarmi su me stessa, avevo mille cose per la testa, tutte in cerca di trapanarmi le cervella in modo di morire sul posto. Solo verso le 4:00 mi addormentati, per poi svegliarmi alle 6:00 per prepararmi.
Teoricamente.
Mi alzai alle 7:30 in preda al panico per il fatto che ero in ritardo, non potevo ancora presentarmi li con la faccia tosta per la seconda volta.
Sono in rovina.
-Bene, chiavi, libri di matematica, arte, fisica.. fisica! Dove diavolo è? eee.. eccolo. Bene, borsa..-
Uscì dall'appartamento con quasi tutto in mano, non avevo neanche il tempo per sistemarle. E fortunata come sono, inciampai facendo cadere qualche foglio dalle scale
-Diavolo!-
-Sei proprio senza speranze Rose-
Mi girai con i nervi al massimo, era il Smith, appoggiato sulla porta del suo appartamento con una tazza di caffè fumante in mano
-Sono le 7:50, a che ora inizi scuola? Alle 8:00 no?- si mise la mano fra i capelli tirandoli su, visto che aveva un cespuglio vivente alto qualche centimetro.
-Già, come vedo lei è ancora in fase "colazione". Non dovete andare a scuola?-
Inizió a ridere, e per la seconda volta il mio cuore si fermó.
-Inizio alla seconda ora, ho un po' di tempo. Se vuoi ti accompagno e giustificherai in seguito la mancanza della prima ora-
Essere accompagnata a scuola da lui? Non fa un po strano?
Raccolsi qualche figlio prima di rispondere, forse dovrei accettare
-Non so, non fa un po' strano?-
-Se tu lo pensi, può esserlo-
-Hm..accetto-
Sorrise e mi fece cenno di entrare a casa sua. Raccolsi le ultime cose e ubbidì.
Casa sua era come lui. Ordinata, con uno stile moderno e senza ombra di un tocco femminile.
Era semplice.
Appena entrata sulla mia destra si potevo vedere solo il soggiorno, con un divano grigio chiaro in tessuto e davanti un tavolino basso nero appoggiato su un tappeto bianco.
E anche la cucina, ma era visibile solo dal buco fatto nel muro dove, come penso, mangiava sopra quel "tavolo" rosso lucido.
-Non stare la incantata, siediti. Vuoi un caffè o qualcos'altro?-
Feci di no con la testa e mi siedi sul divano, notando solamente ora la tv nera sopra un mobile bianco basso.
-Mi cambio e poi si esce- sbucò dalla cucina asciugandosi le mani con uno straccio blu scuro.
-Va bene-
Che diavolo ti succede Rose, il gatto ti ha preso metà della tua lingua per caso?
Guardai l'orologio che segnava già le 8:10, la prima ora è andata a farsi benedire. Chi sa che scusa userò
"Avuto una serata turbolente e mi sono svegliata tardi"
N'ah, fa molto porno.
Forse "Il professore mi ha proposto un passaggio"
Cosa diavolo c'entra lui con il ritardo?
-Terra chiama Rose? Andiamo?-
-S-si-
Mi alzai e andai alla porta con il cuore in gola. Ma perché essere così nervosi? E perché faceva così caldo?
Usciti dall'appartamento mi fece segno su un auto nera e così inizió il viaggio "Casa-scuola" con il prof.
-Parlami di te- Smith distrusse il silenzio che si era creato tra noi facendomi andare in confusione
-Di me? Non saprei..- cosa li dovevo dire? Che sono italiana, che ho quasi una ventina d'anni? Non sono cose che può interessare a un professore.
-Quanti anni hai, da quanto sei a Parigi, la tua famiglia. Cose così-
Oh mio dio.
-Eh.. ho quasi 20 anni, sono qui a Parigi da circa 3 settimane, sono nata a Milano.. La mia famiglia è italiana- mi fermai a riflettere, forse dovevo chiedere di lui
-E lei?-
Per tutto il tragitto, fu la prima volta che mi guardó con i suoi occhi chiari, limpidi come un mare in estate.
-Io..- si bloccò subito
-Io?- cercai di incalzarlo. Ora volevo sapere.
-Beh, io ho 29 anni, sono nato a Marsiglia (paese al sud della francia) la mia famiglia è francese con origini italiane. E faccio il professore da 5 anni come ben sai-
Aveva quasi 30 anni, sembrava molto più giovane!
-Capito- sorrisi per la prima volta da quando lo "conoscevo" era un buon momento per farlo.

"Dan Pov"

In quel momento, lei inizió a sorridere, e giuro in dio che era un sorriso perfetto. Non era uno bianco lucente come quelli in televisione che puoi dire -oh si quello è un fottuto bel sorriso-
pur avendo dei difetti, era bellissimo su di lei, le illuminava il viso totalmente.
Sapevo bene che da quando era entrata in classe con quel l'aria da scema, mi sarei attaccato a lei. Poi averla come vicina, ragazzi è il colmo.
Togliendo il problema che ero il suo professore, come mi dovrei comportare?
Si giró verso il finestrino, dove si spense appena vide la scuola.
-Qualcosa ti turba Rose?-
Annui, e con un sottile filo di voce mi risposte un "no"
Che fosse dispiaciuta che eravamo arrivati? Chi sa, però mi faceva piacere pensare che forse era così.
Scese dall'auto, e io feci altrettanto, ma un' ondata di vento ci accolse, e i suoi capelli dall'essere legati si sciolsero mostrandosi per come erano, capelli ondulati biondi con le punte rosse.
Era bellissima
-Beh a dopo!-
-A dopo Rose-
Corse verso l'entrata della scuola.
E io ero ancora lì con la mano alzata in mezzo al nulla, cercando di riempire il colmo che avevo.

*Spazio autrice*
Salve! già al 3 capitolo eh
Volevo dire che, ho cercato di far pensare Dan come se fosse un "poeta" dove vede le cose molto profondamente di quello che sono realmente. Spero che si capisce
Ps. scusatemi per gli errori, ormai vivo in francia da 7 mesi e sto veramente perdendo la grammatica (anche se prima non era un gran che) se volete avvertirmi di qualcosa che non ho visto, sono ben felice di aggiustare!
A domani! (≧∇≦)

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