-Oh ma per favore dinuovo tu? Pensavo che dopo quella sera non ti saresti piu' fatta vedere a scuola- quella odiosa voce di Adam mi eccheggiava nelle orecchie. Lo odio talmente tanto.
-Senti levati dai coglioni e fammi passare- dissi cercando di spingerlo, ma nulla da fare.
-Oh no no no tesoro, tu non vai da nessuna parte. Dove sono i miei compiti di chimica?- disse battedo un piede per terra.
-A fanculo, dove dovresti essere anche tu- dissi facedo il sorriso piu' falso del mondo.
-Senti brutta stronza, non mi rivolgere cosi la parola- disse diventando rosso dalla rabbia e tirandomi uno schiaffo talmente forte in faccia da farmi sbattere la testa contro il mio armadietto.
Gli occhi iniziarono o pizzicare e le lacrime iniziarono a rigare il mio viso. Adam prese il mio quaderno di chimica dallo zaino dirigendosi verso l'aula, non prima pero' di tirarmi un ultimo pugno nello stomaco.
Mi accasciai per terra portando le ginocchia al petto e iniziando a piangere piu' forte.
Non riuscivo piu' a sopportare. Ogni giorno sempre la stessa storia. Non potevo nemmeno uscire di casa che me li trovavo sempre in torno che mi prendevano in giro o che mi picchiavano. Tutta la scuola mi odia e non so perche', sono sempre stata buona con tutti, non capisco il motivo di tutto questo.
Dopo 5 minuti decisi di alzarmi e che per quel giorno saltare la scuola. Presi il mio zaino e mi diressi al parco non lontano dalla scuola.
Mi sedetti su una panchina e iniziai a guardare tutto cio' che mi circondava. I bambini che giocavano felici, cani che correvano qua e la', acquiloni nel cielo, era tutto cosi' bello. Avrei voluto che anche la mia vita fosse tutta rosa e fiori, ma questa e' la vita reale e non un film.
Ormai si erano fatte le 14:00 e la scuola era gia' finita da un pezzo,allora decisi di andare a casa.
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-Ciao mamma sono tornata- dissi buttando lo zaino in un angolo e mettendo la felpa sull' attaccapanni.
-Oh ciao tesoro come va?- disse mia madre uscendo dalla cucina.
-Ehm...bene- No cazzo, non va niente bene tutto fa schifo. Ma di certo non potevo dirglielo.
-Tesoro che cos'e' questo segno rosso sulla tua guancia?- chiese mia madre preoccupata. Oh cazzo, lo schiaffo di Adam. Mi guardai allo specchio per qualche istante e poi risposi-oh ehm...niente, mentre stavo tornando a casa sono andata a sbattere contro un palo- dissi facendo un sorriso,( ovviamente falso), per essere piu' convincente.
Mia madre annui poco convinta e andammo a mangiare. Finito andai in camera mia e mi distesi sul letto iniziando a leggere il nuovo libro che avevo comprato qualche giorno prima. Si intitola The Maze Runner, e' bellissimo, vorrei tanto essere mandata in uno di questi labirinti, scordati dal mondo. Anche se la vita non e' facile e sapere che in ogni istante potrei essere attacata da un dolente non era la miglior cosa, ma non mi interessava. Quindi dov'e' che mi aggiungo alla lista dei prossimi mandati li'?
Dopo circa tre ore in cui non evevo fatto altro che leggere, mi addormentai come un ghiro.
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I don't lighthouse 'evil
RandomBarbara Palvin, 17 anni. Vittima di bullismo, odiata da tutti. Cerca in tutti i modi di far migliorare la sua vita, ma ci sara' sempre Adam Cooper a farla sempre piu' debole per poi potersi prendere gioco di lei. Ma un giorno, lui, Thomas Sangster s...