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Sorrideva

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Sorrideva.

La ragazza non poteva fare a meno di sorridere quando la squadra del Karasuno fu presentata nella grande arena, e, come risposta il pubblico acclamò i ragazzi.

Le urla e gli applausi non erano stati di certo i più forti, di fatti era passato molto tempo da quando la squadra dei corvi si era presentata ai nazionali.
Eppure erano lì, con il cuore in gola e un sorriso smagliante a cercare di intravedere il pubblico oltre gli abbaglianti riflettori.

Gli occhi della ragazza passavano di persona in persona, cercando di scovare una faccia familiare.

Ma prima di potere dare un'occhiata vera e propria, T/N e i ragazzi dovettero iniziare il riscaldamento.

Anche allenandosi, lei continuava a guardarsi intorno, in cerca di qualcuno.

'Non posso crederci' pensava lei osservando gli spalti.

"Tutto bene?" chiese Sugawara alla vista della ragazza agitata.

"Sì, sto solo cercando-" disse lei prima di girarsi per controllare meglio.

"Cercando chi?" chiese lui.

"Non importa" farneticò.

"Hai mangiato?" chiese sempre il ragazzo inclinando leggermente il capo.

"Sì, sì" rispose lei sempre guardandosi intorno.

'Probabilmente si è già dimenticato di me' pensò lei.

"Qualsiasi cosa sia smettila di pensarci, abbiamo una partita da vincere" rispose Kageyama, impicciandosi nella conversazione.

"Giocheremo contro la Tsubakihara della prefettura di Kanagawa" rispose Tsukishima.

Lei annuì solamente guardando il pavimento, arrendendosi alla ricerca della misteriosa persona.

T/N non stava neanche prestando attenzione a ciò che effettivamente stava accadendo accanto a lei, sapeva solo che doveva vincere, per la squadra, per lei e per il suo futuro. Vero?

Aveva sempre pensato che andare ai nazionali sarebbe stata un'esperienza fantastica, per lei quasi un sogno irrealizzabile.
Ma in quel momento non riusciva a scollarsi dalla testa il fatto che lui non fosse venuto.
Qualsiasi schiacciata, alzata e ricevuta, era insignificante per lei, l'unica cosa che avrebbe voluto davvero vedere erano i suoi occhi fissi su di lei mentre sorrideva leggermente alle mosse sconsiderate della ragazza.
T/N era cosciente del fatto che lui si trovava da qualche parte all'interno della struttura.
Ma non sapeva dove, con chi e specialmente non avrebbe potuto rivedere quegli occhi che le mancavano tanto.
Prima di trasferirsi a Miyagi, la ragazza non aveva un vero e proprio gruppo di amici, spesso passava il tempo a casa, a fantasticare su qualche personaggio animato.
Nonostante ciò, un'unica persona sembrava rivolgerle spontaneamente la parola, prima di diventare popolare e tutto il resto.
Lui le parlava raramente, ma quando i due iniziavano una conversazione, finivano sempre a parlare di tutto: specialmente di sogni e pallavolo.
O meglio, lui annuiva e lasciava la ragazza blaterare di quello che la spaventava, intrigava o appassionava.
Anche se non l'avrebbe mai ammesso lui amava vedere i suoi occhi brillare appena apriva un discorso su un argomento che amava, oppure quando iniziava a parlare troppo velocemente e di improvviso si scusava.
Erano piccoli, troppo piccoli per dire o fare qualcosa, quindi era meglio sopprimere quello strano sentimento che entrambi i ragazzi provavano nello stomaco alla vista dell'altro.
Si erano persino fatti una promessa di andare ai nazionali insieme o una cosa del genere.

Ma le loro interazioni lentamente diminuirono, fino a diventare nulle: forse il ragazzo era troppo impegnato? Oppure odiava quella strana sensazione tanto da doverla ignorare?

Dopo le medie non si erano più scambiati una parola, e nonostante la ragazza passasse ore ed ore a contemplare sul fatto di chiamarlo o meno, non ne ebbe mai il coraggio.
Stessa cosa per il ragazzo, dopo che la pallavolo entrò a fare parte della sua vita quotidiana, anche lui preferì, ignorarla.
O meglio, ignorare i pensieri che lo tormentavano costantemente.
Più la fama della squadra saliva, di conseguenza più ragazze iniziarono a provarci con lui, toccandogli leggermente la spalla e ridacchiando ad ogni sua singola parola.
E lui, certe volte ci provò, provò a sostituire le sue risate, i suoi commenti carini oppure i discorsi filosofici dei quali non smetteva mai di parlare.
Provò in tutti i modi a dimenticare gli incontri casuali fra i due, provò pure a fidanzarsi, un paio di volte, ma niente poteva compensare la sua mancanza.
Fino a quando, la pallavolo, le ragazze e la fama iniziarono a sovrastarlo, fino a riempire ogni suo singolo pensiero.
Forse il suo subconscio l'amava ancora, o forse era soltanto un vago ricordo di una sensazione ormai morta, ma lui adorava ascoltarti, avrebbe fatto di tutto per sentirti parlare delle cose più assurde.
E lei pure, lei amava poter parlare di tutto con qualcuno che vedeva raramente tra una lezione e l'altra.
Lui era sempre stato di poche parole, ma per lei era una vera e propria via d'uscita dalla monotona routine che la stava lentamente distruggendo.
Erano troppo piccoli per realizzare, per pensare o per capire a pieno un sentimento più grande di loro.
Forse era solo una cotta?
Entrambi avrebbero sminuito il tutto con quella semplice parola, ma di certo era più di una piccola cotta infantile.
Erano piccoli, ma non stupidi, solo testardi e timidi.
In fondo entrambi si dimenticarono l'uno dell'altro, ma solo apparentemente.
Lui non lo sapeva, ma appena la ragazza vide la sua faccia su una rivista di pallavolo, il suo cuore si fermò per un secondo.
Pareva quasi una scena di un film, infatti tutti i ricordi delle chiaccherate che l'avevano tormentata per anni, sembravano riaffiorare lentamente.
Non aveva il coraggio di fare troppe ricerche, si sarebbe fatta solo del male, così decise di rimettere a posto la sua tanto amata rivista mensile di pallavolo.
Non lesse neanche il team, né guardò bene la foto, non voleva rivederlo.

O forse no?

Annullò addirittura il suo abbonamento mensile alla rivista per colpa della sua paura di rivedere la faccia del ragazzo in copertina, come le era precedentemente successo.

Ma per quanto T/N avesse provato a mentire a se stessa, lei sapeva che lui era al torneo primaverile e lo voleva vedere.

"Oi T/C" disse Kageyama riportandola alla realtà.

"Abbiamo il match contro l'Inarizaki" continuò lui bevendo un sorso di acqua da una delle borracce gentilmente portate da Yachi.

"Inarizaki? Suona familiare"

꒰ 🥥 ꒱ؘ ࿐ ࿔*:・゚
capitolo preferito in assoluto :)
DEVO SISTEMARE I PRIMI CAPITOLI HELPP
chi sarà mai il ragazzo misterioso?
vi voglio benee
-eli

𝐋𝐀 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐊𝐀𝐑𝐀𝐒𝐔𝐍𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora