_II_Prima Volta_II_

195 16 93
                                    

A dodici anni ho rotto il porcellino e sono andato a puttane.

Il porcellino l'aveva scelto mio fratello, egli corrispondeva alla sua concezione della vita: il denaro è fatto per essere conservato mica speso.

Nelle viscere del porcellino c'erano quattrocento euro ovvero a sei mesi di lavoro.

Non bastava che vivessi da solo, o raramente con mio fratello, in un piccolo e lugubre appartamento buio, vuoto e senza amore.

Non bastava che fossi uno schiavo più che il secondogenito di un uomo senza affari e senza moglie, mi ero messo in testa che dovevo diventare anche un ladro.

Ma in quelle viscere c'era il prezzo di una ragazza a UnderLust.

Il prezzo per diventare uomo.

Le prime ragazze da cui sono andato mi hanno rifiutato.

Nonostante la voce bassa e il peso, paragonabile ad un maiale obeso, vedevo che avevano dei seri dubbi sulle mie parole.

Dio, se ti dico che ho sedici anni accettalo.

Però in un vicoletto, incidente alla via Principale, c'è n'era una che mi ascoltò.

Appartenente alla razza di mio fratello, piena di curve e bella come quelle che trovi in una rivista.

Con gli occhi viola che brillavano alla luce fioca di un lampione..

Le ho fatto vedere i soldi e siamo saliti.

Non riuscivo a crederci.

Sapevo che aveva vent'anni anni, paragonata a me era una vecchia ma era tutta mia.

Iniziò a spiegarmi come si faceva l'amore, io sapevo già tutto ma comunque la lasciai parlare, giusto per farla sentire più a suo agio.

E in fondo mi piaceva la sua sua voce: un po' falsa e un po' triste.

Mentre lo facevamo ho rischiato di svenire.

Alla fine mi ha accarezzato il cranio, e con dolcezza mi ha detto che desiderava un mio ritorno, in quanto mi trovò più appagante di mio fratello.

Per poco non mi rovinava il momento: avevo dimenticato quel puttaniere di mio fratello.

E finalmente mi sentì uomo.

Ero stato battezzato tra le cosce di una donna.

Riuscivo a malapena a reggermi in piedi da quanto mi tremavano ancora le gambe.

.

.

.

.

In una notte come tante.

In una città qualunque.

Per una strada isolata un uomo torna nel proprio appartamento.

Horror guarda avanti e per il freddo stringe i denti.

Sognava il ristoro dopo il giorno passato a lavorare come un cane.

Ma nel aria c'è qualcosa che lo spiazza.

E a un tratto, la vocina nella sua testa gli dice di fermarsi.

Davanti a un lugubre e sporco strip club.

Si fa guidare.

Entra.

La musica è alta.

Il dj da quattro soldi annuncia una nuova stripper che sale sul palco.

Nasce Lust, semplice bambina in un locale.

La mia Bitch è un Boss ||BloodLust _ MafiaTale||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora