Ci sono tante cose di cui ci dimentichiamo ogni giorno. Io ad esempio mi scordo di mettere l'acqua nella tazzina del caffè dopo averlo finito, e poi la sera quando lavo i piatti è appiccicoso e non si stacca più. Poi non butto mai la spazzatura e quando apparecchio scordo sempre i bicchieri.
Tu ti dimentichi di guardarti allo specchio la mattina perché hai paura di trovare qualcosa che odi nel riflesso, ma anche di prepararti il pranzo e poi di recuperarlo perché se ti dimagrisci sei più bella, o almeno così ti hanno sempre detto.
Io non dico mai a me stesso che ogni tanto posso dimostrare i miei diciotto anni, e tu non dici mai a te stessa che puoi mostrarti così come sei, senza aver paura di niente.
Poi ci siamo incontrati.
Tu sei entrata nella mia quotidianità e in silenzio, passo passo, mi sei venuta dietro, nel tentativo di arrivare dove io non riuscivo. quasi per completarmi. Hai iniziato a mettere l'acqua nella tazzina del caffè ed io ad essere meno incazzato con me stesso la sera mentre lavavo i patti. E ho notato che a cena hai sempre sete, e quindi ho cominciato a mettere i bicchieri.
Ti ho osservato truccarti ogni mattina sperando che quella maschera potesse nascondere tutto quello che non accetti di te stessa. Scappavi dal mio sguardo che ti fissava dal riflesso nello specchio. Poi hai dormito con me e ho potuto guardarti struccata, stanca, con i capelli arruffati e gli occhi ancora semichiusi la mattina. E mi sono chiesto chi ha potuto farti credere che non sei tra le cose più belle al mondo, o che non meriti che qualcuno te lo ripeta ogni giorno. E mi sono chiesto se potessi essere io, quel qualcuno, quando i mostri del tuo passato tornavano a bussarti alla porta e avevi intenzione persino di dormire truccata per non avere mai l'occasione di guardarti allo specchio e vederti nella naturalezza che ti rende tremendamente bella ma che hai sempre odiato.
Poi però scacciavi via i pensieri e ridevi per ogni cosa, ogni sguardo in più, ogni carezza, ogni batticuore, e mi hai ricordato i tuoi diciotto anni. Che sono anche miei, in teoria. E mi sono detto che a volte va bene dimostrare la nostra età, che va bene se rido un po' di più e se mi faccio meno problemi. Mi sorridevi con quello sguardo contagioso e nel frattempo facevi un passo avanti anche tu, mostrandoti per quella che sei. Con tutti i difetti - che sono pochi anche se non te ne accorgi -.
E non te l'ho detto mai, ma a cena metto ancora un bicchiere in più. Anche se non ci sei, se non parliamo, se ormai ognuno segue la propria strada senza stringere la mano all'altro.
Ci sono tante cose di cui ci dimentichiamo ogni giorno, ma tra queste non rientrerà mai, nemmeno tra cent'anni, tutto ciò che ti riguarda.
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La paranoia se poi te ne vai
FanfictionRaccolta di oneshots con protagonisti Sangiovanni e Giulia di Amici 20