Quando entro nel suo ufficio, Dimitri è intento a leggere un foglio all'interno di uno dei tanti fascicoli impilati sulla sua scrivania. Sarei curiosa di sapere cosa ci sia scritto su tutti quei fogli ma evito di chiederglielo poiché non vorrei scatenare la sua rabbia per una semplice domanda. Così attendo in silenzio vicino alla porta ancora aperta, anche perché non vorrei distruggere nulla di prezioso nel tentativo di spostarmi con questa trappola a quattro ruote. La mia preoccupazione è particolarmente rivolta ai due maestosi vasi posizionati su dei piedistalli ai lati della porta d'ingresso, il primo raffigura un meraviglioso cervo mentre il secondo un drago, hanno un'aria davvero costosa.
Alla mia sinistra, subito dopo il piedistallo, si trova un grande divano a cinque posti in pelle nera sovrastato da un bellissimo quadro raffigurante la cattedrale di San Basilio di Mosca al tramonto con le guglie più alte che si riflettono in una pozza d'acqua.
Mi perdo ad osservare la stanza in cui ci troviamo, la finestra ad arco più grande che io abbia mai visto mi permette di vedere il giardino posteriore di questa villa, il sole che penetra dai vetri illumina il profilo di Dimitri conferendogli un'aria quasi angelica.
La scrivania dietro la quale è seduto il mio capo, questa volta è in vetro, con due grandi sostegni dorati che fungono da gambe per il ripiano delicatissimo. Su di esso è poggiato l'ultimo modello di un laptop che posso solo sognarmi, un porta penne in legno e quello che mi sembra essere un taglia carte a forma di spada, sorretto da un drago con tanto di armatura e scudo. Alle sue spalle, una libreria piena di fascicoli porta documenti ricopre l'intera parete, tanto che per arrivare a prendere i fascicoli o i libri sullo scaffale più alto avrei bisogno di una scala. Al centro del mobile un grande televisore a schermo piatto svetta tra tutta quella carta.
Fin da quando ho imparato, ho sempre amato la lettura, i libri sono diventati il mio rifugio nei giorni brutti.
Poi quando le cose sono peggiorate con mio padre, quei pochi libri che sono riuscita a salvare dalla sua ira, non avevano più un posto in bella vista nella mia camera come mi sarebbe piaciuto, bensì sono rimasti chiusi all'interno di uno scatolone nascosto tra i vestiti nell'armadio e lì si trovano ancora oggi. Appena mi sarò rimessa in piedi, andrò a prendere tutte le mie cose, libri compresi e cercherò di convincere mia madre a venire via con me, non posso lasciarla a morire in quella casa con mio padre.
Finalmente, dopo qualche minuto che mi è parso durare un'eternità, Dimitri si decide ad alzare la testa verso di me inchiodandomi con i suoi occhi color dell'oceano. -Ciao.- è l'unica parola che pronuncio.
Lui non mi risponde subito anzi se la prende comoda guardandomi per qualche secondo e poi dopo aver richiuso i fascicoli che stava sfogliando si alza, andando verso il quadro sopra al divano. Dopo aver staccato dal muro la cornice senza mostrare il minimo sforzo, inserisce i fascicoli in una cassaforte a prova di furto. Solo dopo aver rimesso tutto al suo posto si concede il lusso di rilassare il viso e le spalle per poi inginocchiarsi davanti alla mia sedia a rotelle, appoggiando le sue grandi mani sulle mie ginocchia provocandomi dei brividi lungo la spina dorsale. -Ciao, bambolina. Come mai sei da sola?- Un timido sorriso si fa largo sul suo viso, vederlo così tranquillo e rilassato è una visione paradisiaca. I suoi occhi sono limpidi, senza la minima traccia di preoccupazioni
Una risatina di scherno abbandona le mie labbra -Beh sai, non credo di star simpatica alla tua bella amica infermiera. Mi ha accompagnata qui spingendo la carrozzina come se progettasse di buttarmi giù dalle scale più alte di questa casa, mollandomi in questo corridoio senza che avessi la più pallida idea di a quale porta dovessi bussare, andandosene stizzita. Secondo Ivan ha una cotta per te.-
Forse non avrei dovuto dire nulla di quello che pensa Ivan ma oramai il dado è tratto. Lui mi sorride nuovamente, enigmatico, ha lo sguardo di uno che ha in mente qualcosa, ma solo lui sa cosa. Si alza chiudendo la porta alle nostre spalle e conduce la sedia a rotelle sulla quale sono obbligata a stare verso la scrivania che domina la stanza per poi sedersi di fronte a me e mettere su la maschera da grande capo. Una maschera che ricopre i suoi occhi e nasconde ai miei ogni singolo sentimento pensiero od emozione. - Prima di passare alle questioni lavorative voglio sapere come ti senti ora.-
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In love with a criminal ❌ (SospesaTemporaneamente)
ActionKendra ha vent'anni, è intelligente studia all'università grazie ad una borsa di studio ma lasua vita non è tutta rose e fiori, proprio a causa della sua vita incontrerà Dimitri e quell'incontro segnerà la fine della sua vita così come la conosce. C...