IN QUESTA SOCIETÁ

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La società

è la somma delle maschere

indossate al mattino

prima di andare al lavoro,

dopo un'ora di ginnastica

per avere corpi di plastica

ed un amaro spuntino.

A cattivo gioco

facciamo buon viso,

facciamo tutti un bel sorriso

e la coscienza prende fuoco.

Avete visto? Dio è morto,

il popolo è insorto,

ma non tramontano gli idoli.

Le derive illiberali

partoriscono nuove morali.

Si son fatti nobili

i flati della massa,

i pugni nella ressa.

Meglio furbi che sensibili!

Oh sì, meglio astute menti

che da ignoranza e falsità

come serpenti

la verità è calpestata

quotidianamente,

stuprata e profanata.

E in questa società

di giustizia tradita,

di bocca cucita

e censurata libertà,

l'amore è un delirio,

è una patologia seria,

abbastanza fuori moda,

va bene fin che si goda.

Al contrario,

non c'è malattia peggiore

della mancanza d'amore.

Ed io, in questa società,

nella dittatura della normalità,

in questo mondo ovattato

con emozioni amputate,

ho trovato nei sogni la realtà:

e, volteggiando con la fantasia,

l'originalità nella follia.

VERSI (IN)ATTUALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora