mi alzai a malavoglia, svegliato dal fastidioso suono di quella cazzo di sveglia, se a emettere quell'assordante rumore non fosse stato il mio telefono, quasi sicuramente lo avrei gia scaraventato sul muro. Se non si era capito odiavo la mattina, mi ricordava che a breve sarei ri-entrato in quel noiosissimo e frustante loop di giornate che col passare del tempo mi ero creato, era sempre la stessa storia: mi alzo, mi lavo, faccio colazione, vado a scuola, penso a quanto sia inutile la mia vita, torno a casa, mangio, studio, vado a letto e si ricomincia tutto da capo.
Stranamente però Giorgio quella mattina, (che forse non era iniziata col piede giusto) sentiva che qualcosa di insolito stava per succedere, e non si sarebbe mai aspettato che questo avvenimento avrebbe stravolto del tutto la sua vita in meglio.
Quella mattina Giorgio si mise dei jeans neri un po larghi e forse un po troppo strappati sulle ginocchia, anche se non si dava molto a vedere per via del forte contrasto che le sue gambe magre davano sul largo pantalone,, mise una t-shirt bianca e una giacca jeans che aveva il cappuccio fatto a felpa, di un colore grigio molto chiaro.
Se pur a malavoglia, quella mattina Giorgio si alzò velocemente e decise perciò di prendersi del tempo in più per fare colazione più tranquillamente.
<< Mamma, è finito il latte!!>> << Giorgio, non urlare! sveglierai tutto il vicinato, comunque dopo vado a fare la spesa, hai bisogno di altro?>> <<mh... no grazie>> << ok, tesoro muoviti ad uscire che sei in ritardo>> << MA COME IN RITARDO? ero in anticipo>> disse giorgio visibilmente confuso.
Corse al piano di sopra e prese il suo zaino grigio decorato da qualche scritta sparsa davanti al taschino più piccolo dello zaino, gli scappò un sorriso vedendo la scritta "WGF" accompagnata da un grande cuore.
I wgf erano un gruppo di amici, il suo gruppo di amici,
le uniche persone che lo rendevano davvero felice.
prese il suo telefono, attaccò le cuffie e mise a massimo volume una playlist che gli piaceva molto, la aveva creata il suo amico Nicola -da tutti i suoi amici chiamato Cico- apposta per lui dopo che Giorgio lo aveva tartassato per una settimana intera, ed effettivamente i suoi sforzi avevamo dato frutto dato che cico, ormai esasperato, cedette e gli creò una playlist.Giorgio incominciò a correre ma si rassegnò subito dato che non era tanto abituato a fare sforzi, era uno stecchino e
solo l'idea di dover fare educazione fisica gli faceva girare la testa, si ritirava sempre, non aveva proprio voglia.
<<GIOOOO AO T'APPOSTO?>> << cico! mi hai fatto spaventare, cazzo urli?>> disse Giorgio ridendo mentre levava le cuffiette dalle sue orecchie <<con la mia playlist eh?>> <<stai zitto>> disse giorgio buttandosi fra le braccia del suo amico che ricambiò subito, <<come mai in ritardo topo? pensavo che in ritardatario ero solo io qua>> << MA INFATTI NON LO SOO, ero in anticipo ed in un attimo mi sono trovato in ritardo>> <<giò come ho appena detto, s i a m o i n r i t a r d o>> disse facendo lo spelling delle ultime tre parole << i bacetti me li dai dopo su>> finì cico << MA NON VOLEVO DARTI I BACINI>> disse giorgio staccandosi dal suo amico ed incominciando a dirigersi verso la scuola a passo svelto affiancato dal suo amico.Cico aveva sempre saputo che giorgio non era del tutto etero, si capiva, ma ne ebbe la conferma quando tre mesi prima Giorgio aveva annunciato al suo gruppo di amici che era Gay, ovviamente tutti la presero benissimo gia sospettando qualcosa, ma in effetti anche lui aveva dei sospetti, infatti aveva sorpreso una volta Cico guardare un ragazzo, palesemente con gli occhi a cuore
<< poi al massimo me li vuoi dare tu i bacini amichetto gay, nessuno sa resistere a questo fascino da topo>> disse dopo pochi secondi giorgio in modo ironico spostandosi i capelli dietro l'orecchio come a dire "sono io il piu bello e tu ti inculi <3" << i bacini sicuro no, gay forse un pò si eh>> <<NICOLA!?>> disse giorgio bloccandosi si soprassalto per poi continuare <<CE TU COSI A CAZZO TE NE ESCI E MI DICI CHE SAI GAY? MA DA QUANTO?>> << eh una domanda alla volta, uno, me ne esco quando voglio -disse cico cercando di non ridere- e due, da un pò ho iniziato a vedere stre forse qualcosa più che un amico>> federico, anche detto stre o strecatto era un membro della piccola comitiva di giorgio e cico, come ettore anche detto lyon per via del suo canale youtube, anna la ragazza di lyon, stefano e mario<< io->>
<<GIÒ MANCANO 3 MINUTI TE DEVI DA NA MOSSA RIPIJATE>> urlò cico con il suo bellissimo accento romano che aveva preso in pochissimo tempo dato che lui in realtà era sardo, ma si era trasferito a Roma 5 anni fa, andando a vivere con i suoi migliori amici, infatti anche se la loro era un amicizia a distanza si conoscevano dai tempi delle medie e ora stavano in quarto liceo.
<< Giorgio, Tobbi, siete in ritardo!>> << prof, a me sta cosa n'va bene, perchè chiama sempre Giorgio per nome e a me per cognome?>> << potresti arrivarci da solo tobbi, Giorgio è uno studente modello e se lo merita, te manco sai fa 2+2>> disse la professoressa di matematica guardando cico con uno sguardo di sfida, al che la classe scoppiò in una risata abbastanza soffocata << mo a questa le strappo il parrucchino manco fosse Trump, che per gli anni che c'ha se ritrova pelata sta befana>> disse cico avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire solo da me ed io scoppiai a ridere e riuscì a contenermi poco << vede prof che casino che fa giorgio!? e sarebbe lui lo studente modello?>> << MA stai zitto che è colpa tua!>> disse giorgio che stava ancora ridendo << si ok, smettiamola con questo teatrino e sedetevi al vostro posto, come sapevate oggi è venuto un nuovo studente e ho pensato di metterlo accanto a Giorgio, Nicola vai a sederti affianco a federico.
Fu solo allora che mi girai verso il banco -ormai ex banco- mio e di cico, ma al posto di quest'ultimo, affianco alla finestra vidi un ragazzo che sembrava avere forse uno o due anni in più di me. aveva dei capelli molto chiari, marroncini quasi sul biondo, ma non appena si sentì preso in causa dalla professoressa si girò verso essa, bloccandosi però sul mio sguardo, in quel momento vidi i suoi occhi. I suoi occhi blu come il mare, con qualche sfumatura sull'azzurrino, non so come descriverli, ma come mi guardava mi faceva sentire protetto ed allo stesso tempo docile, aveva come uno sguardo da predatore, ed era riuscito a distruggere tutti i miei scudi con un solo sguardo, mi sentivo nudo, spoglio di tutte le corazze che avevo costruito attorno al mio cuore fino a quel momento, mi ero perso dentro la bellezza e la misteriosità di quei occhi , erano diventati come una calamita che in meno di due secondi aveva distrutto un muro fatto in anni, al che mi vennero in mente le parole di Ariete nella sua canzone "mille guerre" -cado nei tuoi occhi, cazzo non volevo-
cosa stava succedendo dentro di me?
angolo autrice:
e voi credete all'amore a prima vista? mi scuso per eventuali errori <3 ricordate di cliccare sulla stellina pls
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nontiscordardimè
FanfictionGiorgio era un normalissimo ragazzo di 17 anni, che a detta di molti viveva una normalissima vita da liceale con il suo ristretto e non molto apprezzato da tutti, gruppo di amici. in effetti Giorgio viveva una vita monotona a modo suo, fra pianti gi...