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Passò più di un mese dalla prima volta che vidi il volto di San. Fu un periodo stranamente piacevole poiché  la mia solitudine iniziò a farsi meno presente, ad essere alleggerita dalle ore che trascorrevo in compagnia con San, le quali mi lasciavano una piacevole sensazione addosso che mi accompagnava durante le sedute terapeutiche. Pochi giorni la prima chiacchierata faccia a faccia, San mi lanciò una sfida e mi disse: "Se entro giugno avrai terminato il libro botanico di questo giardino, con illustrazioni, allora ti svelerò un segreto." Ed io accettai felicemente, sentendo il bisogno di ricevere altre risposte su quell'incantevole luogo. Lavorai duramente, mi dedicai con cura e attenzione alle illustrazioni e studi dei fiori. In poco tempo, tra racconti, risate e pranzi a casa di San, mi distrassi dalla mia solitudine, dal mio male; Riuscii a studiare finalmente i fiori delicati che mi avevano sempre seguito nella vita in silenzio provando finalmente una sensazione di libertà e serenità attorno a me, Grazie a San. Con una semplice sfida il ragazzo era riuscito a farmi vivere un ultima volta.

"Signor Jung, vedo che la terapia sta facendo il suo effetto finalmente, è un ottimo segno. Qualcosa è migliorato nella sua vita?"
Il medico mi raggiunse alla mia poltrona mentre dai tubi trasparenti veniva inserito fluido nel mio corpo. Quando alzai gli occhi sereni verso l'uomo e annuii con il capo, questo mi guardò sorpreso e con un velo di preoccupazione, probabilmente gli sembravo delirante a quel punto della terapia. Io stesso mi vedevo con gli occhi altrui, chiedendomi al posto loro: Come fa un ragazzo giovane, solo, ormai disfatto dalla malattia ad essere così sereno?. Onestamente non lo sapevo, ma ero sicuro di poter tornare vincitore da San, potergli promettere con certezza qualcosa oltre una semplice settimana.
"Ne sono felice, le sta facendo molto bene alla sua salute."
Fu la prima volta che ebbi notizie positive sulla mia diagnosi dopo più di un anno.
Quel pomeriggio lo urlai a gran voce a San.
"Spero di iniziare una terapia meno invasiva a breve, questa ormai mi sta distruggendo" Esposi le mie speranze innocentemente, anche se, ad essere sinceri, i miei mali venivano alleviati con qualche fiore di Smeraldo.
"Lo spero per te." Sorrise San gentilmente chiudendo il suo libro per prestarmi attenzione totale.
"Siamo a fine giugno tra poco, hai qualcosa per me?" Me lo chiese con un piccolo sorriso furbo in viso, desideroso di vedere al più presto il mio lavoro di due mesi abbondanti.
"Si!" Esclamai sorridendo e sfilai dallo zaino una raccolta di fogli tenuti con cura fra cartelle trasparenti.
San sfogliò incuriosito sotto il mio sguardo tutte le pagine, una ad una, leggendole con cura ammirandone i disegni: mi fece piacere vedere la cura con cui studiava il mio lavoro.
Raggiunse l'ultima pagina, l'unica incompleta della raccolta, quella dedicata al Fiore di Smeraldo.
"Credo che ora ti debba delle spiegazioni io, per completare il tutto.", annuii alla sua risposta, sedendomi comodo sulla poltrona, pronto a scrivere gli appunti.
"Mia madre amava i fiori, la sua famiglia era fioraia da generazioni e per lei, dover abbandonare quella tradizione per il matrimonio fu sempre molto doloroso. Sicuramente la figura di mia madre è diventata iconica a Daegu, lei e la sua pazzia, ma non fu sempre così. Il primo periodo della sua malattia non fu tremendo, aveva solamente qualche dimenticanza e attimi di confusione. Fu li che iniziai gli studi per il fiore di smeraldo. In quei giorni lei si apprestava a passare le intere giornate chiusa nella serra per trattare i suoi amati fiori, motivo per cui non volle mai essere rinchiusa in qualche casa di cura, li aveva tutto il necessario per strae bene con se stessa.
La sua malattia peggiorò e i miei innesti non si fermarono mai: volevo creare qualcosa di perfetto ed unico per lei, che la facesse star bene e dimenticare la malattia. Un singolo fiore che richiudesse in esso mille specie e con il profumo che l'avrebbe aiutata a superare il peggio. Il fiore di smeraldo nacque per aiutare mia madre ad abbandonare casa e raggiungere una clinica. L'amavo molto e volevo che avesse l'aiuto necessario. " San fece una pausa senza smuovere gli occhi dal fiore.
"La composizione dello smeraldo è troppo complicata, ti passerò i documenti a fine giornata."
"Ha veramente effetti curativi quel fiore?" Chiesi stupefatto della rivelazione, che fosse esso ad aver migliorato così velocemente la mia salute? San negò e mi rivolse un sorriso triste.
"Sono felice ti sia stato di aiuto, ma no. Lo smeraldo allieva solo i sintomi di chi accoglie il suo profumo."
Quel chiarimento mi tolse le parole di bocca, mi morirono le esclamazioni sulla lingua e un senso di inquietudine avvolse il mio corpo.
"Per questo motivo non ho mai chiesto nulla, Wooyoung." Ed io annuii con il capo intuendo di come lui avesse saputo della mia malattia fin da subito.

In quel momento un pensiero nocivo mi distrusse l'allegria della giornata: e se tutta quella salute fosse qualcosa di finto? Se fosse solo il fiore ad aver aiutato il mio organismo? Se tutta quella buona salute non era reale? All'improvviso raggelai e per poco non persi i sensi dalla paura di aver rovinato le mie sofferenti cure di quell'ultimo anno di vita.
San mi vide in crisi in quegli istanti, con gentilezza raccolse le mie mani fra le sue sorridendo per rassicurarmi.
"Conosci i fiori di Bach?" Negai con il capo, trovando fuori luogo quella domanda, nel pieno inizio di una mia crisi.
"Si tratta di rimedi floriterapici e servono per le cure dei disturbi emozionali. La preparazione di queste misture richiede molto tempo e cura nella realizzazione, come la raccolta di un determinato seme o fiore in diversi e precisi contesti.
Il fiore di Smeraldo l'ho creato per mia madre, e in qualche modo anche per te. Quando sei giunto nel mio giardino eri solo, disperato e abbattuto dalla vita, ignoravi la tua situazione, ed io ho voluto aiutarti."
"Quindi mi hai drogato?" San rise un po amaramente e negò con il capo.
"Il fine dei fiori di Bach è quello di alleviare il disagio psicologico. Il corpo e la mente sono profondamente connessi fra loro e si condizionano a vicenda: Il benessere della mente è quello del corpo, e viceversa. Eri distrutto sotto i miei occhi ed io potevo aiutarti."
Deglutii a fatica la saliva, stranamente rilassato dal suo strano tentativo di aiutarmi ed interessato alla questione, perciò San continuò a spiegarmi.
"La cosa interessante è il fatto che queste mixture non curano direttamente l'individuo, bensì lo aiutano ad accrescere la sua consapevolezza interiore. Si tratta di una terapia di auto-guarigione. I fiori di Bach agiscono sulle paura, insicurezze e preoccupazioni, promuovono il ritorno ad un equilibrio interiore. Possono lavorare sul carattere e sulla personalità dell'individuo."
"Posso tronare alla normalità?" Chiesi di getto con le lacrime agli occhi e San annuii in silenzio, senza mollarmi le mani.
"Lo smeraldo è nato basato su questi principi, se ti fa stare bene, se noti miglioramenti, sii felice, accettali. Stai tornando a fiorire e l'accoglimento di questo benessere mentale gioverà alla tua condizione."

Quella sera, quando tornai nel mio appartamento, ripensai molto alle parole che San mi disse quel giorno. In un primo momento, per quanto senso avesse per me, non ci credetti e mi misi a fare ricerche. Scoprii in quel modo un'intero mondo a me sconosciuto sulla quale i "fiori di Bach" avevano una notevole influenza in moltissimi campi. Dopo quello iniziai a trascrivere i dati del fiore di Smeraldo.
In totale ci misi un paio di giorni: trascrissi con cura ogni parola non volendo perdere nessun dettaglio nella trascrizione e, studiandolo in quel modo involontario, mi resi conto della miracolosa cura che avevo fra le mani.
Si trattava di una opportunità più che unica per far conoscere quella meraviglia al mondo, sfruttare il suo profumo terapeutico per creare cure e San doveva sapere della mia idea.
Ma non lo venne mai a sapere.
Il giorno in cui conclusi l'enciclopedia, la casa non esisteva più.
Camminai lungo il viale di ville prima di notare la villa di San mezza distrutta, con in giardino una palla demolitrice. Mi spaventai e non poco quando vidi quella scena di distruzione e perciò corsi con tutte le mie forze li per urlare di fermarsi e salvare i fiori. Fiori non più esistenti li.
In realtà nulla era mai esistito in quel luogo.
Nessuna casa, nessun giardino, nessun Choi.
Allora mi chiesi: Chi e cosa avevo conosciuto in quei ultimi mesi? Un fantasma?
L'unica cosa sopravvissuta era il gazebo nel retro, coperto dal glicine che proteggeva un tavolino di pietra con sopra ad esso un semplice vaso nero, da cui germogliava un antico segreto che avevo chiamato "Il fiore di smeraldo."

Non dissi mai a nessuno di quei mesi confusi della mia vita e del fiore dello Smeraldo: Nato dall'amore di un figlio per la madre, tramandato da un amico morto ad uno appena rinato.


Spazio autrice

E qui si conclude questo breve racconto che mi ha tenuto impegnata in un mese di nulla cosmico, ma mi sono divertita.
Spero che vi sia piaciuta questa mini storia, grazie per il supporto 🤍

Truth Untold ‹ woosan ›Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora