Ci affrettiamo a salire sul veicolo per il troppo freddo, e ci sistemiamo subito.
Dopo esserci lavati, asciugati e vestiti, tutto molto velocemente, ci buttiamo direttamente ognuno nel proprio letto.
Rimango per qualche minuto a fissare il tetto del cubicolo, senza pensare a niente, giusto per svuotare la mente beandomi del silenzio che inonda il bus.
"Ethan?" Damiano rompe quel silenzio a cui mi riferivo, ma parlando piano.
"Dimmi Dam," rispondo tranquillo.
"Senti ma...cos'è successo prima, al ristorante?"
Cala il silenzio per qualche secondo.
"Niente, come ho detto. Pensavo di dover vomitare."
"Eth, non ci credi nemmeno tu," mi dice "dimmi la verità, per favore."
Mi scappa un sospiro dalle labbra, non so che fare. Da una parte vorrei sputare tutto fuori, raccontargli ogni cosa, sfogarmi con lui, chiedergli pareri e consigli, ma dall'altra so che non posso farlo, sia perché non so se a Thomas andrebbe bene, sia perché Dam stesso potrebbe prenderla in modo strano, lo coglierei di sorpresa.
"Solo un attacco d'ansia Dam, mi sono fatto prendere dai pensieri," rispondo, alla fine.
"Ah, capito. Ti va di parlarmene?" mi domanda incredulo.
"Vorrei dirtelo, ma non posso..."
"Non puoi? E perché?" non lo vedo in faccia, ma so per certo che sta facendo la sua solita espressione di quando è confuso.
"Perchè non sta solo a me decidere.
Comunque, non preoccuparti, non è niente di che."
"Va bene, va bene. Faccio finta de credece, tanto quando vuoi io sto qua, aspetto solo che me racconti tutto zi', " conclude, tirando fuori la carta del dialetto per farmi rallegrare, lo adoro.
"Adesso dormimo, daje."
Mormoro qualcosa in modo strano in risposta, so solo che sto morendo dal sonno e inizio a non avere nemmeno la forza per formulare una frase di senso compiuto. Lo sento ridacchiare e darmi la buonanotte, dopo aver spento la luce ed esserci avvolti nelle coperte come dei sushi roll.
***
Thomas' p.o.v.
Finalmente stiamo tornando al bus, queste due ore sono state strazianti, ho pensato solo ad Ethan per tutto il tempo.
Aspetto solo di parlare con lui.
Quello che è successo prima mi ha scosso... è scappato a causa mia?
Beh, non proprio a causa mia, in realtà. È stato Leonardo a toccarmi e fare tutte quelle cose, io ero paralizzato e non sapevo davvero cosa fare, però alla fine l'ho staccato da me. Non so cosa Eth abbia pensato, ma mi sento così in colpa, cazzo.
Penso di aver risposto male ad ogni persona che mi abbia rivolto parola, e mi sento un po' una merda, ma in questo momento vorrei solamente correre dal moro, farmi spiegare tutto e scusarmi, soprattutto.
Ci abbiamo messo qualche minuto, anche se a me sono sembrate ore, per arrivare, e ora ci stiamo dirigendo al veicolo.
Entriamo cercando di fare più silenzio possibile, per paura di svegliare i due ragazzi in caso dormano, cosa che spero con tutto il cuore sia sbagliata, o almeno per quanto riguarda Ethan.
Le mie speranze svaniscono dopo nemmeno un minuto, perché salendo al piano di sopra vedo i due dormire beatamente nei loro letti.
Tiro un gran sospiro, sicuramente non posso svegliarlo giusto per chiarirmi qualche dubbio, quindi rinuncio alla mia missione e prendo dei vestiti comodi per dormire.
Mi faccio una doccia veloce, mi lavo i denti e indosso gli indumenti che avevo preso, nel giro di venti minuti.
Sono andato per ultimo, quindi imagino che tutti siano già nei propri letti o al piano di sotto a cazzeggiare.
Rimango stranito quando, uscendo dal bagno, vedo che in realtà non c'è nessuno su questo piano del bus, tralasciando Victoria, Ethan e Damiano che dormono ancora tranquillamente.
O almeno così sembra, dato che, non appena chiudo la porta, l'ultimo si alza pigramente dal proprio letto come se avesse solo schiacciato un semplice riposino.
"Ma non stavi a dormì?" chiedo confuso.
"Eh sì, me so svegliato mentre stavi ar bagno perché me fa ancora male la testa," mi risponde premendo con due dita ad ogni lato della testa, proprio sulle tempie, cercando di alleviare il dolore.
"Aaah, ho capito...e mo che fai?"
"Me sa che vado a dormì nello stanzino, magari me passa se sto un po' da solo."
"Va bene, allora buonanotte. Se vedemo domani Da'," lo saluto con un cenno della testa, che ricambia, dirigendosi verso lo stanzino, appunto.
Cerco di costringermi a smettere di fissare Ethan mentre dorme, ma davvero non riesco a non soffermarmi sul suo viso perfetto. Se dovesse svegliarsi adesso penso che mi prenderebbe per uno psicopatico.
Mi avvicino lentamente, e mi siedo proprio accanto a lui, che è sdraiato nella parte più interna del cubicolo.
Esito per qualche istante, ma alla fine mi decido e allungo una mano verso di lui. Gli accarezzo i capelli delicatamente, e gli sposto qualche ciocca che si è posata sul suo viso.
Dopo averlo scoperto, inizio ad ammirare ogni suo tratto, ogni sua sfumatura, ogni suo dettaglio: come tutti i nei che gli decorano la guancia e la fronte, a formare una costellazione, le sue labbra rosee e leggermente sporgenti, le ciglia lunghe che incorniciano i suoi occhi, adesso serrati.
Non resisto, avvicino il mio corpo al suo, abbasso la testa, facendo diminuire lo spazio fra noi. Sento il suo respiro caldo e regolare infrangersi sul mio volto. Sfioro impercettibilmente le sue labbra con le mie, come una dolce carezza, giusto il necessario per sentirlo vicino a me, per farmi sentire al sicuro, per sentirlo mio.
Mi allontano velocemente non appena mi accorgo che si sta rigirando fra le coperte. Fortunatamente non si è svegliato, ma l'avrò disturbato ovviamente.
Ormai avverto il suo calore e il mio corpo ci si è abituato, il solo pensiero di allontanarmi per andare a dormire nel mio letto mi angoscia.
Lasciarlo qui da solo e ammirarlo da lontano? Non se ne parla.
Decido quindi di infilarmi sotto al piumone con lui, lentamente, cercando di non farlo svegliare, e avvolgerlo con il mio braccio.
Chiudo la tendina accanto a me per non essere disturbati dagli altri e soprattutto per non ricevere domande, poi torno a concentrarmi sulla mia musa.
Sembra di abbracciare una stufa, è bollente. È sicuramente dovuto a tutti gli strati di vestiti che indossa per dormire, ha sempre paura di sentire freddo o prendersi un raffreddore, sia mai che il suo splendido nasino sia rovinato da qualche starnuto.
Cerco di svuotare la mente, smettere di pensare, concentrarmi solo su Ethan, per godermi il suo profumo dolciastro.
Mi addormento così, con il suo corpicino fra le braccia, raggomitolato nel mio petto in cerca di affetto.
hello everyone!
Scusate se aggiorno a quest'ora but ANYWAYS, spero il capitolo vi sia piaciuto!
Thanks for reading.
-logAn
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𝘱𝘶𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘪𝘯𝘨 𝘩𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘶𝘵 𝘣𝘢𝘣𝘺 | 𝐞𝐭𝐡𝐦𝐚𝐬 [IN PAUSA]
FanficI Måneskin sono in Tour Europa ed Ethan affronta queste lunghe settimane di febbraio cercando di mantenere la lucidità ogni qual volta Thomas, che nota essere cambiato particolarmente nell'ultimo periodo, gli passa accanto. Saranno gli ormoni, la be...