Capitolo 6 ()

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Il treno di Jack era finalmente arrivato a Capitol City. Nei due giorni di viaggio seguenti il suo incontro con Strix, Jack non aveva più ricevuto visite da nessuno. E lui non era certamente andato a cercare compagnia. Durante il viaggio aveva scoperto che Wharel aveva vinto aveva vinto i suoi giochi (era infatti la prima e l'unica vincitrice del distretto 7) colpendo i suoi avversari con l'ascia, spezzando molte vittime a metà.
L'uomo, che non era affatto omosessuale ma affetto da un tic, aveva una cotta segreta per Wharel ma aveva troppa paura per confessarglielo e aveva preso in simpatia Jack, apprezzando il suo essere silenzioso e la sua pazienza.
Scoprì anche perché mai Strix s'interessasse così tanto della noiosa vita di Sue. E che non era l'uomo l'omosessuale. Superato l'imbarazzo iniziale, però, Strix si rivelò una vera amica, anche durante la sfilata. Al contrario di molti tributi, infatti, Jack non trovò un amico, o almeno un appoggio, nella sua stilista. Essa era una capitolina in tutto e per tutto: capelli cotonati fucsia fluo, tacchi di almeno 20 centimetri e vestiti indescrivibili. Sembrava odiare Jack senza una ragione.
Il giorno della sfilata, la stilista indossò un vestito di acqua, tenuto su da un dispositivo nascosto nella collana. Aveva confezionato per Jack un completo in tessuto marrone con fantasia a corteccia, mentre la camicia verde richiamava i suoi amati boschi. Jack apprezzò molto la semplice eleganza dell'outfit, sapeva però che i capitolini non l'avrebbero amato quanto lui. Loro volevano l'eccesso, lo spettacolo e, a volte, l'impossibile.
Passarono le ore, e finalmente arrivò la sfilata. Jack non vedeva l'ora di finire la giornata e andare a dormire. Sapeva già che sarebbe stata un fiasco, perciò non si preoccupò più di tanto del risultato: li avrebbe stupiti tutti nell'arena.
Il carro con Jack e Sue a bordo finalmente partì. Appena la luce dei riflettori colpì il carro, ci fu un attimo di silenzio, carico di sorpresa e delusione, per poi essere sostituito da offese e insulti: Jack aveva ragione, i capitolini ora li odiavano. Subito però tornò il chiasso per i carri successivi e il loro passò inosservato fino a metà percorso, quando, improvvisamente, dai vestiti di Jack crebbero rami carichi di foglioline verdi, che lentamente si trasformavano in foglie robuste e verdi per poi diventare arancioni, gialle e rosse alla fine, quando caddero i rami. Dal vestito di Sue crebbero fiori tipici dei boschi, che come le foglie di Jack compirono il loro ciclo vitale a velocità elevata per poi cadere e scomparire. Gli spalti parevano crollare sotto i salti dei capitolini entusiasti.
Una cosa era certa: non sarebbero passati inosservati mai più.

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