Capitolo 4

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“Aaah! Non so che mettermi! Rackyyy, ti prego aiutami!”

Sospiro. Finiva sempre così, quando non sapeva che fare chiamava me. Doveva uscire con una ragazza che gli piaceva e io ovviamente avevo messo i compiti di francese in un angolo della scrivania per fare la stylist.

“Primo: calmati, che sennò sudi e puoi andarti di nuovo a lavare. Secondo: metti i jeans neri strappati con la maglietta bianca degli NSYNC a maniche corte e scarpe da ginnastica.”

“Sei un fottuto genio!”

“Modestamente” dissi con una leggera risata

Lo vidi cercare gli indumenti che gli avevo suggerito di mettere e una volta trovati, dopo aver messo a soqquadro la camera, se li mise. Eravamo in chiamata quindi come sempre, specialmente non essendo lì, cercavo di fare del mio meglio.

“Sono le 16:35”

“Sempre insieme”

Mi sorrise e mi mandò un bacio
Avevo citato una frase del cartone della Disney “Red e Toby Nemici-Amici”. Una frase che ci rappresenta: inseparabili come un uccello e le sue ali, l’uomo e l’ossigeno, insieme fino alla fine senza mai lasciarci o voltarci le spalle, pronti a sorreggerci l’un l’altro nei momenti del bisogno.

È una scena molto simile a quella che si è presentata nella mia mente: Zayn in difficoltà e io che lo aiuto

“Calmati, andrà tutto bene. È solo un’incontro per conoscersi.”

“Non vuoi cambiare idea?” mi chiede Zayn speranzoso

“Sai che io non c’entro niente con questo incontro. Non potrei aiutarvi, siete voi che dovete trovarvi.”

Mi aveva chiesto se volessi andare con lui a questo incontro con gli altri ragazzi della band, per conoscerli e per sostenerlo e ovviamente la mia risposta era stata un “No”, direi per un motivo abbastanza intuibile.

Il mio sguardo si sposta dal suo viso al suo corpo, vedendo che indossa dei pantaloni della tuta grigia, un maglioncino del medesimo colore, delle scarpe da ginnastica e sulla testa un cappellino verde.

“Che abbinamento...” poteva vestirsi meglio, ma sapevo che mi avrebbe risposto di no

“Ho stile, lo so.” lo disse con un tono di apprezzamento e una faccia soddisfatta

Lo guardai e poi scoppiai a ridere, era davvero buffo quando cercava di fare il fiero e io non potevo trattenermi dal prenderlo in giro

“Si infatti le lezioni sulla moda te le ha date Cristiano Malgioglio” dissi ritornando seria mentre lui spalancava gli occhi

“Che divertente che sei!”

“Si lo so! Ho proprio un bel senso dell’umorismo”

“No”

“Assolutamente no, purtroppo questa caratteristica non l’hai presa da tuo padre” proseguì lui con una risata

“Purtroppo è vero” ammisi io con un sorriso

Mio padre era molto divertente quando se ne usciva con le sue battutine, pensate che molte volte mi è capitato di star quasi per morire affogata dal cibo o dalle bevande per colpa delle sue barzellette, che ovviamente non potevano non farmi ridere. Un attentato alla mia vita praticamente! Ma avevo anche tirato fuori quell’argomento per alleggerire il suo nervosismo

“Grazie Genie”

Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia. Gli piace darmi tanti soprannomi, mi diede questo soprannome perché “Genie” in inglese significa “Genio” e come dice la storia esaudisce i desideri e risolve le situazioni. E in particolare mi chiama così da quando è successo un episodio alle scuole medie

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