Mi hai detto "guarda, c'è la luna piena"

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M'hai detto "guarda, c'è la luna piena"

poi abbiamo litigato, hai rotto un piatto








Francesco sta cucinando. Il che sembra già di per sé assurdo, visto che sa a malapena come si mette l'acqua a bollire, ma sta davvero cucinando. Tommaso lo fissa, appoggiato allo stipite della porta, e non è sicuro di quello che sta vedendo davanti a sé.

"Stai veramente cucinando?" è quello che dice, facendo un passo dentro alla cucina. C'è in riproduzione una playlist rock.  "Tu, ai fornelli? E soprattutto: non c'è nulla che sta andando a fuoco? Non sono sicuro che sia reale, te lo dico. Probabilmente sto ancora dormendo."

Francesco sculetta a tempo di musica, senza nemmeno girarsi indietro. Alza la mano destra, però, e gli fa il dito medio.

"Dormivi, appunto" ribatte. "E io avevo fame. Certo che hai un'altissima considerazione delle mie doti."

Tommaso si siede sul tavolo della cucina, facendo dondolare le gambe. Si stropiccia un occhio con la mano.

"Dipende di che doti parli, alcune sono assolutamente perfette. Altre, beh, un po' migliorabili" lo prende in giro.

Francesco abbassa la potenza del gas, poi si gira verso di lui e alza gli occhi al cielo.

"Quando avrai mangiato le mie fantastiche cotolette, ti costringerò a rimangiarti tutto quello che hai appena detto."

"Sono quelle surgelate, vero?"

Francesco scoppia a ridere, alza le spalle e "Beccato" ammette. "Mi conosci troppo bene, non vale. Mi sgami subito."

Tommaso sorride, allungando il braccio verso il lavello, dove la confezione di cotolette congelate è appoggiata. Francesco si volta e, quando si accorge di quello che Tommaso sta indicando, si sbatte la mano sulla fronte, in modo molto teatrale.

Tommaso ride. Ridere è diventata la cosa che fa più spesso di tutte, da quando Francesco è nella sua vita. Ride perché Francesco fa lo sciocco, poi ride perché Francesco ride, poi ride perché è felice. E lo è davvero: felice.

Non avrebbe mai mai mai pensato di poter arrivare a questo punto. Se ripensa al Grande Fratello, a tutte le volte che si è imposto di non toccarlo, a quando obbligava il suo cuore a smettere di battere così forte... se ci ripensa, gli sembra impossibile. Perché ora è qui, vestito con la tuta di Francesco, a osservare il suo ragazzo far danni in cucina.

Lottare, per averlo, per avere questo, è stata la cosa migliore che Tommaso potesse fare.

Tommaso sorride, mentre Francesco ritorna a cucinare, e osserva la sua schiena, le sue spalle, i capelli neri che gli coprono il collo. Fuori è buio, la luna piena brilla nel cielo.

E Tommaso, in un secondo, ritorna con la testa a quando, seduti nel giardino del Grande Fratello, sotto quella stella luna gli ha detto: "Guarda la luna e pensami, mi pensi?"

Ricorda gli occhi scuri di Francesco, il suo sorriso, il modo in cui lo guardava, come se fosse tutto quello che voleva e che allo stesso tempo non poteva avere.

Allora si avvicina, abbraccia Francesco da dietro, posando la testa sulla sua spalla e "Guarda, c'è la luna piena fuori" sussurra, mordicchiandogli il lobo dell'orecchio. Sente Francesco rabbrividire. Poi Francesco si volta tra le sue braccia, gli carezza le guance e lo bacia.

Ogni bacio con Francesco è un po' come il primo bacio: farfalle nello stomaco, cuore a mille, qualcosa in mezzo alle gambe che reagisce come se fosse un adolescente impazzito. E ogni bacio è un po' diverso da quello prima, allo stesso tempo. I primi baci che si sono scambiati sono stati furia, ansia, fuoco ed era tutto così confuso, proibito, sbagliato, perché Francesco ancora non sapeva davvero cosa voleva. Adesso, invece, ogni bacio sa di quotidianità. Di amore.

La banalità del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora