«La "Speranza" è quella cosa piumata – che si viene a posare sull'anima – canta melodie senza parole – e non smette – mai.»
E. Dickinson
Avevo sei anni. La sala era piena di gente ed ero terrorizzata.
«No, io oggi non ballo» dissi in un sussurro.
La paura si irradiava nel petto velocemente, facendomi sudare dalla testa ai piedi.
Avevo aspettato così a lungo quel momento, il mio primo saggio di danza classica, e ora mi nascondevo come una ladra dietro il sipario. Fantastico.
Decisa a scappare, feci tre passi indietro, e proprio quando credetti di essermela cavata, sentii qualcuno afferrarmi la mano. Alzai il capo e trovai gli occhi chiari del mio nuovo compagno.«Ti propongo uno scambio» disse lui tutto d'un fiato.
«Uno scambio?» domandai con le sopracciglia arcuate.
Il bambino strinse il palmo ancora di più. «Sì, stupidina. È quello che fanno gli amici, no?»
Non sapevo fossimo amici. Lui era un tipo strano. Dopo cinque lezioni all'Étoile nessuno, a parte gli insegnanti, sapeva ancora il suo nome. Sin dal primo giorno si era mostrato solitario e di poche parole. Gli altri bambini gli avevano affibbiato nomignoli cattivi, dicendo che non meritava di stare nel nostro gruppo. In più, lo prendevano in giro per via della sua famiglia. Amy mi aveva raccontato che i suoi erano poveri, l'aveva sentito dire dalla signorina Downey.
E in effetti ne avevo avuto conferma il lunedì dopo, quando si era presentato a lezione con le scarpette usurate. Mi era dispiaciuto a tal punto che, una volta tornata a casa, avevo chiesto a mamma di comprarmi delle mezze punte nere di due misure più grandi. Per lui.
«Dobbiamo sputarci sulla mano o cose simili?» tentennai incerta. «Perché mi farebbe molto schifo.»
Lui scoppiò a ridere, sembrava sincero. «Direi proprio di no. Voglio solo aiutarti.»
Arrossii, sentendomi più agitata di prima.
«Potrei dirti che sarai tra le più brave perché sei la migliore di noi, ma direi una bugia e le bugie non vanno dette. La mamma mi sgrida quando lo faccio.» Affondò i denti nel labbro e con la mano libera si scompigliò i capelli corvini, mentre con l'altra non mi lasciava andare. Adesso era lui quello a disagio. «Tu sei gentile con me... non sei come gli altri» aggiunse.
«Anche tu mi stai simpatico, signor Nessuno.»
«Se vinci ti dico il mio nome, parola di scout» sorrise.
«Ci sto.»
Una voce richiamò l'attenzione di entrambi. La signorina Downey annunciava il mio turno.
«Devi promettermi che farai come ti dico, altrimenti non funzionerà» disse il bambino rapido.
Mossi la testa in segno affermativo.
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RELENTLESS
Romance- Fino all'ultimo battito - La vita di Ophelia è all'apparenza perfetta. Ex ballerina di danza classica, bellissima e ricca, è figlia dell'avvocato penalista più famoso di New York e frequenta l'ultimo anno alla St. George High School. Da quando tr...