Lettere di una egocentrica innamorata

Ci sono uomini, che non poco mi affascinano.

Ci sono uomini, che non poco mi affascinano.
È una sensazione, o almeno credo che lo sia, che non trova spiegazione nel mondo. Ci sono delle cose, dei dogmi dell'anima e del cervello, che non verranno mai esposti con logicità.
Ci sono uomini che non poco mi affascinano ed è strano, forse, per me pensarlo mentre vado a scovare i profumi nascosti della mia donna mentre facciamo l'amore.
Ed è lì che, mentre remembro i suoi gemiti, mentre i miei capezzoli trasaliscono e risentono del pensiero che mi è appena balenato in testa, è lì che mentre le slide vengono seguite in modo sconnesso dai miei occhi e cercano di mitigare il sangue affluente nelle mie zone erogene, in quel momento penso all' uomo incontrato in biblioteca qualche settimana prima.
Quell'uomo, quel ragazzo è uno dei pochi uomini, che non poco mi affascinano.
Non saprei dirvi perché, o forse saprei.
La mia mente, oramai legata ai tanti stereotipi e pregiudizi, ha trovato in lui un animo gentile -non che io giudichi dalla prima impressione eh, ma ha la sua importanza-
Aveva un modo di fare ingentamente predisposto ad elargire un qualcosa di inafferrabile, che si trovava nell'aria: piccoli granelli di felicità e soddisfazione, vergati forse dalla pesantezza e dallo stress del lavoro.
Vittima io, come ho già detto, dell' ascendenza della società, ho ritrovato la mia eccezione che conferma la regola.
Era, o meglio sembrava, un uomo che sapeva amare, che sapeva amare davvero. Un uomo che sapeva perdersi nelle doppie punte di una donna o perché no, del suo uomo.
Sembrava un uomo che alle tre di notte andava sotto casa della sua Giulietta o del suo Romeo, o si faceva trovare fuori la sua postazione lavorativa e non con una rosa rossa, lui non è banale, ma magari con un giglio.

La guardo negli occhi, le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, la bacio e con la labbra ancora umide, mi rendo conto di amare le donne ma, di provare le farfalle nello stomaco quando un uomo ha in mano un libro, oppure quando un uomo mi consiglia un libro di poesie.