Un libro, come quello di Paulo Coelho

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Voglio scrivere un libro, come quello di Paulo Coelho. Non che io lo ammiri, ci siamo scambiati per ora solo quattro chiacchere, ma quella copertina blue mi ha rapita.
Concordate con me quanto sia bello tenere un libro, un manuale tra le mani? Sentirne la copertina un po’ plastificata o del tutto figlia dagli alberi, quanto sia bello proprio il concetto di pagine una dopo l’altra, parole in fila tra di loro, ordine.
Non sarà questa per me una recenzione, non sono mai stata brava a farne. La vedrei più come un tour, una descrizione. Il materiale di cui esso è costituito per me è sconosciuto, ma la tonalità del colore non viene del tutto corteggiata dal nero, tende ad esso, ma rimane sempre unico nel suo genere.
Ti ci affezioni agli oggetti, un po’ come per le persone,  o forse te ne innamori proprio. Io sono caduta nell’adorazione più totale di quelle pagine che di storia ne hanno vista tanta, un pò ingiallite, un po’ senza speranza ma con tanto orgoglio. Hanno voce in capitolo loro, si, gridano anche se mute. Riesci però a percepire le vibrazioni che esse, come entità provocano ed emanano nell’aria.
Per questo gioco spesso con i libri, ci tamburello sopra sinfonie intere, li stringo chiudendo gli occhi inglobando tutto l’inchiostro, tutto il dolore, perché in ogni libro c’è sempre del dolore, e il dolore si nota subito, il dolore ci fa scattare nel nostro semaforo interno, il rosso.
La mia pelle faceva da raccordo tra questi due acquirenti, uomini d’affari: la mia anima e l’anima del libro. Con alcuni oggetti si crea un legame, nasce una memoria in comune: io ricordo tutte le volte che sono trasalita mentre leggevo questa strana favola iniziata con “c’era una volta” ma non adatta ai bambini. E sono più che sicura che lui si ricorderà di me:i miei occhi caduti nell’amore, il mio affetto, il mio battito cardiaco che lo accarezzava. A quel punto aspetti soltanto che l’altro ti rilevi che sappia parlare
Mi piacciono particolarmente come sono state scritte le prime parole di ogni pagina: con eleganza, con altezzosità. Avevano lo sguardo di una madre che portava suo figlio in giro vestito secondo la moda del momento, fiera della bellezza della sua prole e quindi anche di se stessa ma allo stesso tempo una leonessa pronta a scattare nel momento del pericolo.
E io lo vedevo, come queste centinaia di donne si prendevano cura della ragazza intrappolata tra quelle righe, erano caute nel farmela conoscere, all’inizio non si esponevano troppo, fu dopo che avvenne il putiferio.
Chiesi in sposa Maria, le offrii pranzi e cene per 10 giorni, per essere gentile, per farmi amare. Ma non funzionò, Maria non voleva del buon cibo, del buon vino o del buon sesso, Maria voleva non far morire la sua anima, voleva perdonarsi per non aver colto l’opportunità che la vita le aveva dato a 11 ani, Maria voleva amare. Diceva lei che il sesso è soltanto la comunicazione che due anime mettono in scena tra di loro, diceva che il sesso è liberta anche se ti tiene i polsi legati ma soprattutto che il sesso non si poteva fare soltanto in quei undici minuti.
Vorrei che si, il mio libro fosse come il suo: con la stessa tonalità che ti balza in testa, con la stessa bellezza vista da pochi. Un solo colore, anche se poi io sono mille sfumature insieme. Vorrei che il mio fosse uno di quei libri non calcolato da tutti ma che stravolge la vita di pochi.
Li chiamano trucchetti di marketing, li usano per guadagnare l’attenzione dell’uomo e non so allora a questo punto se voglio così tanti occhi sui miei pensieri.
Credo di mettere un cartello d’avviso: no perditempo, solo persone dall’anima non pura, ma curiosa. Non casta ma consapevole, non va bene nemmeno chi crede di avere il cuore sincero e quindi di meritarsi diritti sul mondo.
La mia non è una sfida, ma se per te lettore sarà cosi –e già mi piaci allora- sarò felice di distruggerti. Non mi piacciono le persone che pretendono, anche se io stessa pretendo di essere qualcuno e di non essere dimenticata, ma io sono un’anima consapevole della grande quantità di errori che mi porto dietro, tu no, forse.
Buona lettura

Lettere di una egocentrica innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora