PH ACIDO

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Quanto è difficile scrivere un libro? No davvero ragazzi, pensateci. Io ora ne sto scrivendo uno e vi assicuro che è davvero faticoso. Dai, bisogna inventare storie decenti per avere l’attenzione dei lettori, strani accaduti. Io non sono portata per questo, per le storie in cui serve tanta fantasia perché finirei per essere banale. Che potrei mai raccontare e inventare? Una storia d’amore? Un classico dai, ma come iniziarla poi…
Allora, questa è una storia romantica okay? Con tutte le sue smancerie e i suoi colpi di scena. Bene, dove la facciamo iniziare? In una libreria? In un centro città? E che città poi…che nomi? Vabbè dai ci provo.
Ciao, mi chiamo Louise e sono la protagonista di una storia d’amore e visto che devo portare alto il tenore di questo romanzo, ovviamente ho un nome straniero perché mi devo distinguere dalla massa. Credo di essermi trasferita qui da poco e ovviamente non conosco nessuno. Da dove? Beh…direi ovviamente da un piccolo paesino della Florida e ora ammiro le onde della California
Anzi nono, fermi, tutto deve essere ambientato in Italia.
Okay ricominciamo.
Quindi mi chiamo Louise e ho 17 anni, mi sono appena trasferita a Milano dalla Sardegna. Si, la Sardegna è un bel posto in cui vivere, se non fosse per il caldo torrenziale ma quello è un clichè. Beh direi che sono una ragazza alquanto estroversa e poco timida.
No scusate, non mi piace. Ahhh Bukowski aiutami tu. Partiamo con una cosa a caso.
I Choco Krave sono i miei cereali preferiti, e questo fin dall'alba dei tempi. Ricordo che all’inizio li detestavo, poi come per magia hanno fatto a nozze con le mie papille gustative. Un po’ come lei, un po’ come le donne.  Ahhh le donne. Perché vi assicuro che il sapore delle donne non è cosi meraviglioso come in molti vorrebbero farvi credere. Per la maggior parte dipende dall’alimentazione, ma dopo un po’ vi ci abituate, maledetto PH acido.
Di loro, di queste creature che vengono prima con la testa e dopo con il corpo, ne hanno parlato in tanti. Oriana Fallaci diceva che non voleva far diventare le donne un argomento isolato a se. Un sacco di scrittori hanno provato a mettersi nei panni delle donne in attesa nella storia, in primis Penelope e chissà quale sarà l’ultima considerando l’istinto bellico dell’uomo.
Cosa si può dire delle donne alla fine? Io trovo il loro corpo veramente sensuale, dovrebbe essere una delle sette meraviglie del mondo il seno di una donna, il fulcro della vita, il fuoco della coscienza. Da esso tutti traggono beneficio, da esso tutti godono.
E io ho goduto un sacco con le donne, amici maschietti non vi arrabbiate. Mi hanno toccata intensamente con le mani e con la lingua, ma nulla potrà mai sostenere il contatto visivo che una donna può donarti. Non voglio generalizzare eh, quindi parlerò delle mie donne, quattro paia di occhi su chissà quanti miliardi al mondo, quattro labbra, otto mani che signore e signori mi hanno stesa.
Ricordo ancora la prima volta che abbracciai una donna, vi assicuro che è un’esperienza mistica. Era una schiena esile, forse fragile o forse la più forte di tutte. Questo è il potere delle donne: sembrare, apparire ma mai essere.
Lo inglobi, il sesso debole, il sesso inutile. Lo hai sulla tua pelle, ti stringe le nocche mentre stai per raggiungere il piacere e con tanto di avvenenza esulti insieme ai suoi occhi compiaciuti, ed eccolo, l’orgasmo.
Ci sono arcani segreti nei silenzi delle donne: esitazioni, misteri, bugie bianche o più nere della pece, amori, amori consumati, abitudini, routine e tutto questo  non lo si scoprirà mai.
Ma io invece, io signori spettatori, sono riuscita in un'impresa fuori dal comune. In quella madida sera lei si sentiva al sicuro con la testa appoggiata sulle mie gambe ancora tremanti. In mezzo a qualche quisquilia, io afferrai il suo segreto, le sue parole non dette.
Beh dicevo, okay le donne sono wow e in qua ci siamo. Faccio annegare i miei cereali preferiti nel latte rigorosamente freddo e mi attende ancora una lunga mattinata che sento già scivolarmi tra le mani. La tv è quasi sempre spenta di mattina, e io vado a compiere il pasto più importante della giornata guardando uno schermo nero che a malapena riflette la mia immagine, dannazione che capelli brutti ho questa mattina.
Provo a sistemarli con un po’ di cera, un taglio corto ha bisogno di molte più attenzioni e sforzi. E con la mia classica fobia del ritardo e di perdere  i mezzi pubblici, esco di casa con ancora il sapore di menta del dentifricio, a quello però non ti ci abitui mai, soprattutto se è lo stesso sapore delle sue mentine.

Lettere di una egocentrica innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora