Chapter 32.

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Luke's pov

-Tu..tu sai perchè lo ha fatto?- sussurrai con voce strozzata.

-F-forse- balbettó lui abbassando lo sguardo sulla sua foto.

-L'altro giorno, beh l'ultimo giorno che l'ho visto mi ha baciato e io preso dal panico l'ho respinto iniziando a dirgli cose che non pensavo veramente, ero scioccato e mi aveva colto di sorpresa e quindi ho iniziato a dirgli cose del tipo che io non lo amavo, che non avrei mai potuto amare un ragazzo, soprattutto che non avrei mai amato lui- prese un respiro profondo mentre le mie mani si strinsero a pugno.

-Lui ha iniziato a piangere dicendo che pensava che io lo amassi e io gli ho riso in faccia.

Lui piangeva e io avrei tanto voluto baciargli le labbra e dirgli che lo amavo e che era la ragione dei miei sorrisi ma non l'ho fatto, io l'ho deriso.

Il problema era che io lo amavo e lo amo tutt'ora Luke.

Cazzo se lo amo.

Ho indotto al suicidio l'unica persona che amavo, e non lo riavrò mai più indietro, tutto per colpa del mio orgoglio.

Non volevo ammettere di essere gay pensando che fosse uno sbaglio, ma lo sbaglio è stato farmelo scappare dalle mani così facilmente.

Luke mi dispiace- iniziò a piangere portandosi le mani tra i capelli e tirando i suoi ricci.

-Vattene- ringhiai con le lacrime che scorrevano sul mio viso.

-Luke ti p- tentò di mettermi una mano sulla spalla ma io la scansai.

-Vattene!- gli urlai afferrandogli il polso e spingendolo lontano da me

-Ashton vattene prima che io non risponda più di me e ti faccia del male.

Hai fatto si che il mio migliore amico si uccidesse solo perchè tu ti vergognavi di essere gay? Ma non ti fai schifo?!

Non voglio più vederti cazzo, per me sei morto!- urlai gesticolando come un pazzo.

Non avrei voluto ferirlo così tanto, sapevo che si sentiva dannatamente in colpa per quello che era successo, d'altronde era nella mia stessa situazione con Michael, ma ero fuori di me.

Mi sedetti accanto alla tomba di Calum piangendo.

Avrei voluto scavare nella terra per prendere il suo corpo inerme e abbracciarlo almeno per un'ultima volta, per quanto sembrasse folle avrei tanto voluto farlo.

E invece ero lì ad abbracciare una pietra fredda con su scritti il suo nome e cognome, e parlando con essa come se stessi parlando con lui.

****

Mi risvegliai in un letto, nel mio letto, non avevo idea di come ci fossi arrivato, ma quando scesi dal letto notai un bigliettino ai piedi di esso e capii tutto.

"Hey Luke,
So che non vuoi più avere a che fare con me, lo so e ti capisco, voglio solo che tu sappia una cosa.
Non avrei mai pensato a questo, non pensavo si sarebbe tolto la vita a causa mia, non pensavo che mi avrebbe lasciato solo anche se è quello che mi merito.
Ora so che è inutile scriverlo a te, e che lui non saprà mai queste cose ma io lo amavo con tutte le mie cellule del corpo.
Lo amavo a tal punto che mi sarei preso un proiettile per lui.
Amavo il suo sorriso caldo, le sue guance dannatamente morbide, i suoi capelli scompigliati alla mattina presto, amavo il modo in cui pronunciava il mio nome, il modo in cui suonava il basso, amavo le sue piccole mani in confronto alle mie quando si intrecciavano, la sua risata cristallina, il suo fisico scolpito, amavo i suoi occhi scuri, sai dicono che quando vedi il mare in un paio di occhi marroni sei fottuto, beh si io ero fottuto, fottutamente innamorato di lui.
Hai presente Rhianna? Ed Sheeran? Poi ce l'hai presente le mani in aria ad un concerto? Una bottiglia d'acqua dopo aver sudato? Hai presente un pic-nick e la pizza con la Coca Cola? La birra? Il giorno prima del tuo compleanno? Le speranze? L'estate? La cioccolata calda d'inverno? Il mare calmo? Una torta fatta in casa? Un goal ai mondiali? Hai presente la mia canzone preferita? I bambini? L'amore platonico? I baci proibiti? Hai presente andare sui pattini, andare a ballare, andare a cena fuori e fingersi cresciuti? Ubriacarsi? I jeans? I grattacieli? Le piramidi? L'America? I telefilm? La torre Eiffel, il ponte di Brooklyn, il castel dell'ovo? L'estate? L'abbronzatura? La granita alla menta? Hai presente un'idea giusta? Una giornata positiva? L'attesa delle feste? Il ballo della scuola? La Nutella? L'abbracciarsi durante un film? Gli sguardi pieni d'amore? Il gelato durante un pomeriggio d'estate?  Il tramonto? Le montagne russe?  L'aperitivo? Le superiori? Cantare? Correre? Prendere l'aereo? Il Week-End? Ecco. Lui era di gran lunga superiore.
E questo non lo saprà mai, e tu non sai quanto possa far male.
Ti prego portagli questo foglio sulla tomba, io non potrò farlo purtroppo. Il mio tempo è finito, io sono finito senza di lui.
Mi dispiace Luke, non avrei mai voluto farvi soffrire così tanto, mi mancherete.


Ashtonxx"

Con le lacrime che scendevano ancora sul viso mi precipitai fuori di casa, e corsi.

Corsi come non avevo mai fatto prima d'ora.

Corsi con il vento che mi scompigliava i capelli.

Corsi con le lacrime che bagnavano il mio viso.

Corsi sentendo il cuore uscire dal petto.

Corsi con la speranza che non fosse troppo tardi.

Arrivai davanti a casa di Ashton che per mia fortuna non era esageratamente lontana.

Entrai come faevamo da piccoli dalla finestra della cucina ed arrivai in camera sua.

Non c'era.

Andai in cucina.

Non c'era.

Spalancai la porta del bagno.

Vidi solo rosso.

Rosso sul pavimento, sulle sue braccia, sulle sue mani, sul suo viso, nella sua anima.

Mi gettai su di lui scagliando l'oggetto metallico contro il muro e chiamando l'ambulanza.

-No Luke... ti prego fammi andare da lui- implorò cercando di togliermi il cellulare dalle mani.

-No, non lascerò andare via anche te- dissi asciugandogli le lacrime e tamponandogli le ferite il meglio possibile.

Arrivò l'ambulanza e raggiungemmo l'ospedale dove subito andai da Michael scoppiando in lacrime tra le sue braccia.

agony 》mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora