Pov Edward
Charlie - ormai lo chiamo sceriffo soltanto quando sono alla centrale - mi ha convocato nel suo ufficio e ammetto di essere un po' preoccupato.
In realtà non dovrei essere qui, ma a casa a riposarmi come mi è stato detto dal medico, soltanto che non riesco a stare lontano dal lavoro.
«Eccomi» dico entrando in ufficio.
«Riguarda Bella» dice.
Incomincio a sudare freddo, poi caldo e penso al completino di intimissimi che le ho regalato l'altro giorno. Cerco di non farmi vedere agitato e gli chiedo se ci sia qualcosa che non va.
«Questo sabato compie diciotto anni e mi piacerebbe organizzarle una festa a sorpresa, magari potremmo farlo insieme tu cosa ne pensi? Hai qualche idea?»
«Io non ne sapevo nulla, sceriffo sono desolato davvero. Bella non mi ha detto che questo sabato compie gli anni.»
«Oh giusto! Dimenticavo che mia figlia odia i compleanni.»
«Come mai?» chiedo curioso.
«Una strana fissa che ha da quando era piccola, io però ci terrei a organizzare una festa.»
«Assolutamente sì!»
«Allora te ne occupi tu? Guarda che mi fido eh!»
«Tranquillo, farò le cose per bene e se per te non ci sono problemi potrebbe aiutarmi Emmett, ovviamente verrà tutto approvato da te, regalo compreso» metto in chiaro.
«Sei più all'antica di quanto credessi!» esclama sorpreso.
Lo prendo come un sì e torno al lavoro.
Oggi devo risolvere due casi, tra cui anche quello di Jacob, ma ho chiesto aiuto a Emmett.
«Hai già deciso cosa farai?» mi chiede Emmett.
«Con Jacob o parli del compleanno?» chiedo.
«Jacob.»
«Non lo so...insomma, è stato lui a spingermi però...rovinare un giovane ragazzo.»
«Forse parlargli lo aiuterebbe» dice.
«Forse sì, ci devo pensare» dico.
«E invece per il compleanno?»
«Pensavo di chiedere aiuto alle sue amiche.»
«Ottima idea!»
«Domani quando vado a prendere Bella a scuola chiedo se posso parlare con Jessica e mi faccio dare qualche idea.»
Finito di lavorare, prima di andare a casa di Bella - Charlie mi ha chiesto di restare in quanto stanotte è di turno - passo dal fioraio e le prendo un mazzo enorme di rose rosse.
«Per te!» le dico appena apre la porta.
«Edward, ma sono bellissime! Grazie amore.»
Le prede scostandole dal mio viso e ci scambiamo un dolce bacio.
«A cosa devo questo regalo?» chiede curiosa, mentre entro.
«Volevo che avessi un anticipo sul tuo compleanno» confesso.
«Papà mi sente! Perché te l'ha detto lui, vero?»
«La mia quasi diciottenne» la prendo in giro, ridendo.
«Scemo! Lo sa che odio festeggiare i compleanni» bofonchia mettendo i fiori in cucina.
«Lo so anch'io amore, ma non accetto un no come risposta» dico seguendola.

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L'agente focoso
FanfictionUn amore nato grazie a Charlie, che decide di far sorvegliare sua figlia Isabella da uno dei suoi agenti più fidati: Edward Cullen. Un primo appuntamento rovinato, un desiderio incontrollato, una passione che brucia nei loro corpi. Nessun vampiro in...