Quelle rose...

305 16 1
                                    

"Ci siamo" mi dissi appena sveglio, mi alzai dal letto il sole splendeva come non mai facendo entrare dalla finestra quei suoi meravigliosi raggi che mi sfioravano il volto, mi alzai dal letto e mi diressi verso la cucina per mangiare qualcosa, anche se invece che mangiare continuavo a pensare a lei...afferrai il cucchiaio e iniziai a mangiare i miei cereali, poi la porta di ingresso si aprì e sentì chiamare"Peter!" Era mia madre, si, il mio nome è peter sono un ragazzo di 17 anni e vivo in una piccola collina vicino ad un grande bosco, e dalla mia finestra si vedeva il "faro nero" si è dove ho visto la creatura, il faro è vecchio,e ha le scale rovinate e le ringhiere rotte ma.. su di lei è una leggenda si dice che essa sia un angelo caduto in mare durante una tempesta, e l'ultima cosa che vide fu la luce splendente del faro.
In pochi l'hanno vista, e io sono tra quelli, lei si può vedere 1 volta all'anno, il 3 ottobre e il giorno in cui lei morì...il suo spirito non se ne andò perché era rimasto abbagliato da quella luce accecante per questo motivo e ancora li, ogni tanto si sente qualcuno piangere, ma non si vede nessuno e stranamente il 3 ottobre e l'unico giorno in cui quella notte il cielo è talmente nero che sebra, che non ci sia altro al di fuori del buio ma l'unica luce che rimane e quella del faro,nessuno sa spiegarlo ....
Poi tornai nel presente e abbandonai i miei pensieri e ascoltai cosa mi volesse dire mia madre.
Finito di parlare mi andai a vestire, e iniziai a incamminarmi al mercato per prendere qualche panino e dell'acqua, e continuai a dirmi" questa sarà la sera del 3 ottobre, dove un anno fa la vidi.
Mi incamminai verso il faro attraversando il bosco , finalmente arrivai era buio ma il faro era ancora spento erano solo le 20, e lei si dice che morì verso le 23.10 e restava fino all'indomani li su quella roccia a fissare dove era rimasto il suo corpo mai ritrovato. ..allora aspettai..si fecero le 21 e il faro splendeva già li come per farmi compagnia, era quasi ora allora presi dallo zainetto un panino e iniziai a divorarlo, e tra un panino e l'altro si fecero le 23.00, mancavano poco solo 10 minuti, e passarono molto in fretta, scoccate le 23.10 sulla roccia...la vidi era li...proprio lei era così bella, allora decisi di andarle più vicino ma di nascosto, ero dietro di lei, era seduta con le gambe al petto e la testa giù...i suoi capelli erano lunghi...gli andai vicino ma lei si girò se ne stava per andare ma la afferrai per il braccio la guardai negli occhi, bellissimi color ghiaccio, le sue labbra erano come la primavera, i suoi occhi come l'inverno, e i suoi capelli come l'autunno colorati sul rosso marrone...bellissimi così chiari aveva delle rose tra i capelli, rose nere come il carbone, lei si allontanò mi guardò ancora con le lacrime agli occhi e mi disse"...
Tu puoi vedermi?"
Io gli risposi "No, io voglio vederti"
E lei mi guardo e si girò verso il mare e mi disse "Vattene, non devi vedermi"
Io gli chiesi il motivo e lei mi rispose... "Perché..sono un'anima ormai abbandonata alle tenebre, mentre tu sei un corpo, una vita ancora da vivere" io la guardai era così bella e gli dissi
"Si, peccato che la mia vita si è fermata appena ti ho vista" allora io misi una mano dietro e presi una rosa, quella che gli era caduta dai capelli lei la guardò e la strappo dalle mie mani e mi urlò di andarmene, più in fretta che potevo perché nessuno poteva toccare quelle rose,o lei sarebbe restata senza sparire, perché quelle rose erano la causa della sua morte, ma presi e gli dissi "io posso, io voglio aiutarti, ed è quello che farò ma..tu fidati" e lei mi rispose " ok..ti racconterò cosa è successo il 3 ottobre del 1983, il giorno i cui la mia vita si fermò..."

"La ragazza misteriosa"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora