Capitolo 1

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Nota del traduttore: Ho letto questa fanfiction americana Pernico quest'estate e finalmente ho chiesto il permesso alla bravissima autrice di farmela tradurre e ha acconsentito. Inutile dirvi che la mia unica fatica in questa storia è la traduzione, spero che la mia traduzione renda e vi piaccia tanto quanto è piaciuta a me. Spero di pubblicare il prossimo capitolo questo mercoledì ;)

Nota dell'autrice originale:

** AVVERTIMENTO - NON SONO RICK Riordan. Io non possiedo i diritti di nessuno dei personaggi, solo della trama della storia**

Questa storia riguarda principalmente Percy Jackson e Nico Di Angelo. Sono alle superiori e non hanno nulla a che fare con LIBRI REALI. Sono normali mortali (EW) in questa storia. Percy non è fidanzato con Annabeth, sono migliori amici.

POF = Punto di vista in terza persona

POV = Punto di vista in prima persona

NSF = Nessun punto di vista specifico

Spero vi piaccia.


~Nico's POF~

"Laggiù! Prendetelo!"

Un ragazzo alto e grosso chiamò i suoi amici muscolosi.

"Il ragazzo Sembro-un-fantasma è finalmente uscito fuori dall'ombra!"

Nico Di Angelo era vittima di bullismo a scuola per avere delle crisi, brutti voti, per la sua depressione, e molto altro ancora. E la parte peggiore...era gay. Per quanto ne sapeva Nico, tutta la scuola odiava i gay. Non sapeva quando o se avrebbe smesso di nascondersi nel ripostiglio della scuola.

Nico uscì e scappò via da quei ragazzi. Lo inseguirono fino ad una piccola zona isolata della scuola. Lo avevano messo alle strette. Si tirò giù le maniche della giacca da aviatore, come faceva sempre quando era nervoso...o forse era per nascondere le sue braccia piene di cicatrici?

"Il ragazzo Sembro-un-fantasma ha paura!" Urlò il più alto e il più cattivo guardando i suoi amici

"Hai intenzione di correre e nasconderti, Nico? Stai andando a piangere? Vuoi un fazzoletto?"

Gli altri ragazzi ridevano. Avevano ragione. Lui voleva nascondersi. Era mentalmente instabile, sarebbe potuto crollare in qualsiasi momento

"V-vattene via, Trent!" Gridò Nico, con la debole voce che gli si rompeva

"Lasciami in pace!"

Trent sorrise, guardando i suoi brutti amici.

"Prendetelo!"

I compagni di Trent schioccarono le nocche e si avvicinarono al ragazzino.

L'ultima cosa che Nico ricordava era un flash di pugni, sangue dappertutto, e una voce. No, no era solo una voce, era la voce di un ragazzo. Non era la voce bassa e perfida di Trent o di uno dei suoi brutti amici, era una voce gentile. Una voce che Nico non riconobbe. Sì calmò quando sentì quella voce, nonostante fosse stato appena picchiato a sangue.

Nico si era oscurato. si svegliò in una stanza bianca, la sua visione sfocata. sbatté le palpebre un paio di volte e alzò le mani a guardarli. sono stati avvolti in bende.

Svenne.

*

Si svegliò in una stanza bianca, aveva la vista appannata. Sbatté le palpebre un paio di volte e alzò le mani per guardarsele. Erano state avvolte in delle bende.

Dov'era la sua giacca da aviatore?! Nico iniziò ad andare nel panico. Nessuno, nemmeno sua sorella Hazel, sapeva della sua ... abitudine. Le aveva tenute nascoste per tanto tempo, in un posto dove nessuno le avrebbe trovate.

Tutto l'avambraccio era ricoperto di bene. Nico cercò di mettersi a sedere, ma aveva un terribile dolore al petto.

"Oh no no no! Non sederti!" Disse una donna.

Si precipitò da Nico. Fu allora che si rese conto che era in un letto, e non era decisamente il suo

"Dove sono?" Gracchiò

"Che ci faccio qui?"

La donna era alta e magra, con i capelli castani legati in un chignon. Indossava il tipico abito da infermiera, e aveva il rossetto che quasi brillava.

"Sei in ospedale. Un ragazzo è venuto correndo tenendoti fra le braccia, dicendo che ti aveva trovato fuori dalla sua scuola, coperto di sangue e inerme. Ti abbiamo messo qui il più velocemente possibile. Sei quasi morto," Gli spiegò la donna.

Quasi. Quella parola gli ronzò in testa come fosse una maledizione.
Poi ricordò il dolore e l'agonia in cui si era trovato poco tempo prima

Nico richiuse gli occhi e chiese: "Cos'ho che non va?"

"Avevi profondi tagli lungo tutto il corpo, un paio di costole incrinate, e una commozione cerebrale."

Profondi tagli. Pensò Nico, se solo avessero visto le mie braccia prima che fossero guarite.

Nico sarebbe dovuto rimanere lì per una settimana al massimo, la sua madre adottiva sarebbe stata contattata, e anche la sua scuola

Oh dio, pensò, quei ragazzi mi picchieranno di nuovo quando ci tornerò.

"Chi mi ha portato qui?" Chiese

"Chi era il ragazzo che mi ha portato qui?"

"Non sono sicura. Probabilmente è ancora seduti fuori. Sembrava piuttosto preoccupato per te"

Vado a prenderlo"

La donna si alzò e aprì la porta, guardò a destra e iniziò a parlare con qualcuno.

"È sveglio e vuole vederti"

L'infermiera tenne la porta e un ragazzo alto, muscoloso ragazzo entrò.

Aveva i capelli neri e arruffati.

I suoi occhi erano di colore verde brillante ed perfettamente abbronzato.

Doveva essere il ragazzo più splendido che Nico avesse mai visto.

"Vi lascio soli" disse l'infermiera prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta.

Nico fissò il ragazzo per un attimo prima di tornare alla realtà e chiedere:

"Come ti chiami?"

Il ragazzo alto si avvicinò a Nico e si sedette su una sedia accanto al letto

"Percy Jackson".

Almost [SOSPESA] (Pernico/Percico - Traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora