"DRIIIIN" "DRIIIIN" "DRIIIIN" Solo al terzo e insistente squillo della sveglia decido di uscire la mano da sotto il cuscino e di buttare la sveglia dal comodino nel tentativo di farla smettere di strillare. Ci sono riuscita. Ha smesso.
"Sveglia Alice!!! Dobbiamo partire"
eccola...Rose. Non è mai stanca,sempre piena di energie. Quella sua dolce voce piena di amore mi ha costretto ad alzarmi e a cercare con la mano l'interruttore della luce. Sono sicura che lei è già pronta da un pezzo. Comincio a cercare qualcosa da mettere,mi preparo e chiudo la valigia dopo averci messo quello che mancava. Scendo di sotto con i capelli ancora arrufati,sembrano più biondi del solito,e come immaginavo Rose era già pronta seduta sulla sedia a bere con grandi sorsi la sua cioccolata calda.
"Buongiorno Rose" le dico con un filo di voce meno rauca del solito.
"Buongiorno Alice" mi risponde con un grande sorriso,si nota immediatamente che è felice di affrontare questa nuova avventura.
Apro il fringo,prendo il cartone di latte e ne verso un poco nel primo bicchiere che trovo. Ero stanca solo al pensiero di dover affrontare quel viaggio; tutto d'un tratto mi blocco,non sento più nulla,il pavimento sotto i miei piedi sembra sparire, e poco dopo una fitta alla schiena mi fa mollare il bicchiere che cade e si frantuma in mille pezzi e prima che possa accorgermene mi ritrovo già stesa per terra.
Sentivo lontana la voce di Rose,preocupata."Alice,che ti succede? Chiamo il dottore. Non muoverti."
Il treno sarebbe partito tra circa un ora e non ci sarebbe stato il tempo di aspettare il dottore. Allora con una piccola spinta mi alzo in piedi tenendomi aggrappata alla sporgenza del lavandino. "Non ce n'è bisogno,sto bene,è stato solo un giramento,vado a sistemarmi i capelli così partiamo" le dico cercando di sembrare il più convincente possibile. "Non scherziamo con le cose serie,tu ora ti siedi e aspetti il dottore." Diceva mentre raccoglieva i resti del bicchiere. "No zia,veramente,sto bene" le ho detto mentre entravo in bagno. Il mio volto riflesso allo specchio sembrava più pallido e le poche lentigini che prima risaltavano con i mie grandi occhi azzirri sembravno essere sparite. Per fortuna zia Rose non se ne era accorata,lei è sempre tra le nuvole,però io me ne ero accorta. Qualcosa in me stava cambiando.